Il Cfp San Luigi al fronte
Spettacolo di fine anno scolastico per il CFP San Luigi di San Donà di Piave
Una bellissima serata quella vissuta qualche settimana al Cfp San Luigi di San Donà di Piave diretto dalla congregazione delle Suore della Riparazione. Il progetto di storia che ha coinvolto tutte le classi dell’Istituto, “Cfp San Luigi al fronte”, per tutto l’anno formativo 2014-2015 si è concluso con lo spettacolo teatrale e musicale “Senti cara Nineta, cosa m’è capità”.
Un lavoro lungo e paziente dove tutti docenti e gli alunni hanno cercato di raccontare e di ripensare al grande conflitto mondiale, iniziato cento anni fa con l’entrata nel conflitto dell’Italia, attraverso i luoghi scenario dei diversi conflitti, le lettere e i diari che raccontavano quello che i giovani soldati vivevano al fronte, il cinema che ha cercato di far vedere la guerra a chi è rimasto a casa, analizzando i giornali che la descrivevano e anche quello che pensavano i bambini a quel tempo.
Il laboratori dei canti della guerra ha portato anche alla creazione di un coro formato da più di trenta ragazzi e ragazze del San Luigi diretto da Marzia Dal Poz che, unito, a quello prestigioso della Stella Alpina di Treviso, durante la serata, hanno accompagnato la recita dei ragazzi che, attraverso diverse scenette e alcuni video, hanno mostrato la grande guerra usando tre temi chiave: la paura, la malattia e l’ironia.
Uno spettacolo, quello di venerdì 29 maggio, che ha visto una grande partecipazione di pubblico nel cortile interno del Centro di Formazione: genitori, autorità civili e religiose, ex studenti ed anche la presenza dell’associazione storico culturale “Il Piave” che ha allestito una mostra con alcuni oggetti ed armi usati dai nostri soldati nel conflitto 1915-1918.
La serata si è conclusa con la canzone “La leggenda del Piave” cantata dai due cori e da tutti i presenti e con un messaggio di pace che è stato distribuito e che è un augurio affinché “Mai più guerra, mai più guerre: è il sogno di ogni uomo, è il più alto desiderio dell’umanità.
E quando parliamo di guerra non parliamo solo della prima, della seconda, ma di tutte: sia quelle grandi, che quelle piccole, quotidiane…tra paesi, culture, famiglie…quelle dove si perdono generazioni, ma anche quelle dove si perdono relazioni, amicizie…”.