Aspettando l’urna di Don Bosco: 24 novembre 2013 (3)

La statua dell'Ausiliatrice (Madonna La devozione alla Vergine Maria

Tra la popolazione di San Donà la devozione alla Vergine Maria è viva sin dall’antichità: già la prima chiesa del 1476 fu dedicata alla Beata Vergine delle Grazie, titolo che mantiene tutt’oggi il Duomo.

Dal 1855, poi, su volere dell’allora Parroco mons. Biscaro, la Vergine viene ricordata nella festa votiva del 24 settembre come “Madonna del Colera“. Maria è perciò venerata come donatrice di Grazie e, in particolare, per quella della liberazione dal colera.
In attesa dell’arrivo a San Donà delle reliquie di Don Bosco, ricordiamo l’aspetto della sua devozione per la Vergine. Egli diceva: “È quasi impossibile andare a Gesù se non ci si va per mezzo di Maria“. E ancora: “Divenendo madre di Gesù vero Dio e vero uomo, Maria divenne anche madre nostra. Gesù nella sua grande misericordia volle chiamarci suoi fratelli, e con tale nome ci costituisce tutti figli adottivi di Maria.”
Proprio nel nostro Duomo, dove il 24 novembre prossimo sarà trasportata l’urna, sono presenti due icone care al Santo:


Icone dell’Ausiliatrice in Duomo

 

La prima è la statua lignea dell’Ausiliatrice con il Bambino Gesù, donata dal dott. Pietro Perin a mons. Saretta nel 1918. Tale statua, collocata sull’altare donato dall’ing. Velluti nel 1927, viene portata in processione nella Festa votiva del 24 settembre.
L’altra icona è presente nella vetrata (del 1939), di lato a questo altare, in cui è raffigurato appunto San Giovanni Bosco, tra i suoi ragazzi e in alto a sinistra l’immagine dell’Ausiliatrice, a lui tanto cara.

La statua di Maria Ausiliatrice dell'OratorioIcone della Vergine in Oratorio

 

All’entrata dell’Oratorio è presente la statua della “Madonna portinaia“. La volle l’allora direttore don Domenico Moretti. Egli insegnava ai suoi ragazzi a salutarla prima di entrare: “Ave Maria, Santa Maria“. Qualcuno di quegli allora giovinetti alla sua vista tuttora continua a ripetere il saluto.
Nella chiesa (votiva) dell’Oratorio vi sono poi due effigi dell’Ausiliatrice: la statua in legno di artista di Ortisei (sostituita durante il mese di maggio da un’altra statua colorata) e la pala dell’altare laterale, dipinta su ispirazione dell’omonimo quadro del Lorenzone (1868) presente nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.Presso le scale che portano all’ala più recente dell’Oratorio (fine anni ’60) c’è poi un’altra immagine di Maria Ausiliatrice. Fu collocata nell’apposita nicchia nel 1970 e per alcuni anni presso di essa si pregò il Rosario.
Una statuetta in cartapesta della Vergine fu presente per molti anni nella cappella dell’Oratorio, che era al primo piano, nell’attuale refettorio e aula magna. Costruita la nuova e attuale chiesa, l’effige fu portata in soffitta e dimenticata.

Filiberto Battistella se la fece donare, la restaurò e ne fece produrre un calco. Questa copia in cemento si trova da allora nel giardino della sua casa a Romanziol, in Via Ausiliatrice, nome dato dal Comune per suo interessamento…

 

Don Bosco e l’Ausiliatrice

 

L’icona di Maria nel quadro dell’artista T. Lorenzone, che sovrasta l’altare maggiore della Chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, esprime bene il sentimento intimo di don Bosco, nella cui vita la Madonna è sempre stata presente. Nel sogno profetico dei nove anni Gesù si presentò a Giovannino: “Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti ammaestrò a salutare tre volte al giorno”.
Maria Ausiliatrice dei Cristiani è l’invocazione preferita da Don Bosco: questo titolo mariano grazie a lui si è diffuso rapidamente in tutto il mondo.
L’invocazione fu voluta da Pio V in seguito alla vittoria di Lepanto sui Turchi (1571). Nell’anno 1815 (anno di nascita di giovanni Bosco!) il papa Pio VII istituì poi ufficialmente la festa di Maria Ausiliatrice il 24 maggio.
Secondo il Rettor Maggiore don E. Viganò (che fu a San Donà in occasione della prima Festa dei Giovani nel gennaio 1979), nell’Ausiliatrice don Bosco riconosce delineato il volto della Signora che ha dato inizio alla sua vocazione e ne è stata e ne sarà sempre l’Ispiratrice e Maestra.
Maria Ausiliatrice è per sempre la “Madonna di don Bosco” e don Bosco è “il santo dell’Ausiliatrice“.
La presenza manifesta di Maria, i pericoli passati dalla Chiesa, le difficoltà dei tempi fanno di don Bosco l’apostolo della devozione a Maria “Auxilium Christianorum”: “Propagate le devozioni a Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli” (MB 9,359).

