Ritiro di Avvento: 11 dicembre 2011
Hai perso il ritiro di Avvento dell’11 dicembre a Casa Saretta?
“È quasi inevitabile che ascoltiamo il brano evangelico che ci è stato proposto condizionati in qualche modo dal clima che stiamo vivendo, dall’atmosfera natalizia che ci circonda, dagli elfi che fanno compagnia al presepio vicino al duomo, il vangelo che abbiamo appena ascoltato è appunto quello che potremmo dire ci ricorda meglio il presepio. Ma questa mattina io vorrei chiedervi un piccolo sforzo di collocarci, quasi facendo uno zoom, in quella notte direttamente in cui accaddero i fatti che abbiamo appena ascoltato. Il Vangelo è quello che ascolteremo la notte di Natale…”
In ascolto del Vangelo di Luca 2,1-14:
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c ‘era posto nell’alloggio.
C ‘erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro
gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».