Ricordando mons. Angelo Dal Bo a cent’anni dalla nascita (parte 2)
Link: Mons. Angelo Dal Bo a cent’anni dalla nascita (parte 1)
Mons. Angelo Dal Bo (San Trovaso, 15/10/1910 – San Donà di Piave, 28/5/1974), arrivò nella nostra città quale nuovo arciprete della Parrocchia Santa Maria delle Grazie il 3 settembre del 1961, accompagnato dal Vescovo di Treviso mons. Antonio Mistrorigo.
Ad una settimana dall’insediamento presentò nel Foglietto Parrocchiale il suo programma pastorale:
“Carissimi Sandonatesi,
ripeto a tutti il mio saluto e il mio augurio avvalorato dalla benedizione che assieme al nostro Vescovo vi ho dato domenica subito dopo la cerimonia della mia immissione in possesso della parrocchia di S. Donà.
Sono ormai tra voi, Padre e Pastore delle vostre anime, desideroso di formare assieme una bella e cristiana famiglia parrocchiale. Da ora in poi le vostre gioie saranno anche le mie, come i vostri dolori saranno pure miei dolori.
Al Vangelo della prima Messa celebrata per voi ho esposto il mio programma pastorale, e non vi dispiaccia se riporto qui alcuni punti di esso, affinché almeno un’eco di quanto ho detto, arrivi a coloro che non hanno potuto essere presenti.
Sono venuto tra voi quale maestro per indicarvi la via sicura del Cielo.
E lo farò continuando ad intensificare il catechismo ai piccoli, l’istruzione religiosa agli adulti nelle varie forme di prediche, conferenze, conversazioni, convegni di studio, per una formazione cristiana che basata su saldi principi non abbia a tentennare e a venir meno di fronte alle prove e ai pericoli che si incontrano, oggi più che mai, nella vita.
Mi farò vostro esempio di bontà, di gentilezza e di carità verso tutti, perché anche il vostro cuore sappia compatire, perdonare e aiutare i fratelli.
Non dobbiamo dimenticare che la misura dello spirito cristiano di ciascuno di noi è data dal modo col quale sapremo mettere in pratica il precetto dell’amore.
Gesù disse: «sono venuto al mondo perché le anime abbiano la vita e l’abbiano abbondantemente», ed io sono venuto a S. Donà per questo necessario ed unico scopo: «perché le vostre anime vivano la vita divina e la vivano in abbondanza». Tutto il ministero nostro di sacerdoti è in funzione di questo principio: «le anime devono vivere in grazia».
Per questo si continuerà e si intensificherà la pratica dei Ritiri ed Esercizi spirituali, si terrà in seguito una «Settimana Liturgica» e si pensa fin d’ora a una grande Missione cittadina.
Mi dò coraggio perché a S. Donà ho trovato ben dieci sacerdoti che con me convivono e con i quali sarò un cuor solo ed un’anima sola e il nostro lavoro entusiasta, ordinato e costante non potrà che portare frutti di bene alla parrocchia. Aiutati come certamente saremo dalla collaborazione dei Padri Salesiani, dei Padri Francescani e dalla schiera numerosa di Suore ed avendo l’apporto tanto utile dell’Azione Cattolica, delle varie Associazioni religiose nonché delle ACLI, la vita cristiana non potrà che rifiorire. Da parte mia non risparmierò fatiche e sacrifici e il Signore che per mezzo dei Superiori mi ha voluto a S. Donà mi sosterrà con la sua grazia. A voi, diletti Sandonatesi, l’impegno di sostenermi con le vostre preghiere, con la vostra filiale fiducia e col vostro amore. Vi assicuro che sono venuto a cercare a S. Donà solo le vostre anime e non le vostre cose, e non il beneficio materiale.
Da tempo ho fatto anche mio il programma: «dammi o Signore le anime e tienti tutto il resto.»
Uscito da famiglia povera, diventato sacerdote con l’aiuto di generosi benefattori, nella parrocchia di Loreggia, dotata pure di un buon beneficio, mi sono sempre ricordato che dietro di me v’erano la chiesa e i poveri, e sarà così anche a S. Donà. Prego il Signore che mi mantenga in questo proposito e che voi, o direttissimi, possiate, alla mia morte, essere testimoni che l’ho mantenuto.
I poveri e i malati furono e saranno i prediletti del mio cuore, mi ricorderò di vedere in essi l’immagine viva del Redentore.
Mi rendo poi conto che per il bene spirituale vostro, si rende necessaria la divisione della attuale parrocchia, con i suoi più che 18 mila abitanti, in più parrocchie, così che il sacerdote possa meglio avvicinare le famiglie e curarne di più la assistenza religiosa e morale. Problema grosso questo e impegnativo ma vi assicuro che non si lascerà nulla di intentato perché il bene delle anime abbia a trionfare.
Agli Amministratori Comunali, a tutte le Autorità di ogni ordine e grado, il mio saluto più cordiale. A tutti quelli che in qualche modo mi hanno fatto corona nel giorno del mio ingresso il mio riconoscente ringraziamento. Desidero assicurare tutti che da parte mia avranno collaborazione leale e fattiva. Che il Signore ci illumini e ci sostenga affinché con vero disinteresse e spirito di sacrificio abbiamo a guidare il nostro popolo a un sempre maggior progresso religioso, morale ed economico.
Voglio concludere mandando anche da questo Bollettino Parrocchiale un riconoscente ed affettuoso pensiero a colui che per 46 anni fu vostro Padre e Pastore, a Mons. Luigi Saretta. Non dimenticate o figliuoli che egli ha passato tra voi anni di disagi incalcolabili durante le terribili guerre mondiali, che egli in gran parte vi ha battezzati, vi ha visti crescere e ha benedette le vostre destre nel matrimonio e benedette le salme dei vostri morti. Io desidero che lo consideriate, come in realtà è stato, «il benefattore numero uno di S. Donà».
Che la Vergine Santa lo conservi ancora per molti anni e che in pace e serenità possa godere di un meritato riposo dopo sì lunga e preziosa fatica sostenuta per amore del vostro bene.
Un vivo ringraziamento al Padre Oblato Don Virginio Quaggiotto che a nome del Vescovo ha retto con tanto zelo e saggezza la parrocchia in attesa della mia venuta.
Che la Madonna delle Grazie e S. Donato assieme al Santo Pontefice Pio X, sotto la protezione dei quali ho messo tutta la parrocchia, siano i nostri Protettori e validi Avvocati presso il trono del Signore affinché possiamo assieme vivere anni felici, uniti, Padre e figli, in una grande, bella e cristiana famiglia.”
Mons. Angelo Dal Bo