Pasqua 2014: L’augurio del parroco
UNA VITA NUOVA DA TESTIMONIARE CON GENEROSITÀ
Il mondo del commercio sembra avere meno appigli con la festa di Pasqua rispetto al Natale. Infatti, non vediamo molti segni nelle vetrine dei negozi che richiamino in qualche modo questa solennità della nostra fede. Certo, qualche segno compare: le colombe, le focacce, le uova di cioccolato, ecc., ma non sono invasivi come quelli che spuntano in occasione del Natale. D’altra parte la Pasqua è una ricorrenza un po’ più impegnativa del Natale, è meno manipolabile!
Questa maggiore sobrietà nel mondo del commercio permette a noi cristiani di lasciarci distrarre un po’ meno, di concentraci sul grande mistero di cui la Pasqua fa memoria: la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Il mistero fondamentale della nostra fede! Tutto infatti parte da qui, tutto parte da quell’annuncio incredibile che dal mattino di Pasqua di duemila anni fa si è diffuso nel mondo intero: Gesù, il crocifisso, è risorto! La tomba è vuota. Il suo amore è stato più forte del male e della morte!
Se Gesù di Nazareth non fosse risorto, dopo il processo farsa imbastito dai Giudei, tutto si sarebbe concluso con la triste esecuzione dei Romani sul colle del Calvario. Una morte come tante! Ma la sua sconfitta della morte cambia il corso della storia dell’umanità, inizia una fase radicalmente nuova. La paura della morte che ha, da sempre, condizionato l’umanità ed ha offerto un fecondo terreno per le incursioni del maligno, può finalmente essere sconfitta. La morte non è più l’ultima parola sulla vita dell’uomo!
Dalla risurrezione di Gesù Cristo, per coloro che hanno accolto nella fede questa bella notizia, è iniziata una vita radicalmente nuova, un cammino di libertà. Le catene che imponeva la paura sono state finalmente spezzate. Anche se, purtroppo, il male continua a segnare il corpo degli uomini e delle donne, lo Spirito del Risorto, donato ai credenti, offre la luce e la forza necessarie perché tutto sia vissuto in comunione con la Passione e Morte di Gesù Cristo, nella certezza che nulla andrà perduto con Lui.
La vita nuova iniziata con il mattino di Pasqua di duemila anni fa, non è una realtà che dobbiamo attendere dopo la nostra morte. Essa ci abita fin d’ora, perché è la Vita di Dio che animava l’esistenza storica di Gesù, che lui ci ha donato generosamente sulla croce e che ci ha raggiunto, misteriosamente, ma realmente, il giorno del nostro battesimo. Attraverso il segno dell’acqua e le parole «Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo», la vita nuova del Risorto ha preso dimora in noi e ci accompagna.
L’attualità della vita del Risorto, deve potersi però manifestare in un’esistenza dove l’amore continua a vincere ogni paura della morte, attraverso un quotidiano dono di noi stessi ai fratelli. “Fare Pasqua” allora significa certamente celebrare la Confessione e accostarsi alla comunione eucaristica, ma anche offrire segni d’amore che testimonino la vita nuova in atto, come il perdono concesso a chi ci ha fatto dei torti o la condivisione dei beni con chi è nel bisogno o il gesto di attenzione nei confronti del coniuge o dei figli, ecc. Questa è la Pasqua che auguro a tutti di cuore: un passaggio esistenziale, una conversione, dove la novità battesimale si vede!
Don Paolo Carnio