Verbale del Consiglio pastorale parrocchiale di lunedì 20.01.2014

L’assemblea si riunisce alle ore 20.45 a Casa Saretta.

O.D.G.
• Preghiera iniziale.

  1. Ripresa delle domande poste nell’ultimo CPP circa la liturgia, il ministero dell’annuncio e le azioni caritative.
  2. Alcuni orientamenti da prendere.
  3. Il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale.
  4. Varie ed eventuali.

– Momento di preghiera preparato e condotto da Paolo Facci.

1. Il Parroco introduce l’incontro (vedi allegato), sottolineando l’utilità di soffermarsi ulteriormente sulle domande su cui si è riflettuto lo scorso CPP, al fine di dare delle risposte a partire dall’esperienza personale vissuta nelle nostre liturgie domenicali. A tal scopo ci si divide in due gruppi che, dopo circa un’ora di lavoro, si riuniscono e relazionano su quanto discusso, come di seguito riassunto.

La Messa in Duomo viene vissuta come solenne e ciò aiuta alla preghiera. Sono importanti i momenti di silenzio, anche se sono un po’ carenti durante la Comunione. Il silenzio dopo al Comunione favorisce il rapporto personale con il Signore.

Alcuni atteggiamenti (per es. canto non corale, il non inginocchiarsi durante la Consacrazione da parte di alcuni, la lentezza del canto ecc.) creano distrazione. A tal proposito, si auspica un’informazione sulle corrette posture da tenere nei diversi momenti liturgici. La presenza dei libretti aiuta il canto. Si nota poi la mancanza di chierichetti e ancelle.

È positivo il cammino svolto dai lettori, con le letture fatte bene. A tal proposito andrebbe educata l’assemblea ad “ascoltare” la Parola, più che a leggerla nel foglietto. Un segno importante potrebbe anche essere l’inchino fatto assieme dai lettori. Viene evidenziato il bel gesto del rito ambrosiano di benedire i lettori da parte del sacerdote. Dopo ogni Eucarestia si porta a casa qualcosa, soprattutto dalle omelie. L’omelia e l’ascolto della Parola aiutano le persone. Sostanzialmente si sente che le nostre liturgie “parlano”, comunicano e l’aderire a qualche associazione aiuta la partecipazione. La liturgia “parla” meglio se mi sono preparato prima (per es. aver letto le letture).

Si evidenzia la necessità di personalizzare maggiormente la preghiera dei fedeli (il gruppo lettori aveva iniziato con questo impegno): potrebbe essere questa un’idea per il gruppo liturgico da costituire. Il gruppo liturgico dovrebbe aver il compito di valorizzare nella preghiera i momenti forti dell’anno o situazioni particolari della comunità. Non bisognerebbe pensare troppo all’organizzazione, bensì alla formazione sia di tale gruppo che dell’intera comunità. È importante aiutarsi nell’interiorizzazione dei gesti rituali. Va data maggiore importanza alle preghiere eucaristiche, delle quali rendere più partecipe l’assemblea.

La presenza fissa delle persone alle diverse Messe crea comunità (amicizia, familiarità); anche il sorriso e l’accoglienza del celebrante e di chi conduce i canti favoriscono ciò. È significativo all’inizio della celebrazione, salutare/presentare l’eventuale celebrante “ospite”.

La prima carità è la preghiera e la liturgia è profezia: si è chiamati a realizzare l’esortazione finale (profezia) della Messa “andate in pace”.

Un impegno da parte dei gruppi per aumentare la presenza nelle assemblee potrebbe essere quello di coinvolgere i coetanei.

Sarebbe certamente utile approfondire con esperti l’importanza della liturgia, per riappropriarci della sua verità.

2. Per costituire il gruppo liturgico viene suggerita la presenza anche di un catechista e di un membro della Caritas. Ci si auspica poi che il servizio di questo nuovo gruppo posta essere per tutta la comunità (cioè anche per l’Oratorio, l’Ospedale ecc.).

3. Prendendo dallo Statuto, vengono date indicazioni in vista del prossimo rinnovo del CPP. Il Parroco chiede la disponibilità con una comunicazione personale.

4. Varie ed eventuali.

Gli avvisi riguardano i festeggiamenti per Don Bosco (viene consegnato un depliant con il programma)

Non rimanendo niente altro da discutere, l’incontro si conclude alle 22.50 con un’Ave Maria.

• Risultano assenti: Daniel Saboanu, Francesco Facci, Alessia Mattiuzzo, Francesco Brichese, Bianca Pavan, Francesca Toffoletto.

La segreteria

ALLEGATO 1

CONSIGLIO PASTORALE DEL 20 GENNAIO 2014

Introduzione del parroco

1. Riprendiamo il nostro lavoro iniziato nella scorsa seduta del CPP.

Dopo la condivisione delle risonanze emerse dall’ascolto delle relazioni di don Matteo e Alessandro, abbiamo cominciato a rispondere alle domande proposte da me nell’ introduzione. Ritengo utile sostare ancora su quelle domande e sforzarsi di dare delle risposte a partire dall’esperienza personale vissuta nelle nostre liturgie domenicali.

