Duomo di San Donà
18 Maggio 2025

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S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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Vite da raccontare

Pietro Perin e la nascita della Lega di padri di famiglia

Ecco come è nata il 2 gennaio 1921 la Lega di padri di famiglia a San Donà di Piave per opera del dott. Pietro Perin, con il testo dello statuto dell’associazione (tratto dal Bollettino Salesiano del maggio 1921)

Tra le norme suggerite dall’8° Congresso Internazionale per l’azione religioso-sociale dei Cooperatori… vi è pur quella di promuovere la formazione di leghe di padri di famiglia…
Questo voto, lanciato dall’8° Congresso Internazionale dei Cooperatori Salesiani, venne raccolto, con uno zelo veramente apostolico, da un caro Cooperatore, il Dott. Pietro Perin di S. Donà di Piave, che l’ha già messo in pratica con la fondazione di una fiorentissima Lega di padri-famiglia in quel Comune.

« Organizziamoci noi uomini – ha cominciato a dire il Dott. Perin, – La gioventù maschile è già unita in circoli: questo è provvidenziale, perchè si immette ondate di sangue nuovo, fresco e generoso, nelle riarse vene della società e si prepara una generazione nuova più sanamente cristiana.

» Ma se vi è un avvenire lontano, vi è anche un avvenire prossimo, anzi un presente che incombe oscuro e minaccioso, prodotto dagli orrori della guerra e aggravato dalle delusioni della pace, al quale presente bisogna provvedere urgentemente. A ciò l’Unione della Gioventù Cattolica giova, e molto, ma non basta.

» Urge unire coloro che hanno nelle mani le redini della società attuale, cioè gli uomini, e fra gli uomini, coloro che sull’ordinamento e sull’indirizzo della vita familiare e sociale esercitano la maggiore influenza, vale a dire i capi di casa, i padri-famiglia.
» Poichè, amici, noi siamo i padroni del mondo. Non sorridete, ma pensate: io sono padrone nel mio piccolo ambiente familiare; ciascuno di voi è signore del suo piccolo mondo domestico. Ora, dato che la società è la risultante del complesso delle famiglie, noi siamo i padroni del grande ambiente sociale del mondo.
» Ed ecco come la nostra Lega appare essere il mezzo più pratico ed efficace per conservare lo spirito cristiano dove ancora esiste, per risvegliarlo dove è sopito (poiche molti dormono); e per suscitarlo e vifivicarlo dove manca od è spento.
» Quello che vale per il mondo fisico, vale anche pel mondo morale. Archimede diceva: datemi un punto di appoggio, ed io vi sollevo il mondo. Il punto di appoggio per sollevare il mondo morale è questo: Rendere cristiani i capi di casa, i padri di famiglia. In tal maniera saranno cristiane le famiglie e, di conseguenza, la società tutta. Poichè è principio fondamentale, che per risanare in senso cristiano la società, bisogna risanare in senso cristiano le famiglie. Ora è appunto questo a cui tende la nostra lega.
» Il capo di casa per la sua autorità e per il suo prestigio esercita influenza immensa sull’indirizzo e sull’andamento economico materiale e morale della famiglia.
» Come nei bei tempi antichi, dicevasi che regis ad exemplum, totus componitur orbis, – la nazione segue l’esempio del re – a maggior ragione si può dire che la famiglia, si modella sull’esempio del padre. Non è egli di fatto la base dell’edificio familiare, il perno intorno al quale si aggira la vita domestica in tutti i sensi? Quale il tronco, tali i rami, le frondi, i frutti.
» La dolorosa esperienza quotidiana insegna che i figliuoli, specialmente maschi, finchè sono piccoli stanno attaccati alle ginocchia della madre, ne ascoltano i saggi consigli di virtù e di pietà. Ma giunti a una certa età, seguono l’esempio del padre, e se questo è indifferente, o ateo, ubbriacone o scialacquatore, i figli pure battono quella strada, che è la più facile e conforme alle tendenze della corrotta natura.
» Da questo appare chiaramente che la Lega dei capi di casa e dei padri di famiglia è una gran forza morale nella parrocchia, perchè rappresenta la somma delle migliori energie e la fusione delle più salde e temprate volontà ».

Con la divulgazione di questi principi in adunanze pubbliche e private e in conversazioni famigliari, e sopratutto mercè il concorso cordiale, generoso e fattivo di Mons. Cav. Uff. Dott. Luigi Saretta, Arciprete locale, sorgeva a San Donà di Piave, sullo scorcio del 1920 la nuova Léga di Padri di famiglia. Inauguratasi solennemente il 2 gennaio 1921, festa del SS. Nome di Gesù, coll’intervento di Mons. Bertanza di Venezia, prese subito così ampie proporzioni, cha conta già più di 700 soci. La sua organizzazione è la più agile e snella. Ogni frazione della vastissima parrocchia fu divisa in vari quartieri: in ogni quartiere vennero fissati alcuni capi-gruppo: e i capi-gruppo vennero contemporaneamente stabiliti referendari dei singoli soci della propria circoscrizione alla presidenza, e delle comunicazioni della presidenza ai singoli iscritti, chè la società ha una presidenza, un segretario, e un cassiere. Con questo organismo, semplice e pratico, in brevissimo tempo un ordine o un avviso della presidenza è comunicato a tutti gli iscritti, e questi possono, nello stesso modo, essere convocati in brev’ora in adunanza.

