“L’itinerario della Quaresima, come l’intero cammino cristiano, sta tutto sotto la luce della Risurrezione, che anima i sentimenti, gli atteggiamenti e le scelte di chi vuole seguire Cristo”.
Faccio mio questo passaggio del messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2021 e lo consegno a tutti voi, cari fratelli e sorelle in Cristo. Vi trovo espresso il motivo più valido e lo stimolo più urgente per vivere insieme questo tempo di preparazione alle celebrazioni della Pasqua.
Carissimi, un saluto a tutti, nella speranza che tutti godiate buona salute e serenità, nonostante i giorni difficili che stiamo vivendo. Vi trasmettiamo qualche avviso
Tutti gli incontri previsti per le varie celebrazioni dei sacramenti del Battesimo, la Prima Comunione e la Cresima sono annullati. Appena passerà l’epidemia e potremo incontrarci ancora, vi informeremo come e quando incontrarci. Purtroppo dobbiamo vivere “giorno dopo giorno” senza programmare, perché non sappiamo come le cose si evolveranno.
Il CORONAVIRUS sta condizionando pesantemente anche gli appuntamenti della vita della nostra Comunità cristiana. In modo particolare sta penalizzando la celebrazione della Santa Messa domenicale. D’altra parte dobbiamo attenerci alle disposizioni delle Autorità nazionali, regionali ed ecclesiali.
Non possiamo celebrare la S Messa pubblicamente. Noi sacerdoti possiamo farlo solo in privato. ASSICURIAMO COMUNQUE I FEDELI CHE STIAMO CELBRANDO SECONDO LE INTENZIONI DA LORO RICHIESTE, RICORDANDO I DEFUNTI PER I QUALI ERANO STATE ORDINATE LE MESSE.
“Al momento pare che non potremo tornare a celebrare l’Eucaristia comunitaria nelle nostre chiese anche durante la prossima settimana. Accogliamo con dispiacere le prime notizie, in attesa del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con i dettagli dei provvedimenti”: è il commento del vescovo di Treviso, Michele Tomasi, nel pomeriggio di oggi, sabato 29 febbraio. Si protraggono, quindi, le indicazioni stabilite dal Vescovo per le celebrazioni nelle nostre chiese e per le attività pastorali delle parrocchie. In tal modo
questa mia prima Quaresima in mezzo a voi incomincia in modo del tutto inaspettato. La diffusione del Coronavirus (COVID-2019, così viene chiamato ufficialmente) richiede a tutti i cittadini nella nostra regione, in tutto il Paese, e quindi anche alla comunità cristiana della nostra Diocesi di comportarsi in maniera responsabile per permettere di bloccarne il contagio. Per questo anche la Diocesi segue con fiducia quanto deciso dalle pubbliche autorità con le indicazioni date a tutti
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Rinfrancate i vostri cuori (Gc 5,8)
Cari fratelli e sorelle,
la Quaresima è un tempo di rinnovamento per la Chiesa, le comunità e i singoli fedeli. Soprattutto però è un “tempo di grazia” (2 Cor 6,2). Dio non ci chiede nulla che prima non ci abbia donato: “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo” (1 Gv 4,19). Lui non è indifferente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo. Ciascuno di noi gli interessa; il suo amore gli impedisce di essere indifferente a quello che ci accade. Però succede che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza. Si tratta di un disagio che, come cristiani, dobbiamo affrontare.
Quando il popolo di Dio si converte al suo amore, trova le risposte a quelle domande che continuamente la storia gli pone. Una delle sfide più urgenti sulla quale voglio soffermarmi in questo Messaggio è quella della globalizzazione dell’indifferenza.
L’indifferenza verso il prossimo e verso Dio è una reale tentazione anche per noi cristiani. Abbiamo perciò bisogno di sentire in ogni Quaresima il grido dei profeti che alzano la voce e ci svegliano.
Dio non è indifferente al mondo, ma lo ama fino a dare il suo Figlio per la salvezza di ogni uomo. Nell’incarnazione, nella vita terrena, nella morte e risurrezione del Figlio di Dio, si apre definitivamente la porta tra Dio e uomo, tra cielo e terra. E la Chiesa è come la mano che tiene aperta questa porta mediante la proclamazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti, la testimonianza della fede che si rende efficace nella carità (cfr Gal 5,6). Tuttavia, il mondo tende a chiudersi in se stesso e a chiudere quella porta attraverso la quale Dio entra nel mondo e il mondo in Lui. Così la mano, che è la Chiesa, non deve mai sorprendersi se viene respinta, schiacciata e ferita.
Il popolo di Dio ha perciò bisogno di rinnovamento, per non diventare indifferente e per non chiudersi in se stesso. Vorrei proporvi tre passi da meditare per questo rinnovamento.
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Il bisogno di tempi di silenzio, di raccoglimento e di ascolto della Parola di Dio
Sono sempre più convinto che ciò che riusciamo a inserire nelle nostre giornate, ciò per cui spendiamo "praticamente" il nostro tempo, è quanto conta veramente per noi. Il piccolo principe, famoso personaggio uscito dalla fantasia di Saint- Exupery, si sentì ripetere dalla volpe: "È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante". Applicando questa metafora a ciascuno di noi, giungiamo a concludere che quegli appuntamenti per i quali non riusciamo a dedicare tempo nello scorrere della nostra quotidianità, non hanno un peso determinante per la nostra esistenza. In questo senso molte sono le buone intenzioni che non si traducono poi in scelte concrete, in abitudini salutari nell'organizzazione dei nostri impegni. La preghiera, in molti casi, è una di quelle dimensioni che rischiamo di relegare a vago desiderio, ma non riusciamo mai a tradurre in occasione reale, in "respiro" necessario per i passi che siamo chiamati a compiere.
Partendo da queste considerazioni, le tre serate di spiritualità, proposte dal Vicariato di san Donà di Piave in Quaresima, rappresentano una grande opportunità di vivere un tempo di silenzio, di ascolto della Parola del Signore e di adorazione eucaristica, proprio per ritrovare, nel ritmo intenso delle nostre settimane, la possibilità di metterci in relazione autentica con il Signore e di riascoltare la sua voce che ci consegna sempre indicazioni preziose per il nostro cammino.
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