Una prima parte dell’incontro la dedicherei ancora alla prima serie di domande, che riporto qui di seguito:
La liturgia che celebriamo parla, comunica, coinvolge e aiuta ad entrare nel mistero che si celebra? Cosa aiuta di più?
Ci sono aspetti che disturbano questo accesso al mistero? Quali?
È partecipata da tutti? Cosa potrebbe aiutare una maggiore partecipazione?
I vari attori della liturgia (sacerdoti, diaconi, lettori, coro, cantori, organisti, animatori della liturgia, ministri della comunione, ministranti, sacristi, assemblea) aiutano la comunità a partecipare? Ci sono suggerimenti da dare per migliorare il servizio?
Una liturgia deve essere bella in quanto opera dello Spirito Santo: le nostre liturgie sono belle? Cosa possiamo fare per renderle sempre più belle?

Aiuta a comprendere il senso dell’annuncio e sfocia nella carità?

 

Nella seconda parte della seduta, possiamo prendere in considerazione le domande riguardanti il ministero dell’annuncio e le azioni caritative. Anche queste le riporto:
Le nostre occasioni di annuncio (le omelie, le varie catechesi ai fanciulli, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti) sono in relazione con la dimensione liturgica e la carità? Come si manifesta concretamente questa relazione?
Pensando alle azioni caritative, quali relazioni individuiamo con la dimensione celebrativa e con l’annuncio della parola del Signore? Sono presenti nel nostro esercizio della carità?

2. Alcuni orientamenti da prendere:

a. Già la scorsa volta abbiamo sottolineato la necessità di dare vita ad un Gruppo liturgico. Vi pare possa andare bene se sarà composto da: 1 sacerdote; 1 diacono; 2 lettori; 2 cantori; 2 ministri della comunione; 1 sacrista; 1 organista?

b. Si parlava anche di riprendere la spiegazione dei vari aspetti della liturgia e dei vari momenti. Che ne dite se partiamo quanto prima, intervenendo brevemente, considerando un aspetto o un momento alla volta, proprio mentre lo celebriamo?

3. Il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Come già annunciato è tempo di metterci nella prospettiva del rinnovo del CPP, perché ormai vicino alla scadenza. La data delle elezioni è stata fissata per domenica 18 maggio 2014. Come prevede lo Statuto “il CPP è composto dai sacerdoti della parrocchia, da una rappresentanza dei religiosi e delle religiose che vi operano, e da fedeli, uomini e donne oltre i 18 anni che abbiano esemplarità di vita e spirito di comunione ecclesiale, e rappresentino, in qualche modo, le varie componenti della comunità. Alcuni, infatti, vi partecipano in rappresentanza delle associazioni, dei gruppi ecclesiali e del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici (= CPAE); altri sono eletti dai praticanti, altri possono essere nominati dal parroco secondo le opportunità”.

La prima cosa che sono chiamato a fare è quella di chiedere la vostra disponibilità ad una nuova elezione o nomina. La risposta non siete chiamati a darla qui stasera, ma a comunicarmela personalmente.

Per la meditazione personale propongo anche per questo incontro alcuni testi della Sacrosactum Concilium:

“La madre chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli vengano guidati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione delle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia e alla quale il popolo cristiano, «stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo di acquisto» (1 Pt. 2,9; cf. 2, 4-5), ha diritto e dovere in forza del battesimo”. (S.C. 14)

“I pastori d’anime curino con zelo e pazienza la formazione liturgica, come pure la partecipazione attiva dei fedeli, interna ed esterna, secondo la loro età, condizione, genere di vita e grado di cultura religiosa, assolvendo così uno dei principali doveri del fedele dispensatore dei misteri di Dio. E guidino il loro gregge in questo campo, non solo con la parola, ma anche con l’esempio”. (S.C. 19)

“Nelle celebrazioni liturgiche ciascuno, ministro o fedele, svolgendo il proprio ufficio, compia solo e tutto ciò che secondo la natura del rito e le norme liturgiche, è di sua competenza”. (S.C. 28)

“Anche i ministranti, i lettori, i commentatori, e tutti i membri del coro, svolgono un vero ministero liturgico. Essi perciò esercitino il loro ufficio con la sincera pietà e l’ordine che convengono ad un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente da essi. Bisogna dunque che essi siano permeati con cura, ognuno secondo la propria condizione, dallo spirito liturgico, e siano formati a svolgere la propria parte secondo le norme stabilite e con ordine”. (S.C. 29)

“Per promuovere al partecipazione attiva, si curino le acclamazioni del popolo, le risposte, la salmodia, le antifone, i canti nonché le azioni e i gesti e l’atteggiamento del corpo. Si osservi anche, a tempo debito, il sacro silenzio”. (S.C. 30)