Verbale del Consiglio Pastorale Parrocchiale del 12.01.2009
– preghiera;
1. Approfondimento e confronto in vista della proposta di un messaggio al popolo di Dio. A seguito della riunione precedente, il Consiglio propone alla comunità cristiana alcuni punti per aiutare la riflessione: in questa situazione di crisi occupazionale/economica, come aiutare le persone a guardare la realtà senza farsi condizionare da allarmismi ed entrare in una dimensionedi sobrietà tenendo collegato il Vangelo alla vita che cambia?
quali criteri per il giusto consumo?
come ci si educa alla sobrietà?
2. Impressioni sull’esperienza della Lectio divina settimanale e sui due incontri sui testi paolini con don Firmino Bianchin;
3. Proposta di incontro con Maria Letizia Celotti sulla situazione in Israele: “Il significato della presenza della comunità cristiana in Terra Santa”.
4. Varie ed eventuali.
Momento di preghiera preparato da Paolo Facci e condotto da Franco Filiputti.
1.- Per introdurre il primo punto all’ordine del giorno la segreteria legge la documentazione già inviata ai consiglieri via posta elettronica e pubblicata nel sito parrocchiale. Vengono letti: brani del verbale dello scorso CPP con gli interventi della San Vincenzo locale e di un sindacalista, uno stralcio dell’omelia di Benedetto XVI del 1° gennaio 2009 e una sintesi sia della relazione che dei lavori di gruppo in occasione del Consiglio Pastorale allargato del 10 giugno 2006 con don Franco Marton sul tema: Per una comunità cristiana credibile, partendo dalla scelta della sobrietà di vita (in allegato).
don Gino: si vorrebbe arrivare a concludere questa riflessione con la stesura di alcuni punti da proporre alla comunità parrocchiale, una linea cristiana che accompagni questo periodo.
Segue il confronto:
Suor Elide: si potrebbero elaborare dei percorsi per educare a vivere la sobrietà tenendo presente che c’è chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese e chi invece avrebbe bisogno di educarsi alla sobrietà.
Bianco: molti sprecano, anche nel cibo, magari perché non è di proprio gusto, bisogna aiutarci ad aver rispetto del creato;
Loiola chiede se nel catechismo è previsto il tema della sobrietà. Risponde Blengini dicendo che non c’è un tema specifico ma trasversale. Come catechiste notano che soprattutto in occasione dei sacramenti le famiglie hanno paura di far rinunciare ai ragazzi qualcosa per il timore che si sentano diversi dagli altri, ad esempio sul possesso del telefonino.
Panizzo osserva che i bambini oggi hanno di tutto, i nonni e altri regalano molte cose ai bambini, hanno molti giochi che anche non usano.
Filiputti spiega che nel catechismo è presente il valore della solidarietà più che della sobrietà. Questo è un tema relativamente nuovo che investe la carità, la famiglia, lo stile di vita dellepersone.
Loiola racconta della prima volta che è stato in una riunione della San Vincenzo e dell’abitudine della colletta. Propone che ogni gruppo faccia una colletta in modo che chi può metta qualcosa per i poveri.
Roma: forse dare soldi è la cosa più facile, più difficile è cambiare mentalità, capire cosa vuol dire vivere sobriamente: per ognuno vuol dire cose diverse. Magari uno non arriva a fine mese non perché non ha abbastanza ma perché non sa gestire quello che ha.
De Biasio: un messaggio alla comunità cristiana dovrebbe soffermarsi su quei valori che la caratterizza. Importante comunque è la preghiera e il sostegno che la comunità può offrire, la comunità è il luogo della condivisione, del sostegno reciproco dove ci si può suggerire degli stili di approccio alla questione in questo tempo difficile.
don Gino chiede: ma ognuno di voi in quanto anche responsabile di un gruppo, di una associazione, di un ente cosa direbbe? Come si potrebbe comunicare l’importanza dell’ educazione alla sobrietà?
Milani: la nostra società è in cambiamento, alcuni crollano altri vanno avanti: potremmo ad sempio aiutare le persone a rinegoziare i mutui, quei mutui che generano nuove povertà.
Saboanut: è un problema comune, c’è irresponsabilità nell’uso delle risorse come ad esempio on sprecare l’acqua. Nella mia coscienza ho fatto il mio dovere e continuo a farlo, almeno finchè potrò.
don Gino: questo è un invito ad un senso di responsabilità: intervenire, informare, richiamare.
Roma: ognuno di noi crede di decidere, invece ci troviamo intrappolati, tutti vestiti uguali, oppure prigionieri di oggetti di cui non possiamo più fare a meno come il telefonino.
don Alberto: è difficile fare un discorso organico su questo tema che tocca la verità di tutti. Da parte di un CPP l’unica cosa è offrire dei piccoli segni, degli inviti a livello familiare che diventano un’educazione. Ad esempio in oratorio abbiamo dato alle famiglie un libretto di preghiera così hanno avuto uno strumento in mano: dando uno strumento si sono sentiti coinvolti in un obiettivo comune, altro esempio potrebbe essere l’iniziativa “un pane per amor di Dio”.
don Gino: a tal proposito in occasione dei sacramenti inviamo ai genitori una guida per la preghiera da fare nella settimana precedente alla celebrazione ed è una proposta apprezzata dalle famiglie.
