Alla soglia degli 80 anni ancora con gli Shuar

In quest’estate 2017 abbiamo avuto tra noi il salesiano missionario p. Giancarlo Zanutto, che ha voluto celebrare anche a San Donà e Fiorentina il suo giubileo sacerdotale: fu ordinato sacerdote nel 1966 a Bogotà, in Colombia.
Partito missionario da giovane studente (1962), ha speso la sua vita apostolica in Ecuador, in particolare tra gli indigeni Shuar, come l’altro nostro concittadino p. Siro Pellizzaro.
Nella messa celebrata a Fiorentina, domenica 20 agosto, p. Giancarlo ha detto perché alla soglia degli 80 anni ritorna tra gli indigeni della foresta amazzonica ecuadoregna:
Per contemplare in Dio anche questi suoi figli della foresta come Lui li vuole, come Lui li vede, totalmente illuminati dalla Gloria di Cristo e investiti anche loro come noi del dono dello Spirito Santo. Rendo grazie a Dio di questa vita perduta, tutta mia e tutta sua.”
P. Gino Sorgon, che concelebrava, gli ha fatto gli auguri anche a nome del parroco don Maurizio, intonando un canto di giubilo in brasiliano.

Dopo due anni trascorsi a Quito per la cura di un ginocchio, dall’estate scorsa p. Giancarlo è a Taisha, in piena foresta amazzonica, originaria missione del vicentino p. Luis Bolla, il “padre degli Achuar”.
P. Zanutto nella missione di Taisha vive assieme ad altri quattro confratelli, tutti dediti alle comunità Shuar della selva.
Essendo egli il più anziano è stanziale nel centro missionario, curando l’apostolato in due villaggi vicini, nonché l’attività di aiuto parroco a Taisha.
Inoltre, da economo della casa, ha il compito di accogliere i confratelli al loro rientro settimanale dalla selva: organizza la cucina per i pasti, prepara il caffè e qualche semplice dolce, tra cui il tiramisù. Ogni sabato la piccola comunità salesiana si riunisce per la programmazione e la preghiera. A qualche centinaio di metri dalla loro casa tengono anche un’attività di oratorio con i ragazzi.

Taisha dista dalla più importante Macas130 km, percorribili in mezz’ora con gli aero-taxi sempre a disposizione nel piccolo aeroporto, la cui pista di 400 m passa davanti al piccolo ospedale ed alla missione salesiana. La strada è invece percorribile con tempi molto più lunghi.
In seguito alla recente formazione del cantone (corrispondente alla nostra provincia), a Taisha sono convogliati molti impiegati amministrativi con le loro famiglie; inoltre c’è una discreta attività mineraria.
Con questa popolazione di lingua spagnola lavora soprattutto il parroco ecuadoregno, confratello di p. Giancarlo; il missionario sandonatese in parrocchia presiede due messe, una in spagnolo e l’altra in lingua Shuar.
Il nostro missionario confida che quando cammina per Taisha per raggiungere i villaggi vicini tiene sempre con sé un ombrello, con una triplice funzione: para-pioggia, para-sole e… bastone da passeggio.

Marco Franzoi