La devozione a Maria Ausiliatrice

La statua di Maria Ausiliatrice dell'OratorioAll’inizio del Nuovo Millennio il beato (santo nel prossimo autunno!) Giovanni Paolo II ha affidato la Chiesa e il mondo intero a Gesù vivo nell’Eucarestia ed a Maria Madre sua e Madre nostra.
In particolare, l’invocazione “Maria Ausiliatrice dei Cristiani” fu voluta da Pio V in seguito alla vittoria di Lepanto sui Turchi (1571). Fu poi papa Pio VII ad istituire ufficialmente nell’anno 1815 la festa di Maria Ausiliatrice il 24 maggio.
La devozione all’Ausiliatrice ha preso un deciso impulso anche a San Donà sicuramente nel secolo scorso.
Quando nell’agosto del 1928 (dopo circa otto anni di contatti!) arrivò dai Superiori la conferma della venuta dei Salesiani a San Donà per aprirvi una nuova opera, mons. Saretta, che tanto si era prodigato per questo, proferì con gioia incontenibile: “Grazie! Stamattina quando ho ricevuto la sua desideratissima da Torino, ho pianto di consolazione. È un mese che la statua dell’Ausiliatrice stava esposta, in mezzo alla chiesa, perché il popolo la invocasse con particolare fervore e secondo la mia intenzione. E la buona madre celeste ha finalmente esaudito i miei voti più ardenti
Quella statua fu donata nel 1918 dal dott. Pietro Perin, cooperatore salesiano, a guerra appena finita e con il Duomo ancora distrutto. È la statua che si porta in processione nella Festa della Madonna del Colera. Alla destra dell’altare del Duomo dove è collocata, si trova la vetrata (del 1939) raffigurante Don Bosco tra i suoi ragazzi, con le rose del sogno e… in alto Maria Ausiliatrice.
Mons. Saretta fu per l’ultima volta nel “suo” amato Oratorio il 24 di maggio 1964, proprio in occasione della tradizionale processione mariana nel cortile. Attendendo l’arrivo della statua sotto il porticato “Parlò di lei come poche volte aveva fatto.” Di lì ad una settimana il sacerdote, sandonatese d’adozione, tornerà alla Casa del Padre, sull’uscio della sua casa di Treviso.
 
Icone della Vergine Maria nell’Oratorio Don Bosco
 All’entrata dell’Oratorio il Direttore don Domenico Moretti volle collocare nel 1949 la statua della “Madonna portinaia“. Egli insegnava ai suoi ragazzi di salutarla prima di entrare: “Ave Maria, Santa Maria”. Passandovi davanti tuttora qualcuno di quegli allora giovinetti continua a ripetere il saluto.
C’è poi un’immagine di Maria Ausiliatrice presso le scale che portano all’ala più recente dell’Oratorio: fu predisposta nel 1970 e per alcuni anni presso di essa si pregò il Rosario.
Nel posto dell’Oratorio “sfollato” (1944-45), presso l’allora casa Montagner (via Calnova) fu collocato nel 1947 un capitello con una statuetta dell’Ausiliatrice (trafugata l’8 dicembre 2010).
Un’altra statuetta in cartapesta della Vergine fu presente per molti anni nella prima cappella dell’Oratorio (attuale refettorio e aula magna). Costruita la nuova e attuale chiesa l’effige fu portata in soffitta e dimenticata. Uno di quei ragazzi, particolarmente devoto, se la fece dare, la restaurò e ne fece fare un calco: ora si trova nel giardino della casa a Romanziol, in Via Ausiliatrice, nome dato grazie al suo interessamento…
Altre due effigi dell’Ausiliatrice sono in chiesa: la statua in legno (anni ’80) e la pala dell’altare, su ispirazione dell’omonimo quadro della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, benedetta da Pio XII il 17 dicembre 1952.
Nel mese di maggio viene esposta in chiesa anche la statua lignea colorata intagliata nei primi anni ’60.

Don Bosco e l’Ausiliatrice

La Madonna è stata sempre presente nella vita di don Bosco. Nel sogno profetico dei nove anni Gesù si presenta a Giovannino: “Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti ammaestrò a salutare tre volte al giorno”.
Maria Ausiliatrice dei Cristiani è l’invocazione preferita da Don Bosco. Nell’Ausiliatrice don Bosco riconosce delineato il volto della Signora che ha dato inizio alla sua vocazione e ne è stata e ne sarà sempre l’Ispiratrice e Maestra (don E. Viganò).
Maria Ausiliatrice è per sempre la “Madonna di don Bosco” e don Bosco è “il santo dell’Ausiliatrice”.
La presenza manifesta di Maria, i pericoli passati dalla Chiesa, le difficoltà dei tempi fanno di don Bosco l’apostolo della devozione a Maria “Auxilium Christianorum”: “Propagate le devozioni a Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli” (MB 9,359).
Nel suo famoso sogno delle due colonne (1862), raffigurato anche in un bassorilievo nella chiesa dell’Oratorio, egli vede la nave della Chiesa, pilotata dal Pontefice, che nella tempesta del mondo ostile si salva ancorandosi alle colonne dell’Eucarestia e dell’Ausiliatrice.
Per don Bosco le due grandi devozioni che sostengono la Chiesa nella sua missione e la difendono dai pericoli sono l’Eucarestia e Maria Ausiliatrice.

Alcuni pensieri di Don Bosco sull’Ausiliatrice:

  • “È quasi impossibile andare a Gesù se non ci si va per mezzo di Maria”.
  • “Divenendo madre di Gesù vero Dio e vero uomo, Maria divenne anche madre nostra. Gesù nella sua grande misericordia volle chiamarci suoi fratelli, e con tale nome ci costituisce tutti figli adottivi di Maria.”
  • “Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell’Immacolata… Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo proprio bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana.”
  • “L’unico mio appoggio è sempre stato il ricorso a Gesù sacramentato e a Maria Ausiliatrice”.
  • “Ella ha fatto tutto”.
  • “Io non sono l’autore delle grandi cose che voi vedete; è il Signore, è Maria SS. che degnarono di servirsi di un povero prete.”
  • “Vi raccomando di dire ogni sera, prima di coricarvi, tre volte la seguente preghiera: Cara Madre, Vergine Maria, fate che io salvi l’anima mia”.
  • “La Madonna è nostra Madre e ci ama infinitamente di più di quanto ci possano amare tutti i cuori delle madri terrene, insieme uniti. Non solo non perirà un figlio che abbia onorato questa Madre, ma potrà aspirare anche ad una grande corona”.
  • “Maria ci assicura che, se saremo suoi devoti, ci annovererà tra i suoi figli, ci coprirà col suo manto, ci colmerà di benedizioni in questo mondo per ottenerci poi il Paradiso”.
  • “Solo in cielo potremo, stupefatti, conoscere ciò che ha fatto Maria Santissima per noi…, e la ringrazieremo per tutti i secoli eterni”.
  • “Una cosa che abbiamo fra noi in modo specialissimo, e non la conosciamo abbastanza, è la protezione di Maria e quanto sia efficace il ricorrere a questa buona Madre. Ripetete sempre “Ave Maria” e vedrete il mirabile effetto di questa invocazione”
A cura di M.F.

Bibliografia

 

– Più futuro che passato. M. Franzoi (2009)
– Ancora un giro di giostra – W. Perissinotto (2006)
– Bollettino Salesiano (maggio 2012)

– I pensieri di Don Bosco. T. Bosco (1998)