23 Aprile 2025

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Storia e PersoneVite da raccontare

Padre Vincenzo Tonetto

padre Vincenzo TonettoPadre Vincenzo Tonetto (missionario Saveriano)
P. Vincenzo Tonetto è originario di Calvecchia, dove è nato nel 1927 (erano 13 fratelli!). È rientrato in Italia per curarsi la frattura di un femore, provocata da una caduta in moto durante la visita ad una favela di Londrina (il giorno delle Ceneri 2004), città dello stato del Paranà, in cui è parroco da quattro anni, assieme ad un altro confratello saveriano italiano.

Il germe della vocazione missionaria di p. Tonetto si è sviluppato in seguito alla visita di un parente, missionario saveriano in Cina. Vincenzo ha già diciotto anni e da principio viene scoraggiato dall’allora cappellano di Calvecchia (non era ancora parrocchia) ad intraprendere la strada delle missioni. Due anni dopo, però, entra nel seminario saveriano di Vicenza; nel 1960 viene ordinato sacerdote a Parma (sede della casa madre di questo ordine religioso) e nel 1962 parte per il Brasile.

 

Dopo la prima esperienza missionaria tra gli indios della foresta dello stato del Paranà, per diciassette anni opera nell’attiguo stato di San Paolo, a Piracicaba (che significa “Dove il pesce muore”), dove pian piano costruisce le varie opere parrocchiali. Viene poi destinato a varie altre parrocchie.
Dal 2000, a Londrina (la città del caffè) gestisce la Parrocchia dei “Cinque congiunti” (quartieri). La città di circa 300.000 abitanti è abitata da gente povera. Molti sono i disoccupati e quelli che vivono alla giornata, con lavori nelle aziende locali. P. Vincenzo viene chiamato dalla sua gente “il papà dei poveri”, che incontra numerosi nelle sue continue visite.
Le attività parrocchiali sono le più diverse: sacramenti, pastorale vocazionale e sociale, corsi di preparazione ai battesimi, aiuto ai poveri, visite agli ammalati; c’è inoltre la guida alle comunità di base, cioè gruppi di famiglie che si incontrano per la gestione di problemi sociali e la meditazione del Vangelo…
Un grave problema che stanno vivendo è quello delle numerose sette, che riescono ad accalappiare le persone con le basi di fede meno solide, allontanandole dalla chiesa cattolica con promesse vane. Capita allora che su circa 50.000 abitanti facenti parte di questa parrocchia, l’80 % sono cattolici “ufficiali”, ma molto meno sono i praticanti…
“Se dovessi nascere,” – conclude p. Vincenzo – “sarei ancora missionario, e saveriano. Bisogna pregare perché Dio mandi nuovi missionari: la messe è molta, ma gli operai sono pochi… Senza di Lui non si può fare nulla: la Chiesa è per sua natura missionaria”.

 

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