29 Aprile 2025

Contenuti del sito

Duomo di San Donà

S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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Pastorale

Verbale del Consiglio pastorale parrocchiale del 9 dicembre 2013

L’assemblea si riunisce alle ore 20.45 a Casa Saretta.

O.d.G.
• Preghiera.
• Introduzione del Parroco.
• Risonanze sulle presentazioni della “Sacrosanctum Concilium” e della lettera pastorale del Vescovo.
• Quali attenzioni avere per una maggior partecipazione di tutti?
    – nella celebrazione eucaristica
    – nella catechesi
    – nella carità
    Come intervenire per educare circa l’azione liturgica?
• Varie ed eventuali.

• Momento di preghiera preparato e condotto da sr. Luigina.
• Don Paolo introduce (allegato 1)
• Seguono le risonanze personali.
Patrizia
: il battesimo prima è una morte e poi una vita; mi è piaciuto il termine mistagogia, cioè capire quanto abbiamo ricevuto; nel battesimo è importante anche la comunità. Nella liturgia Cristo è realmente presente, non è “come se lo fosse”: quanto è vero ciò, a livello di percezione, nelle nostre eucarestie? Sarebbe importante spiegare i termini e i gesti che si compiono nella liturgia.
Alessandro: a fine ‘800 e fino a Pio X le celebrazioni liturgiche erano quasi come uno “spettacolo”; con il Concilio è emersa la necessità di partecipazione di tutta l’assemblea. Ma come renderla più “bella”, non nel senso di spettacolo, ma nel senso di “più significativa” per noi?

Paolo: non si può disgiungere la parola dal sacramento; questo legame è forse da riscoprire.

Don Matteo: molti spingono (esistono varie associazioni) allo “sbattezzo”; a questo proposito, a suo tempo è stata fatta una catechesi con i capi scout per rimotivarsi.
Franca: il battesimo pare il primo dei Sacramenti, ma poi da adulti non è più importante; è invece la partenza, la “porta d’ingresso” che da adulti non apprezziamo; Papa Francesco sottolinea il collegamento del battesimo con la confessione. È significativo quando si va in fila alla comunione, con la mano stesa, perché è come fossimo mendicanti.
Franco: la liturgia in Duomo è curata per l’annuncio della Parola; ora è richiesto dal Vescovo di recuperare la consapevolezza battesimale e comunitaria; va curata di più la “parentela”, quasi affettiva, tra i fedeli partecipanti, che crei una maggiore accoglienza (sembra che ognuno partecipi all’eucarestia per conto proprio).

Ombretta: la liturgia è “bella” quando tutti partecipano, quando ci si porta a casa un pensiero dell’omelia.

• Segue un confronto suddivisi in due gruppi per concretizzare le idee su come rendere più partecipata la liturgia. Ci si chiede: cosa ci aiuta (o ci distrae) nella partecipazione? Elementi importanti sono: l’accoglienza, il “sentirsi a casa” entrando in chiesa; il canto; la migliore conoscenza dei gesti (viene proposto di fornire alcune brevi spiegazioni durante o prima dell’eucarestia). La costituzione di un gruppo liturgico potrebbe aiutare nel valorizzare ciò. Si evidenzia che se la liturgia “parla”, i fedeli dovrebbero coglierne il linguaggio, il messaggio (vedi ad es. l’inchino dei lettori verso l’altare). Un aspetto da riprendere è la presenza dei chierichetti e delle ancelle (importanti per es. per l’accoglienza o per portare all’assemblea il segno della pace). La funzione del coro deve essere di accompagnamento all’assemblea. Va rivalutato il momento dell’offertorio con l’offerta del pane e del vino e di eventuali generi alimentari, destinati per i poveri. Va rivalutata l’importanza anche dei momenti di silenzio. Si conclude questo momento con l’impegno di decisioni concrete per la liturgia da prendere nel prossimo incontro: es. la creazione di un gruppo liturgico.

