Ritiro di Quaresima 2008
San Donà, domenica 9 marzo 2008
L’Accordo è reale e possibile… per questo “Lazzaro vieni fuori”
Ho un amico che sta cercando di imparare a suonare la chitarra. È interessante osservarlo chino sullo strumento alla ricerca di suoni, di accordi e di armonie che si fondano tra loro fino a creare una melodia. Non inventa del tutto, ma conduce una ricerca a partire da qualcosa che già esiste, che già è dato! È bello stare a guardarlo quando riesce a porre alcuni accordi uno di seguito all’altro, e quando percepisce che la musica che esce dalla sua chitarra effettivamente corrisponde ad un’armonia, e si accorda a come deve essere, e questo si sente. È bello vedere che anche chi gli sta attorno è deliziato e coinvolto da ciò che sente e vede.
E ancora più bello è osservare il suo volto mentre questo accade: è contento, soddisfatto, realizzato. Più gli riesce, più si impegna: è come una spinta profonda che lo conduce necessariamente alla ricerca di un accordo interiore che diviene simbolo della vita.
Di fronte a questo vengono in mente alcuni pensieri che il Papa ha suggerito nella sua ultima enciclica.
A proposito del significato della speranza cristiana, afferma che dentro di noi c’è qualcosa di “oggettivo” che è sostanza delle cose che si sperano, prova di quelle che non si vedono: una fiducia infusa da Dio, che sostiene la vita. Non dipende solo da noi, già c’è. È come la ricerca degli accordi: si tratta di ricomporre un’armonia quasi naturale, come un accordo «primordiale» che non è da inventare ma è da cercare. E’ un dono, è Grazia!
L’accordo c’è, è raggiungibile, perchè è già dato, già donato. –
La speranza e la possibilità di suonare, come la speranza e la possibilità di vivere trovano qui il loro fondamento. Dentro al tutto della vita c’è una sorta di accordo sotterraneo che spesso non viene percepito e talvolta forse è disatteso, ma che rimane, sostiene, armonizza, richiama. Quell’accordo fa vibrare in armonia molte corde: amore, pace, giustizia, unità, perdono, abbraccio, condivisione, bellezza, verità… tantissimi punti di risonanza per essere riconosciuto e trovare ragioni di evidenza. Quando queste note suonano dentro la nostra vita non v’è ombra di dubbio che ci ritroviamo nella verità di noi stessi e che portiamo felicità.
La controprova è quando noi non siamo in consonanza con questo accordo primordiale, la Speranza che abita in noi. Ci troviamo in profondo disaccordo con la vita che non è più bella, ma pesante, triste, buia, egoista… Dis-accordo che genera morte, brutti suoni, sogni stonati che stridono con la bellezza, che rovinano i rapporti e le relazioni. Precipitiamo nella solitudine e nella disperazione, perché abbiamo dimenticato quel suono primordiale, e lo abbiamo coperto di innumerevoli contraffazioni e di volgari imitazioni che riescono solo a distorcere la realtà.
L’esperienza del Signore Gesù in mezzo a noi è intervenuta proprio qui.
Gesù è stato inviato dal Padre per rendere di nuovo possibile l’ascolto di quell’accordo primordiale. Gesù Cristo con la sua vittoria sul dis-accordo più profondo che è la morte, ha reso giustizia della vita che è in noi. Il bello del tutto, la meraviglia dell’evento, è che Gesù non solo ci insegna questo accordo primordiale, ma lo incarna. Gesù è l’accordo fondante e fondamentale della vita. Per questo incontrarlo e lasciarsi incontrare da Lui, è la chiave della reale possibilità di armonizzare la nostra esistenza con la Sua, perché a sua immagine e somiglianza siamo stati creati. Il momento culminante di questo dono gratuitamente profuso su di noi, quando eravamo ancora in profondo dis-accordo, è tutto il Mistero Pasquale. I momenti della vita e della predicazione di Gesù si susseguono in un crescendo fino agli ultimi giorni della Sua passione, morte e risurrezione, e al dono dello Spirito Santo. Rimanendo in contemplazione, in profondo ascolto di quanto lì è accaduto, si trovano le chiavi per aprirsi alla verità. La verità su chi è veramente Dio, la verità su chi siamo noi, la verità di questo mondo. La relazione con la verità non ci porta solo belle notizie: come dice il papa, “il Vangelo non è soltanto una comunicazione di cose che si possono sapere, ma è una comunicazione performativa, che produce fatti e cambia la vita.”
