Don Bosco tra noi, Domenica 24 novembre 2013

Ben vengano allora i campanelli delle biciclette e i motorini, i canti, gli inni a Don Bosco e l’immancabile alleluia delle lampadine di Bepi Arvotti per manifestare tutta la nostra contentezza!
L’arrivo in anticipo dell’urna, portata da alcuni genitori sotto l’altare del Duomo gremitissimo, ha permesso all’assemblea di prepararsi per l’Eucarestia delle 9.30 con due decine del Rosario intercalate dai canti. Don Bosco educava i suoi ragazzi a pregare Maria, cui egli era particolarmente devoto. Don Lorenzo Piola, responsabile dell’Oratorio, ha invitato i presenti a fare una richiesta di grazia ed a pregare anche per il Seminario.
Il Parroco, mons. Paolo Carnio, ha ricordato le particolari coincidenze per cui ringraziare la Provvidenza: la Festa di Cristo Re, che chiude l’anno liturgico, la chiusura dell’Anno della Fede, la Giornata pro-Seminario e la presenza dell’urna di Don Bosco.
Egli ha affermato nell’omelia che “noi riconosciamo Gesù Cristo come Re e Signore dell’Universo perché nessuno ha amato come Lui: Lui ha amato da Dio… San Giovanni Bosco si è lasciato conquistare da questo Re e si è messo al suo servizio con grande generosità“. “Attraverso il cuore di Don Bosco” – ha continuato – “l’amore di Gesù ha potuto conquistare il cuore di tanti ragazzi e giovani che rischiavano di rovinare la loro vita percorrendo vie suggerite dal male“… “Don Bosco oggi è qui nelle sue reliquie, ma soprattutto nella comunione dei Santi, è qui nello Spirito… con noi sta pregando e contemplando Gesù, Re e Signore dell’Universo“.

La pioggia (o meglio la “grandinata”) di caramelle davanti all’Oratorio è seguita all’entrata delle reliquie alle ore 11.00; prima del trasporto in chiesa l’urna ha sostato nell’atrio dell’Oratorio per il saluto e discorso del Sindaco di San Donà e della Presidente della Provincia.
Sono passati davvero in tanti e non solo sandonatesi: nei 45 minuti successivi alla Messa delle 16.30 in Oratorio sono transitate circa un migliaio di persone, di tutte le età! Nelle prime ore del pomeriggio avevano invece riempito la chiesa i ragazzi delle associazioni e del calcio.
Attorno all’urna di Don Bosco i Salesiani consacrati hanno rinnovato i loro voti, mentre i Salesiani Cooperatori la loro promessa.
Alla sera, poi, i giovani assieme al nostro Vescovo di Treviso mons. Gardin hanno pregato e lungamente sostato presso le reliquie; in seguito si sono avvicendati lungo tutta la notte in veglia sino alle 6.30 di lunedì mattina. L’urna è quindi ripartita per la Casa Salesiana di Pordenone a continuare il suo peregrinare nel Triveneto…
La devozione a Don Bosco è viva a San Donà da più di 85 anni, da prima cioè che gli stessi Salesiani arrivassero nel 1928, grazie all’interessamento ed azione di mons. Saretta; si è sparsa quindi in tutto il territorio limitrofo: basti pensare ad esempio alle due parrocchie di Fossà e Ponte Crepaldo a lui dedicate.
La fede fa sperare copiosi frutti di bene: i sacerdoti hanno invitato a chiedere grazie a Don Bosco. In particolare il Direttore dell’Oratorio don Enrico ha manifestato questa preghiera: “Per l’intercessione di Don Bosco vorrei chiedere la grazia che il suo passaggio ci trovi pronti. Che trovi pronti soprattutto i giovani, quelli che lui ha amato e per i quali ha donato la sua vita. Pronti a rispondere al suo appello. Pronti ad accettare l’ardua sfida dell’educazione. Pronti a mettersi al servizio degli altri, a tirarsi su le maniche per il Regno. Pronti, perché no, anche per dire di sì a Dio ad una chiamata di speciale consacrazione.”
In 10 mesi, nel 2013, abbiamo avuto due visite importanti. La prima, a gennaio, è stata del Rettor Maggiore, nono successore di Don Bosco ed ora quella dello stesso Santo.
Don Pascual Chavez Villanueva ricordava nella sua visita che, se in questo Oratorio si formeranno dei santi, allora potremo dire che è veramente “il più bello del mondo“.