Verbale del Consiglio Pastorale Parrocchiale di lunedì 16.01.2012

L’assemblea si riunisce alle ore 20.45 a Casa Saretta.

O.D.G.

– Preghiera.
1. Risonanze circa le testimonianze ascoltate nell’ultimo Consiglio e pubblicate nel foglietto parrocchiale di Natale;
2. Presentazione delle Collaborazioni Pastorali;
3. Varie ed eventuali.

– Momento di preghiera preparato e condotto da Patrizia Pizzolato.

1. Don Gino afferma di aver raccolto apprezzamenti da alcuni parrocchiani con cui ha parlato circa le risonanze sulle testimonianze raccolte nello scorso CPP e pubblicate nel Foglietto periodico di dicembre 2011. A tal proposito si ricorda che la diffusione del Foglietto è a circa il 50% delle famiglie della Parrocchia, che sono attorno alle 4200 unità.

Franca R. dice che le testimonianze sono state un bel tentativo di visibilità delle modalità di vivere la fede, non come un fatto personale, bensì comunitario e questo ci è di aiuto reciproco in questo cammino.

Anche Laura C. sottolinea come siano state belle e valide le testimonianze. Ora è richiesto un ulteriore passo per coinvolgere chi non ha altre occasioni di formazione se non nell’Eucarestia; le Celebrazioni possono quindi diventare occasione per approfondimento per molte altre persone.

Francesca T. ricorda che la domanda iniziale nella lettera del vescovo era come educare gli adulti alla fede. Ora si tratta di mettere a frutto il cammino, individuando i destinatari di questa azione pastorale, cioè coloro che hanno una “domanda latente” di religiosità; vanno inoltre individuati gli strumenti di azione.

Il parroco conclude questo primo punto di discussione sottolineando come questi spunti vadano meditati ed eventualmente integrati. Sostanzialmente si tratta di capire quali siano le attese della maggioranza e di individuare chi sia “sulla soglia” nelle assemblee domenicali. Infatti, da parte del presidente dell’assemblea non è facile individuare quale sia la proposta di meditazione che vada bene per tutti i fedeli presenti. Evidentemente, poi, le proposte operative non devono coinvolgere solo il parroco.

2. Don Gino legge la lettera del Vescovo del 18 novembre 2011 circa la formale istituzione e avvio del cammino delle Collaborazioni pastorali (CP): “Forma stabile di collaborazione tra più parrocchie…”. Il significato ed origine di questa nuova entità vengono di seguito illustrati da Alessandro C. A tal proposito viene distribuito lo specifico volumetto sull’argomento e la brochure di sintesi pubblicati dalla Diocesi. Di seguito si riportano alcuni spunti trattati.

Da principio viene evidenziato che l’istituzione e avvio delle CP nasce dalla necessità di una migliore organizzazione pastorale e gestionale delle parrocchie, ma non solo questo. Già il Vescovo Magnani avviò la prima esperienza delle “Unità pastorali”. Ora non si tratta solo di salvare le parrocchie, ma di assumere un nuovo modo di essere Chiesa, nel rapporto tra sacerdoti e laici. Si tratta di entità che daranno una più sviluppata visione di Chiesa, alla luce della Lumen Gentium del Concilio, che parla di sacerdozio comune quale prerogativa di tutti i cristiani battezzati, oltre che del sacerdozio ministeriale dei presbiteri. I protagonisti di queste CP devono quindi essere i presbiteri, i consacrati, ma anche i laici e i diaconi. A tal proposito Franco F. ricorda che il diaconato è già sorto in Diocesi con mentalità ed operatività inter-parrocchiale: può già essere un piccolo ponte tra le parrocchie.

Non è prevista la fusione, bensì la collaborazione reciproca tra due o più parrocchie. Inoltre non è prevista una struttura rigida, uguale per tutte le CP, ma varie proposte, specifiche caso per caso. In particolare nel Vicariato di San Donà sono previste tre CP (il che comporterà anche una riorganizzazione dei vicariati). I fedeli laici sono coinvolti anch’essi, sin dall’inizio, in questo percorso e specialmente i membri dei CPP sono chiamati ad esprimersi prima dell’avvio delle CP. È previsto un Consiglio della CP (CCP) designato dai parroci, che segnaleranno alcuni laici. Ci si chiede se questa designazione spetti al parroco o a tutto il CPP. Nella nuova situazione creatasi in questi tempi (meno presbiteri, nuova visione della Chiesa, nuovo rapporto con i laici) va verificata la proposta avanzata per la costituzione delle CP di ambiente cittadino, realtà diverse da quelle area comunale o intercomunale. Francesco F. e don Gino dicono come le CP siano un’occasione nelle difficoltà attuali per un obiettivo più alto, cioè per un’ulteriore concretizzazione dei principi di comunione ecclesiale promossi dal Concilio, che rimane il “respiro più ampio” di tale nuova proposta. E quindi tali CP devono essere il frutto di un lavoro tra laici, presbiteri e religiosi. Luca M. afferma che questa è un’occasione affinché adulti nella fede si prendano cura della vita della comunità. Non bisogna infine dimenticare che esistono già a livello cittadino alcuni esempi di iniziative comuni (Processione della Madonna del Colera…).

Ci si lascia con la domanda finale: come informare la comunità di questo processo in atto? C’è da convocare un’assemblea aperta a tutti? Intanto si può iniziare ad informare all’interno delle varie istituzioni e gruppi e magari distribuire in chiesa la brochure.

3. Varie ed eventuali

– Al pellegrinaggio in Terra Santa (22-29 marzo) sono iscritte 48 persone; il 13 febbraio ci sarà una riunione tecnica.

– Alle tre sere di spiritualità di inizio Quaresima verrà a predicare don Giorgio Scatto sul tema: Educazione all’ascolto della Parola, alla celebrazione eucaristica, alla missione.

– Prossimo CPP si terrà il 6 febbraio.

Non rimanendo niente altro da discutere, l’incontro si conclude alle 23.00 con un’Ave Maria.

Risultano assenti: Paolo Facci, Ombretta Blengini, sr. Luigina, don Alberto Maschio, Francesca Toffoletto, Daniel Saboanu.

La segreteria