San Donà: centro raccolta risposta alla crisi
da La Vita del Popolo
La struttura del Masci distribuisce vestiti, scarpe e mobili, che però scarseggiano.
E’ da poco iniziata la primavera e tra una settimana sarà Pasqua: è dunque arrivato il tempo delle classiche pulizie di primavera. La comunità Masci, Adulti Scout Agesci di San Donà di Piave, gestisce da anni, in collaborazione con altri 20 volontari, un centro di raccolta e distribuzione di indumenti, scarpe e mobili donati da persone generose e sensibili. La sede è in via Venezia n.14, una laterale di via Baron, la strada che porta alla stazione ferroviaria della città.
Per l’occasione inviamo un messaggio a tutte le persone di buona volontà: “Quel che non mi serve può servire ad altri?”
La crisi economica in atto – scrivono nel loro appello – ci costringe a riconsiderare la sostenibilità di un tenore di vita spesso al di sopra delle nostre reali possibilità. Le cose stanno cambiando e a questo punto dobbiamo riflettere e chiederci: quello che non ci serve più, può servire a quelli che si trovano nelle condizioni di non poter, per mancanza di denaro, acquistare indumenti, scarpe o mobili per la casa?”.
Abbiamo visitato il centro nei giorni scorsi e parlato con il responsabile del gruppo Masci, Gianni Salmaso e con la colonna storica del gruppo, Ivone Cereser, per approfondire la situazione: “Ogni settimana – ci dicono -, tra le due aperture di mercoledì e sabato, circa 50 persone visitano il nostro centro. In realtà si tratta di 50 nuclei familiari e 150 persone servite, perché ogni persona può prendere il necessario per tre. Anche considerando il fatto che chi viene può tornare più volte durante l’anno, possiamo calcolare che saranno almeno 2.000 i nuclei familiari che si rivolgono al centro“.
“E’ un numero in leggero calo negli ultimi anni, ma questo non significa che ci siano meno persone nel bisogno, anzi! Da noi viene gente anche da Treviso, Portogruaro, Pordenone”. “La realtà – ci dice un’altra volontaria – è che, con la crisi economica, molte persone se ne sono andate da qui, a volte anche ritornando nei loro paesi di origine”.
“D’altra parte – ci dice Ivone Cereser – la crisi ha reso anche più oculate le famiglie più benestanti, rendendole più sobrie. E’ questo certamente un atteggiamento positivo, ma per noi significa raccogliere meno materiale da poter distribuire e incominciamo davvero ad avere qualche problema a riuscire a soddisfare le richieste e le necessità”.
“Un’altra conseguenza è che prima di ‘buttare’ qualcosa, la si usa di più: se una volta recuperavamo il 70% di quanto offerto, mentre il rimanente 30% veniva inviato alla Caritas diocesana di Treviso, adesso recuperiamo il 40% e dobbiamo a malincuore scartare il 60% di quanto raccogliamo”.
La distribuzione degli indumenti avviene il sabato dalle ore 14.30 alle ore 18; la distribuzione di mobili ed elettrodomestici avviene il mercoledì e il sabato con lo stesso orario. Con una piccola offerta è possibile prelevare quello che è disponibile nel centro.
La raccolta di indumenti, mobili ed elettrodomestici avviene il mercoledì e il sabato sempre con lo stesso orario. Per informazioni contattare 0421 44089 oppure 0421 560257.
Renzo Rossetto