Giovedì 26 giugno, nel giorno della memoria del Beato Vescovo di Treviso Andrea Giacinto Longhin, nella Messa vespertina in Duomo è stato ricordato il missionario sandonatese p. Sergio Teker, scomparso lo scorso 16 giugno ad Achao (Cile).
Ha presieduto l’Eucarestia don Emilio e hanno concelebrato quattro padri salesiani. Tra questi c’era anche don Alberto Trevisan, già direttore dell’Oratorio (1976-82), che fu uno dei 40 sacerdoti che (dopo il Vescovo emerito di Belluno mons. G. Muccin) imposero le mani sul capo di don Sergio nel nostro Duomo il 16 dicembre 1978, per la sua Ordinazione sacerdotale.
I partecipati e commossi funerali del sacerdote si sono tenuti giovedì scorso 19 giugno ad Achao, isola di Chiloè, dove p. Sergio ha fondato nel 1986 una Casa Famiglia per bambini e ragazzi abbandonati.
Ripercorriamo alcune tappe della sua vita, spesa (come annunciava nella sua prima Messa nel Duomo di San Donà, domenica 17 dicembre 1978) “per annunziare ai poveri il lieto messaggio e proclamare ai prigionieri la liberazione“.
Ci aiuta in questo ricordo il fratello Federico, che alla fine della Messa in Duomo ha ripercorso le tappe principali della vita di p. Sergio:
La vocazione a diventare sacerdote Sergio l’ha sentita all’Oratorio, che Don Moretti ci insegnava a definire “il più bello del mondo”. Per la risposta ed il cammino da intraprendere aveva già l’esempio dello zio materno Giancarlo Botter, che sarà ordinato sacerdote salesiano nel 1962, e del fratello Guglielmo, che tre anni prima era partito per il seminario salesiano di Canelli (Piemonte).
La vocazione di Sergio è missionaria e nel 1966 parte per la sua prima missione, in Ecuador (Quito, Cuenca, Sucua, Chiguaza, Riobamba), dove rimane sino al 1974, per ritornare poi in Italia, a Verona, per completare lo studio della teologia.
L’anno precedente (1973) a Santiago del Cile era stato ordinato sacerdote Guglielmo (Willy). Dopo l’ordinazione diaconale a Venezia (28 maggio 1978), nel Duomo della nostra città, il 16 dicembre 1978, avviene l’ordinazione sacerdotale di Sergio: la vita di Sergio in quel giorno viene radicalmente cambiata.
Missione definitiva in Cile
Nel 1980 parte per la sua missione “definitiva” in Cile; a Valparaiso, in particolare, è collaboratore del Vescovo per la Pastorale giovanile, dal 1985.
Ma Sergio, prima in Ecuador e poi anche in Cile, ha potuto conoscere direttamente la tragedia dei molti bambini abbandonati, che vivono in strada, vittime di violenze, fino anche alla morte.
Matura in lui, nella scelta missionaria che ha segnato la sua ordinazione sacerdotale, la volontà di dedicarsi a loro, ai bambini senza famiglia. Ottiene dai Superiori salesiani di poter diventare sacerdote diocesano, e così finalmente, nella diocesi di Ancua, nell’arcipelago di Chiloè, ad Achao, nell’anno 1986 può iniziare quell’opera di accoglienza e di educazione familiare, in una grande casa, che arriverà ad accogliere fino a 25 bambini.
Con lo statuto del 17 luglio 1989 nasce così la Fondazione “Ayuda y Amor” (Aiuto e Amore), la cui personalità giuridica permetterà al giudice minorile di affidare a p. Sergio Teker (Presidente della Fondazione) minori senza famiglia sino alla loro maggiore età.
Questa Opera è stata possibile per l’aiuto, spirituale e materiale, di molte persone che hanno conosciuto p. Sergio e seguito, attraverso le sue lettere, soprattutto la crescita dei ragazzi e delle ragazze, con le gioie e le difficoltà di una “grande” e numerosa famiglia.
Da 7 anni la Fondazione “Ayuda y Amor” fa parte del “Progetto Sostegno a distanza” della Caritas parrocchiale, progetto che ha dimostrato la grande solidarietà e generosità dei nostri parrocchiani.
La malattia
Anche la sua lunga malattia è stata parte della vita, condivisa da molti nella preghiera, di questa famiglia di Achao.
Il Gruppo Missionario “P. Sergio Sorgon” è stato fin dall’inizio sostegno determinante; lo è stato ancor di più con la preghiera dei singoli e con la Santa Messa mensile nel “percorso” difficile della sua malattia.
Padre Sergio era cosciente della sua critica situazione sanitaria, per alcune complicazioni cardiache che l’emodialisi, cui doveva sottoporsi tre volte alla settimana, aveva determinato in tanti anni.
Aveva pertanto predisposto quanto necessario, giuridicamente e “concretamente”, affinché, dopo la sua morte, la Fondazione “Aiuda y Amor” potesse continuare la sua opera.
Domenica 15 giugno scorso, con grande gioia ha accolto nella casa di Achao tanti “suoi” ragazzi e ragazze, ora diventati adulti, sposati e con figli, per l’annuale festa cilena del papà. È morto per una crisi cardiaca la mattina del giorno dopo (16 giugno 2014).
L’ultimo saluto
Il suo funerale si è tenuto giovedì 19 giugno nella chiesa Santa Maria di Loreto di Achao, con la Santa Messa presieduta dal Vescovo di Ancua mons. Juan Maria Agurto, cui hanno partecipato anche Giovanna e Michela Teker giunte da San Donà di Piave, appena saputa la notizia della morte del fratello. C’è stata la straordinaria e commossa partecipazione dei suoi “concittadini”.
Infine, riportiamo l’ultima lettera di p. Sergio al Gruppo Missionario “P. Sergio Sorgon” che ha apprezzato in questi anni, non tanto del pur utile aiuto economico, ma soprattutto per la vicinanza di amicizia e spirituale: particolarmente cara gli era la Messa che veniva dedicata il primo giovedì del mese a lui e a tutti i missionari sandonatesi:
“Carissimi,
grazie per l’aiuto inviato, che ho diviso a metà con mio fratello Don Willy.
L’aiuto è utile, specie per le costose medicine per i nostri quattro giovani con serie deficienze mentali.
La mia malattia già mi tiene in sedia a rotelle. Ma sono sereno, e felice per il bene fatto.
So che mai potrò tornare a S. Donà, ma porto la mia terra nel cuore.
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