5 Dicembre 2024

Parrocchia Duomo di San Donà

Santa Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

Contenuti del sito

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5 Dicembre 2024

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Diocesi

Apertura della Porta santa a Treviso: una liturgia per celebrare la Misericordia

Appuntamento in Cattedrale a Treviso (piazza Duomo) alle 15.30 per l’apertura della Porta Santa

Papa Francesco ha aperto la Porta Santa nella basilica di San Pietro martedì 8 dicembre: è stato l’inizio dell’Anno giubilare straordinario della misericordia.

Francesco ha invitato ogni diocesi a una particolare celebrazione nelle cattedrali il 13 dicembre: «Nella stessa domenica – la III di Avvento – in ogni chiesa particolare, nella cattedrale che è la chiesa madre per tutti i fedeli, […] si apra per tutto l’Anno santo una uguale Porta della misericordia» (MV n. 3).

Il significato del rito di domenica 13 dicembre nella cattedrale di Treviso ore 15.30

fonte: diocesi di Treviso

Il Rito segue una tradizione antichissima; il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione ha preparato un sussidio con le indicazioni celebrative. Ripercorriamo i diversi momenti rituali della celebrazione, rivelativi di un profondo significato spirituale. Essa si svolge in cinque momenti:

1. la statio in piazza Duomo

2. il cammino processionale

3. l’apertura della Porta della misericordia e l’ingresso in cattedrale

4. la memoria del battesimo

5. la celebrazione dell’Eucaristia.

La celebrazione inizia alle 15.30, con il radunarci in Piazza Duomo. La “piazza” infatti è un luogo significativo per esprimere il fatto che andiamo incontro al Signore, che già ci attende, partendo dalla nostra situazione ordinaria di vita, fatta di impegni, relazioni, gioie, sofferenze… Carichi di questa vita andiamo alla fonte della Vita: il cuore misericordioso del Padre. In Piazza Duomo celebriamo i Riti d’introduzione: il canto dell’Inno del Giubileo, Misericordes sicut Pater, una monizione introduttiva del Vescovo, che invita a dare avvio al Giubileo, «preludio per una profonda esperienza di grazia e di riconciliazione». Segue la proclamazione di una pericope evangelica di Luca, che annuncia la misericordia di Dio e la gioia per la conversione del peccatore, e la lettura della parte iniziale della Misericordiae Vultus. La statio si conclude con l’invito del diacono ad avviarci in processione, nel nome di Cristo, verso la cattedrale: è il Signore «la via che ci conduce nell’anno di grazia e di misericordia». Il secondo momento è il cammino processionale, che richiama il pellegrinaggio, «icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza», «stimolo alla conversione», perché «anche la misericordia è una meta da raggiungere e richiede impegno e sacrificio» (MV n. 14).

La processione, a differenza di altre, vede il vescovo davanti, subito dopo la croce e il Libro dei Vangeli. Essa è accompagnata dal canto di salmi che esprimono la fiducia nella bontà di Dio e, secondo antiche consuetudini liturgiche, dal canto delle litanie dei Santi, nelle quali sono stati inseriti i Santi della nostra Chiesa diocesana. II terzo momento è costituito dall’apertura della Porta della misericordia e dall’ingresso in cattedrale. La “porta” è un importante simbolo cristologico, richiama il passo evangelico di San Giovanni: «Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10, 9). Con le parole del salmo 118 il Vescovo invoca l’apertura della Porta che è anche simbolo del cuore misericordioso di Dio, dischiuso nel fianco aperto di Cristo sulla croce (Cfr. Gv 19,34). Prima di varcare la soglia, il Vescovo si ferma e con lui tutta la processione, egli tiene elevato il Libro dei Vangeli, mentre tutti cantiamo un’acclamazione di lode: è Cristo «la porta per l’uomo che cerca salvezza, è la porta che apre al perdono del Padre». Il vescovo e tutti i fedeli varcano, quindi, la Porta della misericordia. Essa evoca il passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia, confessando che Gesù Cristo è il Signore. Giunto alla cattedra, il nostro pastore introduce il quarto momento: la memoria del battesimo, con il rito di benedizione e di aspersione dell’acqua, memoria della nostra rigenerazione a figli di Dio. Il battesimo ci ha uniti alla Pasqua di Gesù, ed è la “porta d’ingresso” nella Chiesa.

La Messa, che costituisce il quinto momento, è il vertice della celebrazione di apertura del Giubileo. In essa il Padre, nella sua misericordia, viene incontro a tutti coloro che cercano Dio «con cuore sincero», continuamente offre agli uomini la sua alleanza e ci fa pregustare l’eternità del suo regno. Le letture bibliche e l’eucologia sono quelle della 3ª domenica di Avvento. Il Coro per l’animazione dei canti è costituito dal Coro della cattedrale, da allievi ed ex allievi dell’Istituto diocesano di Musica Sacra e da altri direttori e coristi della diocesi. Nei riti di conclusione siamo chiamati a invocare la Vergine Maria, Madre di misericordia, con il Salve Regina. La celebrazione dell’apertura della Porta ricorda a tutti noi, come scrive mons. Fisichella nel sussidio, che «iI Giubileo della misericordia necessita di essere anzitutto celebrato. I segni che lo accompagnano trovano il loro culmine nella celebrazione liturgica là dove tutta la Chiesa prega e vive intensamente il mistero della propria esistenza come comunione». Ci auguriamo che la misericordia celebrata sia efficacemente vissuta e testimoniata, lungo tutto quest’anno di grazia, alla luce della misericordia del Padre.

suor Monica Marighetto