Alcune frasi e pensieri di Don Bosco sull’Ausiliatrice:

– “È quasi impossibile andare a Gesù se non ci si va per mezzo di Maria”.
– “Divenendo madre di Gesù vero Dio e vero uomo, Maria divenne anche madre nostra. Gesù nella sua grande misericordia volle chiamarci suoi fratelli, e con tale nome ci costituisce tutti figli adottivi di Maria.”
– “Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell’Immacolata… Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo proprio bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana.”
– “L’unico mio appoggio è sempre stato il ricorso a Gesù sacramentato e a Maria Ausiliatrice”.
– “Ella ha fatto tutto”.
– “Io non sono l’autore delle grandi cose che voi vedete; è il Signore, è Maria SS. che degnarono di servirsi di un povero prete.”
– “Vi raccomando di dire ogni sera, prima di coricarvi, tre volte la seguente preghiera: Cara Madre, Vergine Maria, fate che io salvi l’anima mia”.
– “La Madonna è nostra Madre e ci ama infinitamente di più di quanto ci possano amare tutti i cuori delle madri terrene, insieme uniti. Non solo non perirà un figlio che abbia onorato questa Madre, ma potrà aspirare anche ad una grande corona”.
– “Maria ci assicura che, se saremo suoi devoti, ci annovererà tra i suoi figli, ci coprirà col suo manto, ci colmerà di benedizioni in questo mondo per ottenerci poi il Paradiso”.
– “Solo in cielo potremo, stupefatti, conoscere ciò che ha fatto Maria Santissima per noi…, e la ringrazieremo per tutti i secoli eterni”.
– “Una cosa che abbiamo fra noi in modo specialissimo, e non la conosciamo abbastanza, è la protezione di Maria e quanto sia efficace il ricorrere a questa buona Madre. Ripetete sempre “Ave Maria” e vedrete il mirabile effetto di questa invocazione”

“Divozione a Maria Santissima”

“Un sostegno grande per voi, cari giovani è la divozione a Maria Santissima. Ascoltate come Ella v’invita: Si quis est parvulus véniat ad me: chi è fanciullo venga a me. Ella vi assicura che se sarete suoi divoti, vi annovererà tra i suoi figliuoli, vi coprirà col suo manto, vi colmerà di benedizioni in questo mondo, per darvi poi il Paradiso nell’altra vita. Qui elucidant me, vitam aetérnam habébunt. Amate adunque questa vostra Madre celeste, ricorrete a Lei di cuore e siate certi che quante grazie a Lei chiederete, vi saranno concesse, purché non imploriate cose che tornino a vostro danno.

Dovete tuttavia chiedere istantemente tre grazie speciali le quali sono necessarie a tutti, ma specialmente a voi, cari giovani.

La prima è che vi aiuti a non commettere mai peccato mortale in vita vostra. Sapete che cosa vuol dire cadere in peccato mortale? Vuol dire rinunziare ad essere figliuoli di Dio, per farsi schiavi di Satana. Vuol dire perdere quella bellezza che ci rende come Angioli agli occhi di Dio, per diventare deformi come demoni al suo cospetto. Vuol dire perdere tutti i meriti già acquistati per la vita eterna; vuol dire restar sospesi per un filo sottilissimo sopra la bocca dell’inferno; vuol dire fare un’enorme ingiuria ad una Bontà infinita, e questo è il male più grande che si possa immaginare. Ah! sì, per quante grazie vi ottenga Maria, tutte sarebbero inutili senza quella di non cader mai in peccato mortale. Questa grazia dovete implorarla mattino e sera, e in tutti i vostri esercizi di pietà.

