Incontri di preparazione al Battesimo: lettera per i genitori
Lettera per i genitori a sintesi delle riflessioni emerse durante gli incontri di preparazione al Battesimo.
Parrocchia duomo San Donà di Piave
Cari genitori,
ci hanno fatto compagnia nei nostri incontri a Casa Saretta in preparazione ai Battesimi i disegni della storia del Piccolo Principe. Ed è una cosa straordinariamente bella che questo testo sia stato ripreso, a puntate, nell’iniziativa “Ago e Filo” che ha coinvolto per diverse settimane 180 ragazzine piccole grandi. Ma ancora prima aveva visto tante mamme, nonne e giovani animatrici, impegnate ad approfondire le tematiche del libro e a trasformarle in tanti appuntamenti da vivere e costruire con musiche, canti, balletti e, naturalmente, con ago e filo. Chi ha partecipato alla festa finale e ha visitato la mostra, certamente si è già prenotato per il prossimo anno.
Viene spontaneo chiederci perchè continua ad essere così significativo e attualissimo questo testo di Antoine De Saint-Exupèry scritto nel lontano 1943?
E’ la storia di un aviatore che, a causa di un guasto aereo, effettua un atterraggio d’emergenza nel deserto del Sahara. Lì incontra una personcina straordinaria, il Piccolo Principe, che gli rivolge immediatamente una domanda bizzarra in quelle circostanze. Gli chiede infatti di disegnargli una pecora. I due continuano a parlare e l’aviatore scopre una cosa incredibile: il Piccolo Principe giunge da un altro Pianeta, quella pecora gli serve per mangiare gli arbusti dei baobab che, se crescono, possono distruggere il suo piccolo mondo. A quel punto il Principe ha un dubbio: la pecora può mangiare le rose? Viene spontaneo chiederci: “Perchè tanta preoccupazione per una rosa?” La risposta è molto semplice: il Piccolo Principe è preoccupato perchè nel suo pianeta c’è una rosa, una rosa per lui unica al mondo e, se venisse mangiata dalla pecora, egli potrebbe anche morirne……… E’ giunto nel nostro pianeta dopo averne visitati prima molti altri, nei quali ha imparato molte cose e incontrato tante persone: un re, un vanitoso, un ubriacone, un uomo d’affari, un lampionaio, un geografo.
Ma noi ci siamo soffermati soprattutto sull’incontro tra la volpe e il Piccolo Principe e sul verbo “addomesticare”, creare legami. Ecco perchè siamo partiti condividendo una lettera, una preghiera, un augurio forte rivolto ai nostri bambini piccolissimi. Sapendo che sono stati desiderati, attesi, accolti. Nella gioia di essere oggi accompagnati dai padrini e dalle madrine che non sono degli estranei, ma che da sempre mantengono un legame bello con le vostre famiglie.
Significativa quella frase che ho letto nella lettera a Caterina: “Siamo certi che Angela e Guido vostra madrina e vostro padrino, sapranno esservi vicini come lo sono stati con noi fin dai banchi di scuola” (da ricordare che avevano “tenuto a Battesimo anche la sorellina Adele).
Mi ha incuriosito il padrino diciottenne del piccolo Giovanni. Vedere coinvolto un giovane nell’accompagnamento di un nipote, fa riflettere e ci rallegra.
Bellissima coincidenza quella dei Battesimi del 26 luglio: è la festa dei santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria e nonni di Gesù. Li abbiamo nominati con Anna, la nonna di Aurora nel giorno del suo onomastico. E con lei abbiamo ricordato tutti i nonni con riconoscenza e affetto.
Ma ritorniamo al Piccolo Principe.
Nella molteplicità delle edizioni, ho visto tanti genitori che l’hanno raccontato, letto o fatto leggere ai loro figli con traduzioni adatte all’età. Ricordo di insegnanti che l’hanno proposto come traccia di approfondimento per un intero anno scolastico.
Ma forse c’è un prima indispensabile: potrebbe farci bene riprenderlo in mano noi adulti, soprattutto come genitori, chiamati nell’esperienza della paternità e della maternità a ripartire dal mondo dei piccoli, da dove sono loro, i nostri piccolissimi.
Viene spontanea la frase del vangelo: “Se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli”. Il bello del Piccolo Principe è “il bambino che c’è dentro di noi e che ci obbliga a fermarci, a rientrare dentro in noi stessi, a guardare il mondo con lo stupore e la meraviglia dei bambini, a ripartire… Talvolta anche accontentandosi, prendersi cura di una rosa. Capire il senso delle cose che facciamo, scoprire con il cuore che l’essenziale è invisibile agli occhi”.
E allora ci viene alla mente l’altra frase di Gesù: “Lasciate che i bambini vengano a me”. Possiamo anche aggiungere che sono loro che ci accompagnano in questa nuova stagione della nostra vita: ci aiutano ad andare indietro, con la forza di ripartire come coppia, come sposi, come famiglia… Ripartire dal nostro Battesimo.
Il Battesimo, oggi ricevuto, ci fa scoprire che facciamo parte di un progetto più grande. Oggi siamo circondati, quasi soffocati da tante cose: passiamo da un’esperienza ad un’altra, ci investe quotidianamente una valanga di informazioni, spesso particolarmente brutte….. Non abbiamo tempo per approfondire, riflettere, comprendere meglio, ascoltarci….. Quando capiamo di più un problema, il senso di un avvenimento, siamo più contenti. Quando qualcuno ci aiuta a interpretarlo lo siamo ancora di più. Capire, aiutarci, incamminarci, è nella logica battesimale.
Forse il Battesimo dei nostri bambini ci dà una chiave di lettura sul mondo. Sulle cose, sugli avvenimenti, sulla vita. Sì, sulla vita, Chi siamo, da dove veniamo, “che cosa facciamo nel nostro pianeta, dove andiamo” (vedi Piccolo Principe). Non ci sembri piccola cosa!
Potremmo dire che ci dà l’occasione di ricomporci come squadra, di “creare legami”, a livelli diversi, secondo la sensibilità e la storia di ciascuno. In famiglia, con i nonni, con i padrini e le madrine, con il parroco, con i catechisti battesimali…… con tanti altri amici.
Il legame più grande è “l’essere immersi nella Famiglia di Dio” (Padre, Figlio e Spirito Santo). E’ l’esperienza dell’Amore più grande. Il nostro vescovo Gianfranco Agostino guardando agli antichi battisteri (pensiamo ad Aquileia), e con riferimento al Battesimo per immersione, la chiama la “Risalita battesimale”. Si è immersi nell’acqua per poi dare inizio alla nostra vita cristiana, noi adulti per riscoprirla, i più piccoli per essere accompagnati.
Un grazie grande a tutti, perchè, ogni volta, l’incontro con le famiglie dei battezzandi ci apre verso nuove conoscenze e impegni condivisi. Ci portiamo “in cuore” una risonanza bella dei nostri incontri con un arrivederci a settembre. Buon tutto.
Franco a nome del parroco e dei catechisti battesimali
San Donà di Piave, 26 luglio 2015