Riflessione delle Acli per il Natale 2010
Sarà per tutti un Natale di Speranza?
E’ l’interrogativo che (particolarmente per noi cristiani e sandonatesi) con la nascita del Figlio di Dio ci dovremmo porre. Anche perchè ci dispiace che questo messaggio natalizio si fermi alle luci e all’ idea dei giochi da ghiaccio.
Noi aclisti e incaricati a pensare a livello sociale, di fare proposte, anche per la nostra Forania, approfondendo il Vangelo di Matteo, in incontri mensili aperti a tutti, sul tema delle Beatitudini, ci interroghiamo sulle richieste di responsabilità internazionali e sui moti giovanili, che ci paiono “segni dei tempi”.
Il messaggio natalizio non può essere solo folkloristico e la sua attualizzazione non solo consumismo e luci.
Riflettendo insieme ci siamo posti di fronte alle parole del Patriarca Scola che parla di emergenza lavoro, giovani senza futuro e la sfida educativa, l’immigrazione.
I dati relativi alla crisi e alla disoccupazione dicono che più di 5000 sono le persone, che hanno perso il lavoro nel veneziano, mentre il ricorso alla Cassa Integrazione è aumentata del 300%. Una realtà – ha osservato – che ha riflessi immediati, in modo capillare, nelle associazioni e parrocchie e che domanda attenzione e accoglienza.
Qui deve arrivare il messaggio natalizio, qui gli “uomini di buona volontà” dovrebbero avvertire il “segno dei tempi” per modificare lo stile di vita e scoprire la gioia vera legata al Natale.
L’invito degli angeli alla”pace in terra”, ci coinvolge tutti a guardarci attorno, fare gesti di condivisione, dare testimonianza che “Cristo è realmente nato per noi” e noi siamo incaricati di renderlo vivo tra noi. Non collaborare alla divisione del mondo, alla sua affamazione, alla persecuzione di chi pensa diversamente, rifiutare aiuto e accoglienza, respingere…. annulla il contenuto del messaggio.
L’annuncio pone tutti noi al centro di una responsabilità che, esercitata, ci porrà dentro alla realizzazione delle “beatitudini” e alla vera gioia, che da significato al nostro vivere.
Proprio ora che conosciamo l’aumento dei suicidi, il crescere della depressione, la mancanza di motivazioni per sperare in un futuro più vero, anche di contenuti del “vivere bene”, di qualità. Natale si confronta oggi con il mancare dell’indispensabile per molte famiglie, le paghe sempre più incerte, ma soprattutto con le richieste dei giovani, che non riescono ad avere speranza per una vita meno precaria, per una partecipazione diretta alla riforma della scuola, per un futuro in cui essere protagonisti.
Il Natale resta una ennesima occasione per riflettere, decidere con chi stare, e a questi interlocutori e agli altri (compresi gli immigrati) far scoprire una speranza nuova, una resurrezione.
Ci è domandato, come testimoni di Cristo, di cercare insieme delle risposte a questi interrogativi e a queste domande, non allineandosi con le promesse e vaniloqui improduttivi, di rispondere con iniziative coraggiose (non spiritualistiche ed evasive), costruttive, pratiche, a volte impopolari, ma che nello spirito del Natale porta “ai pastori” di oggi, fiducia, coraggio di ripresa, volontà di ridare dignità e giustizia a chi si trova in questo momento in difficoltà, per non disperare.
Prendiamo anche l’occasione di riflettere sulle nostre inadempienze, per fare un gesto vero, che porta la “bontà” del Natale, che non è generica e solo superficiale, ma reale e frutto del dono, del “lieto annuncio ai poveri”, di cui parlano gli angeli sulla grotta.
Auguri vivissimi di esperimentare una gioia così a Natale!
Il gruppo ACLI di S: Donà di Piave e la Pastorale Sociale Foraniale