La seconda grazia da chiedere alla Madonna è quella di poter conservare la preziosa virtù della purità. Il giovane che la conserva ha la più grande somiglianza con gli Angioli del Paradiso, per cui l’Angelo suo custode lo tiene per fratello e gode moltissimo della sua compagnia.
Siccome mi sta molto a cuore che conserviate tutti questa bella virtù, vi accenno ancora alcuni altri mezzi per preservarla da quel veleno che la potrebbe contaminare. Prima di tutto fuggite la compagnia delle persone di sesso diverso. Voi mi capite: voglio dire che i giovani non devono mai contrarre alcuna familiarità con fanciulle: altrimenti questa bella virtù si trova in gran pericolo. La custodia dei sensi giova pure moltissimo alla conservazione di sì bella virtù. Guardatevi perciò da ogni eccesso nel mangiare e nel bere; dai teatri, dai balli e da altri simili divertimenti, che sono la rovina dei costumi.
Ma custodite particolarmente gli occhi, che sono le finestre per cui il peccato si fa strada nel nostro cuore, e per cui il demonio viene a prender possesso dell’anima nostra. Non fermatevi mai a mirar cose contrarie sia pur poco alla modestia. S. Luigi Gonzaga non voleva nemmeno che gli si vedessero i piedi nel porsi a letto e nel levarsi.

Un altro giovinetto (il Ven. Domenico Savio), interrogato perché fosse così cauto negli sguardi, diede questa risposta: Ho preso la risoluzione di non fissar mai viso di donna, per serbar gli occhi miei a mirar la prima volta (se non ne sarò indegno) il bellissimo volto della Madre di purità Maria Santissima.

La terza grazia che dovete implorare con sollecitudine dalla Vergine Immacolata si è di poter sempre star lontani dalla compagnia di quei giovani che fanno discorsi cattivi, certi discorsi cioè, che non si farebbero alla presenza dei vostri genitori, o di qualche persona dabbene. State lontani da costoro, quand’anche fossero vostri parenti. Posso accertarvi che talvolta fa più danno la compagnia di costoro, che non quella d’un demonio. Felici voi, miei cari figliuoli, se fuggirete la compagnia dei malvagi! Sarete sicuri allora di camminare per la via del Paradiso; altrimenti correrete gravissimo rischio di perdervi in eterno. Perciò quando udirete compagni proferir bestemmie, disprezzare le pratiche di religione per allontanarvi dalla chiesa, o peggio ancora dir parole contrarie sia pur poco alla virtù della modestia, fuggiteli come la peste. Tenete per certo che quanto più puri saranno i vostri sguardi e i vostri discorsi, tanto più Maria si compiacerà di voi, e tanto maggiori grazie vi otterrà dal suo Figlio e nostro Redentore Gesù Cristo.

Queste sono le tre grazie più necessarie alla vostra età; ma quale ossequio offrirete voi a Maria per ottenerle? Poche cose bastano. Chi può reciti il suo Rosario, ma nessuno dimentichi mai di recitare ogni giorno almeno tre Ave e tre Gloria Patri, con la giaculatoria: Cara Madre Vergine Maria, fate ch’io salvi l’anima mia.

Con queste tre grazie camminerete fin d’ora per la strada che vi renderà uomini onorati nell’età avanzata; e in esse avrete pure il pegno sicuro della felicità eterna che Maria Santissima procurerà immancabilmente a’ suoi devoti.” (Fonte: “Il Giovane provveduto per la pratica dei suoi doveri e degli esercizi di cristiana pietà – Don Giovanni Bosco – SEI, Torino – rist. 1951)
A cura di M.F.

Bibliografia

 

– “San Giovanni Bosco. Insegnamenti di vita spirituale” – A. Giraudo. LAS, Roma (2013)
– “La Carta di comunione nella Famiglia Salesiana di Don Bosco. Dicastero per la Famiglia Salesiana della Congregazione SDB. Ispettoria Salesiana San Marco” (1995)
– “I pensieri di Don Bosco” – T. Bosco. Elledici (1998)
– “Santuario Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino” – A. Giraudo. Elledici (2008)
– “Ancora un giro di giostra” – W. Perissinotto. San Donà di Piave (2006)
– “Più futuro che passato. Biografia di un ambiente educativo” – M. Franzoi. San Donà di Piave (2009)
– “Le vetrate del Duomo di San Donà di Piave” – D. Franzoi, M. Franzoi. San Donà di Piave (2008)