L’intervento del Parroco alla benedizione di Piazza Indipendenza.
Piazza Indipendenza – Benedizione – 22.09.2012
La piazza è un luogo civico di incontro e di dialogo.
Sono lieto di prendere la parola a nome della comunità cristiana, prima di dire la preghiera di benedizione della città.
Secondo il Vangelo, anche Gesù frequentava le piazze e le strade per proporre e avviare il dialogo della salvezza.
Ricordando l’insegnamento autorevole del Concilio Vaticano II, di cui celebriamo nel prossimo ottobre il 50′ anniversario dell’apertura, “la Chiesa intende continuare l’opera stessa di Cristo, il quale è venuto nel mondo a rendere testimonianza alla verità, a salvare e non a condannare, a servire e non ad essere servito” (GS 3).
E’ con lo stesso spirito che io auguro alla nostra bella e operosa città, di essere una casa a misura dei suoi cittadini e cittadine, di accogliere e servire tutti nella loro diversità e pluralità, promovendo il bene comune e quello di ciascuna famiglia e ciascuna persona, specialmente se debole, sola e povera.
Invoco la benedizione del Signore perché, in questo avanzare della crisi economica sempre più pesante, progrediscano tra noi i rapporti di giustizia e di spirito democratico; e la capacità di discernimento sociale e politico porti a decisioni che attuano programmi secondo una scala di priorità operative, motivate e proporzionate.
Prego perché ci sia lavoro e cibo per tutti,
perché a nessuno manchi una abitazione dignitosa,
perché le famiglie in difficoltà trovino sostegno economico e morale e chi desidera generare figli ne abbia le opportune condizioni e agevolazioni,
perché i pensionati abbiano il sufficiente per vivere nella serenità,
perché i giovani non cerchino la felicità solo nell’arricchimento, ma nello sforzo di vivere “una vita buona secondo il vangelo” mediante l’onesto lavoro, la generosa condivisione delle risorse e la sobrietà degli stili di vita.
Così, anche se il benessere materiale subirà dei limiti e dei ridimensionamenti, la solidarietà e la convivenza pacifica cresceranno nell’armonia delle nostre diversità sociali, culturali, politiche e anche religiose.
Domani sarà la festa alla nostra Patrona celeste, Santa Maria delle Grazie. A Lei affidiamo con speranza le nostre attese e il futuro della nostra amata città.
* Il Signore sia con voi…… PREGHIAMO:
“Guarda benigno, Signore, la nostra città di S. Donà di Piave…. (Ben. pag. 754)
• Per intercessione della Vergine Santa Maria delle grazie, da secoli nostra Patrona, ci benedica Dio Onnipotente…..
• La benedizione è finita, restiamo in pace. Rendiamo Grazie a Dio.