
L’invocazione “
Maria Ausiliatrice dei Cristiani” fu voluta dal Papa domenicano Pio V in seguito alla vittoria di Lepanto sui Turchi (1571), mentre la
Festa di Maria Ausiliatrice fu istituita ufficialmente il
24 maggio da Papa Pio VII nell’anno
1815.
Ed è quello “curiosamente”, proprio l’anno di nascita di San Giovanni Bosco, grande devoto dell’Ausiliatrice, come ricordato simbolicamente da una vetrata del Duomo di San Donà: vi è raffigurato Don Bosco tra i suoi ragazzi, con le rose di un suo celeberrimo sogno e… in alto Maria Ausiliatrice.
La vetrata del 1939 si trova al lato dell’altare della Madonna, rappresentata assieme al Bambino Gesù con la statua lignea regalata dal dott. Pietro Perin a mons. Saretta nel 1918.Ebbene, proprio 50 anni fa, il 24 di maggio 1964, l’Arciprete pastore di San Donà per 46 anni (1915-1961) fu per l’ultima volta nell’amato Oratorio in occasione della tradizionale processione mariana nel cortile.
Le cronache riportano che attendendo l’arrivo della statua sotto il porticato parlò della Vergine Maria “come poche volte aveva fatto”. Così mons. Dal Bo ricordò ai funerali di Saretta quell’avvenimento:
“…tornava qui per circostanze liete e anche per le tristi, venne più volte a parlare al suo popolo, venne anche domenica 24 maggio scorso, da me invitato a parlare della Madonna ai bambini della Prima Comunione e a dare ad essi e al popolo di S. Donà, occorso in Oratorio per l’annuale consacrazione a Maria Ausiliatrice, la sua paterna ed ultima benedizione. Per noi fu il suo testamento spirituale: «Amate, amate tanto la Madonna, e sarete salvi!»
Egli che in vita l’ha tanto onorata ed amata, sarà ora certamente con lei in Paradiso.”
Di lì ad una settimana mons. Luigi Saretta, sacerdote sandonatese d’adozione, morì sull’uscio della sua casa di Via Filzi a Treviso.
In occasione del prossimo anniversario del suo ritorno al Padre, dal sito web parrocchiale si potrà scaricare un nuovo testo sulla figura di questo pastore, padre e maestro per la comunità sandonatese e non solo.
Marco Franzoi