4. Adulti nella fede: vi raccontiamo il nostro cammino – Bianca
Bianca – Il mio vero cammino di fede inizia nel 1977
Il parroco di allora, don Bruno, cercava catechiste per i ragazzi che si preparavano alla Prima Comunione.
Dopo i vari “se” e i “ma” ho intrapreso questa avventura. È stato un cammino non molto semplice perché dovevo rivedere tutta la mia vita di cristiana tiepida, mi sono messa in ascolto in maniera assidua della Parola, partecipando alla Santa Messa ogni qualvolta avevo del tempo libero. Nelle omelie sentivo parlare di talenti, di carismi, incuriosita percepivo che mentre io cercavo il Signore, Lui mi aveva già trovata. Da lì è partito tutto il mio servizio in parrocchia. Poi, un giorno un volontario della San Vincenzo mi ha parlato di come operano in quell’associazione, mi ha invitato ad andar a vedere, sono entrata in punta di piedi, ora mi trovo coinvolta e ne sono felice, anzi, inviterei tutti a venire a vedere.
La San Vincenzo è un’associazione formata nello spirito del Vangelo che è spirito di carità, dove abbracciamo la vita di Gesù Cristo che ci suggerisce di vivere come lui. La carità è annuncio del Vangelo attraverso la sua parola e la testimonianza del nostro vivere quotidiano e la fiducia indiscussa nell’azione della provvidenza.
Siamo 25 persone, uomini e donne, che si mettono al servizio dei poveri come nelle mani di Dio, incontrando nel prossimo il volto di Cristo Gesù.
Meditando il Vangelo condividiamo i talenti che nostro Signore ha donato ad ognuno di noi per migliorare le condizioni del prossimo in difficoltà ed essere sostegno gratuito attraverso una collaborazione vissuta con fede cristiana, preghiera ed azione. Sosteniamo i poveri per amore di Cristo e, mossi dalla fede nell’operare e sorretti dalla speranza di migliorare, facciamo appello all’altrui generosità per indurre anche gli altri a fare del bene.
Evangelizziamo? Non lo so, ma ci facciamo portavoce del bambinello nato al freddo e al gelo che ora ha un colore diverso di pelle e un accento straniero. Con il sostegno alimentare di una spesa mensile, vediamo davanti ai nostri occhi Gesù che dice: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare”.
Noi non diremo: “Ma quando?” bensì “Si Signore, ti ho riconosciuto” Quando diamo un aiuto economico per pagare utenze, buoni pasto o affitti o cerchiamo con loro un lavoro, una casa o un mobile o portiamo i malati oncologici a Treviso ci ricordiamo del samaritano che ha soccorso e fatto accudire fino al suo ritorno un estraneo per lui…
La parola del Signore si fa luce nel nostro operare anche quando alleviamo le sofferenze della solitudine in casa di riposo o in ospedale, pensando alle beatitudini dove Gesù’ disse: “Beati gli afflitti perchè saranno consolati consapevoli di essere sorretti dall’ opera dello Spirito Santo” noi preghiamo il Signore con la preghiera del vincenziano affinchè “la nostra persona ispiri fiducia a coloro che hanno bisogno”, affinchè “non passiamo accanto a nessuno con il volto indifferente e il cuore chiuso”.
Preghiamo affinchè possiamo accorgerci subito delle loro necessità per poterli servire e attraverso loro poter amare ed ascoltare il Signore in ogni fratello che i ncontriamo.
Bianca
Il Consiglio pastorale parrocchiale ha ritenuto utile approfondire il tema dell’educazione sulla linea indicata dalla seconda lettera pastorale del nostro vescovo “Adulti nella fede per una chiesa adulta”.
E’ stato chiesto ad alcune persone e coppie di raccontare in breve il loro itinerario di maturazione nella fede: come e con quali mezzi, occasioni ed esperienze ritengono di essere diventati adulti, non solo a motivo dell’età, ma anche nel cammino della fede.
Le testimonianze sono segno che nella nostra chiesa non ci sono solo situazioni di indifferenza e di allontanamento, ma anche dinamismi di crescita interiore e di speranza. Presentiamo una sintesi dei loro racconti fatti all’ultimo incontro del Consiglio pastorale parrocchiale, e li ringraziamo.