Se questo è vero, risulta chiaro il cammino che come comunità cristiane siamo chiamati a vivere continuamente e incessantemente: ritrovare l’accordo con il Signore Gesù, in un fecondo e paziente incontro con lo Spirito Santo
La Pasqua diviene per questo il reale passaggio di accordi nuovi in profonda sintonia con lo Spirito del Risorto che continua a soffiare per ridare spinta all’evangelizzazione e all’amore condiviso, per dare la voglia di prendere in mano la propria vita e suonarla al ritmo dello Spirito del Vivente. Quando lo Spirito ritorna, percepiamo subito le dissonanze: faremo di tutto per ricondurre l’accordo primordiale alla concordanza armonica delle differenze. “Spe salvi facti sumus”: nella speranza di tutto questo siamo stati salvati!
Un esempio vivo in tutto questo è la serie di vangeli che abbiamo ascoltato durante le domeniche di quaresima.
Il deserto della vittoria sulle tentazioni, il monte santo della Trasfigurazione, il pozzo con l’acqua che sgorga per la vita eterna, la Luce che riporta la vista dentro la vita del cieco, il sepolcro vuoto perché il Vivente lo ha svuotato di ciò che dentro non può e non deve stare: Lazzaro suo amico.
È’ un inno alla vita che sale di tono e sembra preparare con prepotenza il gran finale, la Vita che si dà vita da se stessa… bellissimo e carico di speranza, DIVINO.
Prendiamo in respiro alcuni passaggi del vangelo di oggi, solo alcuni spunti per poi riprenderli personalmente davanti all’Eucaristia.
La vicenda di Gesù, Marta, Maria e Lazzaro è una storia di amicizia. Gesù aveva degli amici, Gesù ha degli amici e nei confronti di questi prova affetto, predilezione, ha un’attenzione particolare. La bella notizia: Gesù ha degli amici… Dio si è fatto degli amici qui su questa terra… non solo dei discepoli, dei credenti ma degli amici. Gesù sa cosa vuol dire volere bene a delle persone. Lo si apprende in modo evidente quando scoppia in pianto per la commozione, il dolore di fronte alla morte di Lazzaro e al pianto di chi aveva attorno, alla disperazione di chi non ha e non può più nulla. E’ il grido dell’umanità colpita dalla morte. Gesù piange con noi, non per finta, ma realmente, soffre insieme con…. Gesù sa cosa vuol dire perdere una persona cara, Gesù sa cosa vuol dire il coltello della morte conficcato nella propria esistenza. Gesù sa. Ci comprende e non si avvicina come se capisse cosa viviamo… lo ha vissuto. Gesù è vero uomo, non bara, non è una maschera. Insieme però è vero Dio e in una progressione di Gloria lo rende accessibile… “sono contento per voi di non essere stato lì…” “ Andiamo a svegliarlo…” “Togliete la pietra…” “Marta non ti ho detto che se credi vedrai la gloria di Dio…” “Lazzaro vieni fuori…” il suo dialogo con il Padre. Gesù non solo vive la compassione profonda con noi, ma Gesù fa quello che nessun altro può fare… Gesù salva dalla morte. Opera un segno enorme che dice chi si sta rivelando sotto l’evidenza dei fatti. Chi può far risuscitare un morto? Chi? Dio, solo Dio, Dio soltanto. (4 giorni). In mezzo a noi è arrivato uno che compie le opere di Dio, che vanta un rapporto di figliolanza con Lui, che è un tutt’uno con Colui che lo ha inviato.
Questo è un fatto.
Tornando all’immagine dell’inizio, possiamo dire che in Gesù cammina tra noi quell’accordo primordiale che ci può ridare la nota di partenza, di vita interiore che riporta alla vita.
C’è! Per questo diviene tutto fare quello che i discepoli, Marta e Maria hanno mostrato oggi come molte altre volte: COINVOLGERLO dentro alla nostra vita, alla nostra vicenda, alla nostra storia. Solo così renderemo efficace questo Spirito, che già c’è ma aspetta la libertà di un sì, di un pianto, di una preghiera, di un atto di fede… per ricominciare a suonare armonie di vita vera, di vita rinata, di vita eterna! NON CI SARA’ SEPOLCRO CHE GLI RESISTERA’… LAZZARO VIENI FUORI, E’ UN ORDINE… L’ORDINE DI DIO! Preghiamo, preghiamo tanto… così ci accorda, amiamo, amiamo tanto, così ci accorda ancora di più!
Buona Pasqua