23 Aprile 2025

Contenuti del sito

Duomo di San Donà

S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

Duomo di San Donà
23 Aprile 2025

Duomo di San Donà

S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

Duomo di San Donà

Contenuti del sito

Oratorio "Don Bosco"Storia

Don Bosco tra noi, Domenica 24 novembre 2013

L'Eucarestia delle 9.30 in Duomo con l'urna di Don Bosco (foto Luigi Basso)Dopo vari giorni di attesa, la preparazione con momenti di riflessione, di preghiera e le confessioni, finalmente l’urna con le reliquie di san Giovanni Bosco è arrivata da Chioggia a San Donà di Piave, accompagnata dal salesiano coadiutore Raffaele Penzo, in rappresentanza della comunità religiosa dell’Oratorio.
Prima dell’arrivo nella nostra città l’urna ha peregrinato (dal 2010) nei diversi continenti e in diverse regioni d’Italia, dove sono presenti case salesiane. E dopo il Triveneto ancora continuerà in Piemonte e Lombardia.
Accolta dalle campane suonate a festa, l’urna è arrivata poco prima delle 9 davanti al Duomo, “scortata” da una lunga fila di ragazzi e adulti in bicicletta, tutti con palloncini arancione, e dagli allievi del Centro di Formazione Professionale in moto.
Appena scaricata dall’apposito furgone che sta girando l’Italia, i numerosi presenti vi si sono stretti attorno ed hanno applaudito di gioia.
È l’applauso che ha caratterizzato la conclusione dei diversi momenti di celebrazione previsti nella giornata. Poca riverenza? Poco attinente alla presenza di reliquie? In realtà è la semplice e spontanea manifestazione di affetto, di gioia ed allegria che caratterizza chi è in presenza di un amico, ma anche del padre, tanto amato e quindi tanto atteso!
Don Bosco si è scomodato a venirci a trovare, dopo aver peregrinato in tutto il mondo” – ha affermato il Direttore dell’Oratorio – “e viene a passare un po’ di tempo con noi“.

Ben vengano allora i campanelli delle biciclette e i motorini, i canti, gli inni a Don Bosco e l’immancabile alleluia delle lampadine di Bepi Arvotti per manifestare tutta la nostra contentezza!

L’arrivo in anticipo dell’urna, portata da alcuni genitori sotto l’altare del Duomo gremitissimo, ha permesso all’assemblea di prepararsi per l’Eucarestia delle 9.30 con due decine del Rosario intercalate dai canti. Don Bosco educava i suoi ragazzi a pregare Maria, cui egli era particolarmente devoto. Don Lorenzo Piola, responsabile dell’Oratorio, ha invitato i presenti a fare una richiesta di grazia ed a pregare anche per il Seminario.

Il Parroco, mons. Paolo Carnio, ha ricordato le particolari coincidenze per cui ringraziare la Provvidenza: la Festa di Cristo Re, che chiude l’anno liturgico, la chiusura dell’Anno della Fede, la Giornata pro-Seminario e la presenza dell’urna di Don Bosco.

Egli ha affermato nell’omelia che “noi riconosciamo Gesù Cristo come Re e Signore dell’Universo perché nessuno ha amato come Lui: Lui ha amato da Dio… San Giovanni Bosco si è lasciato conquistare da questo Re e si è messo al suo servizio con grande generosità“. “Attraverso il cuore di Don Bosco” – ha continuato – “l’amore di Gesù ha potuto conquistare il cuore di tanti ragazzi e giovani che rischiavano di rovinare la loro vita percorrendo vie suggerite dal male“… “Don Bosco oggi è qui nelle sue reliquie, ma soprattutto nella comunione dei Santi, è qui nello Spirito… con noi sta pregando e contemplando Gesù, Re e Signore dell’Universo“.

Il Duomo durante l'Eucarestia delle 9.30 (foto Luigi Basso)L’inno “Giù dai colli” accompagnato dalla Banda Don Bosco ha concluso la cerimonia in Duomo, cui è seguita la processione festosa per il trasporto dell’urna in Oratorio. Il tempo meteorologico è stato veramente un ulteriore regalo per tutto l’avvenimento.
Nel corteo che precedeva l’urna c’erano i ragazzi dell’ADS che tenevano in mano i 18 volumi delle Memorie Biografiche di Don Bosco; queste sono il racconto di tutta la sua vita, donata “fino all’ultimo respiro” per il bene e la salvezza della gioventù: “Dammi le anime e tieniti tutto il resto” era il motto del Santo, scritto in latino attorno all’urna…

La pioggia (o meglio la “grandinata”) di caramelle davanti all’Oratorio è seguita all’entrata delle reliquie alle ore 11.00; prima del trasporto in chiesa l’urna ha sostato nell’atrio dell’Oratorio per il saluto e discorso del Sindaco di San Donà e della Presidente della Provincia.