• Varie ed eventuali.
Vengono ricordati i seguenti appuntamenti:
– I prossimi CPP si terranno nelle seguenti date: 20/1/14, 17/2/14, 17/3/14, 28/4/14.
– Domenica 18/5/14 ci sarà l’elezione del nuovo CPP.
– La “Finestra biblica” si terrà nel periodo di Avvento il 17-18 dicembre. Verrà condotta dalla prof.ssa Anna Grisanti (il Prologo di Giovanni) e da don Michele Marcato (la figura di Giovanni Battista nel Vangelo di Giovanni).
– Il Parroco propone di sospendere la S. Messa delle 7.30 della festività di santo Stefano.
– Domenica 15 dicembre prossimo, alle ore 11.30, ci sarà la Messa di commiato a don Bruno Gumiero, che lascia la Comunità di San Donà di Piave dopo 39 anni, per trasferirsi alla Casa del Clero di Treviso.
Non rimanendo niente altro da discutere, l’incontro si conclude alle 22.50 con un’Ave Maria.

Risultano assenti: Laura Cocco, Daniel Saboanu, Francesco Facci, Alessia Mattiuzzo.

La segreteria

ALLEGATO 1

CONSIGLIO PASTORALE DEL 9 DICEMBRE 2013

Introduzione

 

Nel precedente incontro del Consiglio Pastorale Parrocchiale abbiamo ascoltato la presentazione del documento conciliare Sacrosanctum Concilium e della Lettera pastorale del nostro vescovo sul dono del battesimo, Se tu conoscessi il dono di Dio.

Questa sera, come riportato nell’ordine del giorno inviatoci, siamo chiamati anzitutto a mettere insieme le risonanze personali emerse dall’ascolto e dalla lettura delle relazioni di don Matteo e di Alessandro. In secondo luogo individuare le concretizzazioni.

Come tutto il Concilio, anche la riforma liturgica è stata ispirata da motivi pastorali: coinvolgere maggiormente ed esistenzialmente il popolo di Dio nell’opera di salvezza realizzata dalla Pasqua di Gesù che, oggi, ci raggiunge, con tutta la sua potenzialità, nel momento liturgico e in particolare nella celebrazione eucaristica.

Perché questo coinvolgimento? Perché “l’azione liturgica è il culmine verso cui tende l’azione della chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù. Infatti le fatiche apostoliche sono ordinate a che tutti, diventati figli di Dio mediante la fede e il battesimo, si riuniscano in assemblea, lodino Dio nella chiesa, partecipino al sacrificio e mangino la cena del Signore. A sua volta la liturgia spinge i fedeli, nutriti dei «sacramenti pasquali», a vivere «in perfetta unione», domanda che «esprimano con la vita quanto hanno ricevuto con la fede … conduce e accende i fedeli nella pressante carità di Cristo” (SC 10)

Sono tre gli impegni fondamentali dell’azione pastorale della chiesa, del sacerdote e di ogni fedele: quello profetico, cioè l’annuncio della parola di Dio; quello sacerdotale, che riguarda la santificazione nella celebrazione dei santi misteri; infine quello regale, che riguarda il governo della comunità nella carità pastorale. Questi uffici o impegni pur essendo distinti tra loro non possono mai essere separati. Sono interdipendenti.

L’annuncio deve portare alla celebrazione e all’espressione caritativa; la celebrazione ha bisogno della luce della parola per essere compresa e deve sfociare nella carità; la carità ha bisogno della luce della parola e della grazia dei sacramenti.

Pensando perciò alle ricadute pratiche, è importante che noi pensiamo certamente all’azione liturgica in sé, ma anche alle ricadute e ai legami con gli altri uffici.

Vediamo anzitutto l’azione liturgica, in particolare alla celebrazione eucaristica:
La liturgia che celebriamo parla, comunica, coinvolge e aiuta ad entrare nel mistero che si celebra? Cosa aiuta di più?
Ci sono aspetti che disturbano questo accesso al mistero? Quali?
È partecipata da tutti? Cosa potrebbe aiutare una maggiore partecipazione?
I vari attori della liturgia (sacerdoti, diaconi, lettori, coro, cantori, organisti, animatori della liturgia, ministri della comunione, ministranti, sacristi, assemblea) aiutano la comunità a partecipare?
Ci sono suggerimenti da dare per migliorare il servizio?
Una liturgia deve essere bella in quanto opera dello Spirito Santo: le nostre liturgie sono belle? Cosa possiamo fare per renderle sempre più belle?

Aiuta a comprendere il senso dell’annuncio e sfocia nella carità?

 

Passando poi agli altri impegni ecclesiali ci chiediamo:
Le nostre occasioni di annuncio (le omelie, le varie catechesi ai fanciulli, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti) sono in relazione con la dimensione liturgica e la carità?
Le azioni caritative, partono dalla liturgia e sono illuminate dalla parola del Signore?

 

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