11 Febbraio 2025

Duomo di San Donà

S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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Associazioni

Le ACLI sandonatesi per il 1° maggio 2014

ACLIIl primo maggio di quest’anno che cade poco dopo la Pasqua, ci richiama i temi della Risurrezione di Cristo e noi delle ACLI, che abbiamo a cuore i lavoratori e le loro preoccupazioni, auspichiamo che questo giorno diventi l’avvio di risurrezione dei lavoratori con la ripresa del lavoro e la soluzione delle vertenze in atto.

Lui risorgendo ci richiama alla fiducia e a credere che, con il Suo aiuto, con la forza e il Suo coraggio, si possano realizzare anche le cose che sembrano impossibili: “Nulla è impossibile a Dio” diceva a Maria, chiamandola alla corresponsabilità del suo progetto.

Abbiamo presenti in particolare i lavoratori che stanno subendo sospensioni del lavoro, precari, cassa integrati con scadenza o peggio disoccupati e infine immigrati senza prospettive e alla vana ricerca di giustizia e comune cittadinanza.

Del resto le giovani generazioni, che stanno pagando un prezzo altissimo rispetto a prospettive di vita che sono molto incerte, hanno bisogno di persone piene di speranza e di fiducia, di risorti e capaci di non piangersi addosso, ma di ripartire, di andare oltre, come le donne del Vangelo, senza mai perdere il senso, che ormai Lui cammina accanto.

Nel nostro consorzio umano la cosiddetta “globalizzazione” toglie a milioni di persone la possibilità di sentirsi parte attiva di un progetto, dentro a prospettive politiche mondiali sagge e capaci di salvaguardare questa nostra terra, fuori da confini e “guerra fredda”.

Abbiamo bisogno che le risorse siano economizzate e condivise, razionalizzate e controllate, non nelle mani di poche persone o concentrate su pochi privilegiati o su organismi internazionali, che non rispondono a nessuna politica nazionale, condizionano sempre più aziende e lavoratori, spostandosi, creando insicurezza, mobilità o sfruttamento degli stati e delle aziende stesse.

Ricordiamo durante le udienze con Papa Francesco, che le aspirazioni dei lavoratori e il rispetto della loro salute e la ripartizione equa delle risorse, fa parte delle sue preoccupazioni e indicazioni.

Facciamo nostro il grido:“Noi non chiediamo elemosine, abbiamo bisogno di sentirci utili. Guardiamo con apprensione l’avvenire dei nostri figli, cercando lavoro e non trovandolo si è depressi e scoraggiati…”

Ribadiamo vera l’affermazione del Papa: “Togliere il lavoro alle persone è togliere la dignità e la libertà, deve essere dato a tutti di potersi guadagnare il pane e partecipare, a pieno titolo, allo sviluppo dell’umanità”.

Anche noi lavoratori e pensionati cristiani, a volte ci lasciamo coinvolgere dai discorsi delle leggi di mercato, economicistici, lasciando come secondario il valore più importante che è la persona, la sua affermazione, la sua dignità, la sua felicità.

Sarà bene non restare schiavi di una impostazione sociale rigida, contraria alla salute e al territorio.

Celebriamo questo 1° maggio decidendo di aprirci, confrontarci e condividere, come il Risorto ci ha insegnato, mettendoci a servizio gli uni degli altri, specie dei più sprovveduti e provati da questa crisi.

Facciamo solidarietà con gli altri fratelli e incominciamo con impegno una strada nuova, che ci porti a risultati più concreti e produttivi per tutti.

Proponiamo di eliminare barriere, autonomie, razzismi e di valorizzare chi ha abitudini, tradizioni, cultura, diverse dalle nostre, ma che possono arricchirci con il loro apporto, considerandoci prima di tutto membri dell’umanità, nell’armonia dei diversi. Di fronte alla crisi che si fa concreta e attualissima, è fondamentale riscoprirci risorti, suoi testimoni.

Le ACLI sandonatesi