Sin dall’arrivo in Duomo e poi in Oratorio le reliquie non sono mai rimaste “incustodite”: la numerosa presenza attorno a Don Bosco non è mai venuta meno un istante.
Già, perché non si trattava di un “manichino”: altrimenti perché tutta quella manifestazione di gioia e devozione? No, ognuno transitava in silenzio attorno all’urna con l’effige e al suo interno la reliquia della mano di Don Bosco; pur per pochi secondi le persone transitavano con la consapevolezza della presenza viva del Santo, cui chiedere intercessione o anche per un semplice e magari commosso saluto.

Sono passati davvero in tanti e non solo sandonatesi: nei 45 minuti successivi alla Messa delle 16.30 in Oratorio sono transitate circa un migliaio di persone, di tutte le età! Nelle prime ore del pomeriggio avevano invece riempito la chiesa i ragazzi delle associazioni e del calcio.

Ancora molta gente alle 19.00, in occasione dei Vespri solenni della Famiglia Salesiana, che è presente a San Donà, oltre che con i Salesiani consacrati, anche con Salesiani Cooperatori (i primi presenti a San Donà), gli Ex-allievi e l’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA). Questo Movimento – come ha ricordato don Gaetano Finetto che conduceva la preghiera – è composto da oltre 30 gruppi di consacrati e laici, vantando nel mondo oltre 400 mila membri.

Attorno all’urna di Don Bosco i Salesiani consacrati hanno rinnovato i loro voti, mentre i Salesiani Cooperatori la loro promessa.

Alla sera, poi, i giovani assieme al nostro Vescovo di Treviso mons. Gardin hanno pregato e lungamente sostato presso le reliquie; in seguito si sono avvicendati lungo tutta la notte in veglia sino alle 6.30 di lunedì mattina. L’urna è quindi ripartita per la Casa Salesiana di Pordenone a continuare il suo peregrinare nel Triveneto…

La devozione a Don Bosco è viva a San Donà da più di 85 anni, da prima cioè che gli stessi Salesiani arrivassero nel 1928, grazie all’interessamento ed azione di mons. Saretta; si è sparsa quindi in tutto il territorio limitrofo: basti pensare ad esempio alle due parrocchie di Fossà e Ponte Crepaldo a lui dedicate.

La fede fa sperare copiosi frutti di bene: i sacerdoti hanno invitato a chiedere grazie a Don Bosco. In particolare il Direttore dell’Oratorio don Enrico ha manifestato questa preghiera: “Per l’intercessione di Don Bosco vorrei chiedere la grazia che il suo passaggio ci trovi pronti. Che trovi pronti soprattutto i giovani, quelli che lui ha amato e per i quali ha donato la sua vita. Pronti a rispondere al suo appello. Pronti ad accettare l’ardua sfida dell’educazione. Pronti a mettersi al servizio degli altri, a tirarsi su le maniche per il Regno. Pronti, perché no, anche per dire di sì a Dio ad una chiamata di speciale consacrazione.”

In 10 mesi, nel 2013, abbiamo avuto due visite importanti. La prima, a gennaio, è stata del Rettor Maggiore, nono successore di Don Bosco ed ora quella dello stesso Santo.
Don Pascual Chavez Villanueva ricordava nella sua visita che, se in questo Oratorio si formeranno dei santi, allora potremo dire che è veramente “il più bello del mondo“.

Il Direttore don Enrico ha concluso la sua omelia della Messa in Oratorio ricordando che “il dono più bello che don Bosco può lasciarci prima di ripartire è quello di «avvicinarci a Dio». Ancora grazie don Bosco perché la tua presenza qui, oggi, ci parla di Dio e tu sul letto di morte ce lo hai detto chiaramente: «dite ai miei giovani che li aspetto tutti in Paradiso».”
Marco Franzoi

 

Condividi