Rizzo: sarebbe bene che i genitori si sveglino e passino questi valori.
Filiputti: una proposta potrebbe essere quella di un uso diverso del tempo e in particolare del tempo delle sere, non più solo tempo televisivo ma tempo di incontro.
Rizzo: basterebbe poco, per cominciare, anche solo un breve intervallo nella serata, per poi, quando si è preso gusto, aumentare il tempo.
Filiputti: diventare comunità accogliente, accogliere chi arriva in chiesa per la messa della domenica, accoglienza verso i nuovi, verso gli immigrati, e verso i vecchi che sono nuovi. Importante è di non perdere per strada le proposte che ci sono state fatte, da Loiola, dal sindacalista, da don Marton.
Saboanut: è difficile che chi vive nella precarietà pensi alla sobrietà, alla solidarietà.
Cereser: io ho un bilancio familiare, come tutti. Questo ho, questo ho da spendere. Una strategia per non essere condizionati dalle pressioni molto persuasive del mercato è fare la spesa con una lista. Sabato si è incontrato un gruppo di acquisto solidale. C’è un aspetto economico e c’è la necessità che quando si decide di fare un acquisto ci si ragioni, sapendo che dietro ad ogni scelta ci sono delle conseguenze, degli effetti: ambientali (il trasporto), solidaristico, etico (non sempre comprare a meno significa comprare bene, magari costa meno perché il lavoratore è pagato meno). Riflettere sull’uso del denaro, sui beni, e un bene che abbiamo è il tempo e il nostro uso del tempo.
Filiputti: nel messaggio sarebbe da usare dello spazio per aumentare la cultura su questi temi, un aiuto perché si leggano i giornali, i documenti cristiani.
Toffoletto: nella nostra comunità ci sono molti anziani, un aiuto potrebbe essere che la parrocchia informi ad esempio su come si può accedere alla social card.
don Gino: ci sono delle parrocchie che aiutano a fare queste pratiche.
proposte: la segreteria preparerà un testo breve da leggere in chiesa e da consegnare a tutti. ipotesi intervento di don Fazzini per approfondire l’educazione alla sobrietà.
2. – In merito alla proposta della Lectio divina, don Alberto Maschio riferisce che l’iniziativa risulta abbastanza sentita con circa un centinaio di presenze. La fatica principale è la divisione in gruppi e la necessità di aiutarsi nel limitare gli interventi in modo che tutti possano partecipare per dire ciò che la Parola ha suscitato, inoltre manca un tempo personale di riflessione. È in preparazione un calendario per il prossimo calendario. In preparazione alla festa di d. Bosco mercoledì 28 ci sarà un incontro di preghiera e venerdì 30 gennaio una conferenza sul tema “Internet: i nuovi stili di comunicazione e le nuove solitudini”.
3. – veniamo al punto successivo dell’odg: Filiputti riferisce che tra gli insegnanti di religione (IRC) c’è Maria Letizia Celotti che tiene rapporti con le scuole della Terra Santa. Si è pensato di chiamarla a San Donà per incontrare in particolare i genitori del catechismo e tutta la comunità parrocchiale per avere un’ attenzione verso la terra di Gesù e conoscere i segni positivi della presenza dei cristiani in Terra Santa.
4. – per le varie don Gino chiede al Centro Aiuto alla Vita (CAV) come ci può aiutare a vivere la giornata della vita. Milani propone: 1. far conoscere la problematica mettendo un gazebo di fronte alla chiesa e distribuire fiori a prezzo di costo con un depliant che spieghi il valore della vita e che cosa è il CAV. 2. aspetto logistico: noi ascoltiamo e poi cerchiamo di indirizzare; il CAV vorrebbe iniziare ad operare più concretamente e pertanto ha la necessità di creare un fondo cassa: si sta cercando di organizzare un concerto di beneficenza. In prospettiva c’è ad esempio il progetto Gemma che consiste nel sostenere anche economicamente con 180 euro al mese chi sceglie di portare a termine la gravidanza. Intanto il CAV sta collaborando con la San Vincenzo.
– don Davide M. informa che, su indicazione del CPP, si sta organizzando un pellegrinaggio a Roma in occasione dell’anno Paolino dall’1 al 3 maggio 2009.
– a concludere, don Gino informa che il Vescovo ha convocato tutti i Consigli Parrocchiali Venerdì 30 gennaio alle 20.30, nel tempio di S. Nicolò a Treviso per presentare il progetto di riorganizzazione della diocesi pertanto nel mese di febbraio non sarà convocato il CPP.
– L’incontro conclude alle 23.30 con una preghiera.
Risultano assenti:, Marina Ascione, Laura Cocco, Paolo Facci, Marco Franzoi.
La segreteria