Fratel Paolo Rizzetto ci scrive da Mapuordit-Sud Sudan
Cari amici ed amiche del Gruppo Missionario P. Sergio Sorgon, un caro saluto ed un abbraccio da Mapuordit, Sud Sudan.
Devo dire che, come voi ho saputo delle violenze a Juba dal telegiornale. Noi siamo a circa 200 km e la nostra area è sempre rimasta tranquilla.
Quello che è successo (purtroppo proprio la vigilia del quinto anniversario dell'Indipendenza) ha coinvolto da prima un gruppo si soldati ad un check point, poi le guardie del corpo delle due figure principali della scena politica : il presidente Salva Kiir ed il Vice Presidente Riek Machar.
La tensione è salita generando una spirale di violenza (e forse pulizia etnica) in varie parti della città senza rispetto neppure per il Campo Rifugiati dell'ONU. Chi ha avuto la peggio è stata la fazione del Vice-presidente che per il momento ha lasciato la Capitale rifugiandosi in una non specificata locazione per sentirsi più sicuro.
Tutta la comunità internazionale e la regione dell'Africa Est hanno condannato le violenze, come pure ha fatto il Cardinale Peter Turkson del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace che a nome del Papa ha portato un messaggio che invita alla conciliazione. Ora i Sud Sudanesi devono ricominciare e quel poco che si era guadagnato dallo scorso agosto in termini di convivenza pacifica tra le varie etnie (e specialmente le due dominanti Denka del Presidente e Nuer del Vice, rispettivamente, facendo ritornare alla situazione di guerra civile di 2 anni fa.
Ora la situazione sta lentamente rientrando nella norma, grazie soprattutto alla grande qualità dei Sud Sudanesi che è stata chiamata “resilienza” ovvero la capacità di rialzarsi in piedi dopo non solo la caduta ma anche le percosse.
Qui a Mapuordit, fuori dalla città, in un ambiente specificamente Denka, la situazione è rimasta calma. Siamo stati anche più al sicuro della nostra casa provinciale a Juba vicina al luogo degli scontri. Abbiamo saputo però che un nostro confratello Sud Sudanese p. Luois Okot ha perso il padre a causa delle violenze.
Noi speriamo e preghiamo per la Pace, quella vera possa venire.
Il lavoro procede abbastanza bene anche se sono ancora all'inizio di questo nuovo ministero. Ho l'incarico di amministratore dell'Ospedale e talvolta devo seguire le lezioni della scuola dei propri errori per poter capirci qualcosa… Comunque la gente è buona e paziente e molti staff mi stanno aiutando. Anzi, vi mando una foto di me con loro.
Vi ringrazio del vostro sostegno. Continuate a pregare per la pace di questo giovane ma resiliente… paese.
Un abbraccio
Fratel Paolo Rizzetto MCCJ
da Mapuordit