Lo splendido esempio di S. Donà di Piave è riguardato con simpatia dai capi di famiglia delle parrocchie dei comuni limitrofi, e, presentemente, il Dott. Perin compie un giro di propaganda per trapiantare la lega in altri paesi.

Lo Statuto
SCHEMA DI STATUTO PER LA LEGA DEI PADRI DI FAMIGLIA.

E istituita in … la lega fra i capi di casa e i padri di famiglia allo scopo di:

1° Accrescere e rinsaldare i vincoli di fratellanza e di solidarietà che devono stringere tra loro i principali rappresentanti del paese, come se fossero altrettanti membri di una stessa famiglia.

2° Coltivare e diffondere lo spirito cristiano nell’individuo, nelle famiglie, nella società.

3° Difendere e tutelare, con tutti i mezzi a disposizione e con la forza che viene dall’unione, tutti gli interessi particolari e generali, come cittadini e come cristiani, sviluppando e formando una salda coscienza morale, religiosa e sociale.

4° Cooperare col Parroco in tutte quelle opere e istituzioni che egli credesse compiere per il bene religioso-morale della parrocchia.

LA LEGA È POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, CAPO DELLA SACRA FAMIGLIA.

I Soci della Lega devono:

1° Santificare la festa, ascoltando la S. Messa e intervenendo possibilmente alla Sacre Funzioni.

2° Rispettare i Nomi santi di Dio e della Vergine.

3° Istruire ed educare cristianamente i propri figliuoli.

4° Fuggire l’ubbriachezza.

5° Stare lontani dai maestri dell’errore e della empietà.

In breve, la Lega caldeggiata dal Dott. Perin popolarizza localmente l’incremento dell’ideale cristiano in armonia con i bisogni presenti.

« Noi vogliamo – egli scrive – che il nostro popolo si formi una lucida coscienza dei suoi diritti come dei suoi doveri, sulla base della concezione cristiana della vita. Vogliamo perciò influire in questo senso sull’indirizzo della vita e sull’avvenire del nostro paese. Non siete voi persuasi che se in ogni famiglia vi fosse solamente uno che pensasse, parlasse e operasse cristianamente, il nostro paese, la società sarebbero salvi, specialmente se quest’uno fosse il capo di casa, il padre di famiglia? »

La Lega mette a disposizione del Parroco tutte le migliori energie della parrocchia.

« Essendo un’associazione parrocchiale, il Parroco ne è naturalmente ispiratore e maestro, l’anima. La lega, a sua volta, sarà il suo braccio destro: lo coadiuverà in tutte quelle opere che egli crederà proporre e iniziare al bene morale e religioso del popolo. I padri-famiglia saranno i cooperatori del Parroco.

» La nostra Lega vuol essere centro e focolare di vita cristiana pel nostro paese. Vuol essere un organismo vivo e operante; ma ricordiamoci, amici, che la sua vitalità dipende da ciascheduno di noi, giacchè negli organismi l’equilibrio vitale dipende dalla simultanea e armonica funzione di tutte le parti.

» Destiamoci dunque – conclude il Perin (1) – perchè i nemici non dormono. Mettiamoci volenterosi per il nuovo sentiero alla riscossa per i nostri diritti. Muoviamoci, perchè gli avversari sono audaci; l’ora del coraggio è suonata. Facciamo il nostro dovere, e Iddio farà il resto. Che S. Giuseppe, l’Uomo Giusto, Capo della Divina Famiglia di Nazareth, ci protegga! Dio, il Gran Padre che sta nei cieli, benedica i piccoli padri erranti sulla terra ».

***

Mentre ci congratuliamo vivamente col rev.mo Mons. Arciprete di S. Donà di Piave e col zelante Dott. Perin, per lo splendido esempio di cooperazione salesiana – al quale auguriamo la più larga diffusione – crediamo bene di aggiungere un particolare. Il programma religioso-sociale della nuova Lega è identico a quello che il Ven. Don Bosco ha tracciato per i divoti di Maria Ausiliatrice, ed è appunto Maria Ausiliatrice che ha preparato il terreno per la nuova provvidenziale associazione. Riconoscenti per segnalate grazie ricevute da Lei durante l’invasione nemica, il Dott. Perin provvide una bella statua di Maria Ausiliatrice, e Mons. Arciprete le improvvisò un altare nella chiesa-baracca che sostituisce, provvisoriamente, la bella chiesa distrutta. Quando sarà ultimata la nuova chiesa in costruzione, la nostra Madre Celeste avrà in essa altare e cappella propria, e tutti gli ascritti alla Lega, schierandosi in massa tra i suoi divoti, parteciperanno anche ai numerosi favori spirituali ond’è ricca l’Arciconfraternita di Maria Ausiliatrice.

(1) DOTT. P. PERIN: Vie nuove, mèta vecchia, ovvero Lega dei Padri-Famiglia, Conferenza – Tip. della Società

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