La testimonianza evangelica negli ambienti di vita
1) DIFFICOLTÀ
– Nel lavoro si è molto tempo e con persone non scelte, nelle varie fasi della nostra vita (da non sposati, da sposati…), di conseguenza molto dipende dal nostro approccio. Poi ci sono chieste delle scelte sul piano morale. Fare il proprio lavoro sotto l’occhio del padrone, ma anche quando si è soli: assumersi i propri doveri prima ancora che rivendicare i propri diritti/non danneggiare gli altri… Con questi comportamenti abbiamo già dato la nostra testimonianza implicita. Quando emergerà che andiamo a Messa, tanti altri ci vorranno seguire ed altri ci criticheranno. Cristiano non vuol dire buonismo.
– Difficoltà di instaurare rapporti autentici con i propri colleghi. Nel lavoro c’è frenesia: può essere una scusa per evitare i rapporti con i colleghi. Il lavoratore alla fine è un numero. Valori tipici del cristiano, come la solidarietà, cozzano contro i principi dell’economia: budget, risultati, standardizzazione dei rapporti. Il modo di lavorare moderno ci porta a nascondere il proprio essere.
– Nell’ambito lavorativo esistono gli atteggiamenti di ‘”estraneità” (Cristo è un estraneo) e di “distrazione” (Gesù è un elemento di distrazione). Quando poi si va a fondo tra colleghi, emerge che la cristianità non è estranea, ma non si va a fondo. “Solidarietà” è una parola abusata, forse non usata e contestualizzata nel modo giusto ed è poi forse la parola meno praticata nel sindacato stesso, tra colleghi. Il lavoro è un ambiente non cristiano; la missione cristiana è messa da parte, relegata al privato. C’è una separazione tra vita ed esperienza cristiana, la quale non è un criterio con cui si giudica la vita quotidiana.
2) AIUTI
– I laici hanno la necessità di essere rieducati attraverso un incontro personale. Servono luoghi in cui essere aiutati e sostenuti nel mondo del lavoro.
– Bisogna essere preparati. Un tempo, alcuni vivevano l’esperienza di pregare insieme prima di iniziare a lavorare.
– La rivalità dovrebbe tramutarsi in responsabilità.
– Fare bene il proprio lavoro. Le persone riconoscenti guardano alla condotta di vita della persona. Essere bravo cristiano vuol dire far bene il proprio lavoro.
– Trovarsi ogni tanto tra persone che lavorano in vari ambiti è importante per poterci aiutare anche nella pratica.
– È necessario vivere il lavoro anche come momento di formazione e di crescita.