21 Aprile 2025

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Duomo di San Donà

S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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Pastorale

Verbale del consiglio pastorale parrocchiale del 14.12.2009

L’assemblea si riunisce alle ore 20.45 a Casa Saretta.

O.D.G.

  • preghiera;
  • accoglienza della vita:

la volta scorsa abbiamo ascoltato dalle assistenti sociali una lettura della situazione circa l’accoglienza della vita che indica come fattori di protezione (cioè ragioni che facilitano l’accoglienza della vita): scelta consapevole, stabilità della coppia, investimento emotivo e cognitivo, rete familiare e sociale strutturata e solida, risorse personali e culturali. I fattori di rischio (ciò che rende problematica l’accoglienza della vita) sono più numerosi: instabilità della coppia, carenza o assenza supporto rete familiare, rapporto forzato, rapporto non programmato, carenza di risorse personali (di uno o entrambi i genitori), presenza di problematiche sanitarie gravi del genitori (malattia mentale, malattie invalidanti,…), presenza di problematiche sanitarie più o meno gravi del bambino (diversità), appartenenza culturale, carenza di risorse materiali.
Di fronte a questa situazione cosa possiamo suggerire per sensibilizzare la comunità?

  • varie ed eventuali.

 

  • Momento di preghiera preparato da Loredano Milani.
  • Si inizia con le varie ed eventuali.

– A partire da oggi, 240 ragazzi della Scuola Secondaria di 1° “Romolo Onor”, a causa della rottura dell’impianto di riscaldamento, sono ospitati temporaneamente nei locali di Casa Saretta e all’Oratorio Don Bosco.
– La Casa Alpina parrocchiale ospiterà nel periodo delle vacanze natalizie due turni di persone (giovani e famiglie), così come l’anno scorso.
– Domenica 10 gennaio 2010 ci sarà la “Messa dei Popoli”.
– In occasione dell’Anno Mariano diocesano si prevede un pellegrinaggio a Loreto per il 24-25 aprile 2010; i Padri Scalabriniani possono offrire ospitalità per 123 persone.

  • Don Gino introduce la discussione sul tema in programma.

Loredano Milani riferisce che al Centro di Aiuto alla Vita (CAV) vengono prevalentemente extracomunitari (in particolare nigeriani) con problemi economici: si domanda come mai non vengano italiani. Forse per vergogna o perché il problema non interessa? Ecco che allora è importante sensibilizzare la comunità al tema dell’accoglienza alla vita.
Ivano De Biasio, circa le modalità con cui sensibilizzare la comunità su questo tema, ricorda come nel 2005 si fece un gran lavoro di informazione in vista del referendum abrogativo della legge sulla procreazione assistita. A livello di giovani sposi, nei corsi per fidanzati sarebbe utile ragionare anche dal punto di vista scientifico-medico-biologico sui temi della nascita della vita.
Franco Filiputti richiama l’importanza di coinvolgere tutti i gruppi educativi sul tema della vita, in modo da fare formazione culturale su tali temi, usando documenti quali l'”Evangelium vitae” o la pagina “È vita” dell’Avvenire. È essenziale lo scambio di conoscenza tra i nostri gruppi su esperienze quale quella del CAV.
Mario Loiola pone appunto la domanda su come raggiungere le comunità di extracomunitari per questi temi.
Ombretta Blengini afferma che non conosceva alcune delle iniziative del Comune e del Consultorio familiare ricordate dalle due assistenti sociali nello scorso incontro, per cui ribadisce l’importanza di divulgare quanto viene fatto. Si deve quindi lavorare facendo conoscere alla comunità l’esistenza di possibilità di aiuto, da offrire e ricevere nel territorio.
Francesca Toffoletto è stata colpita invece dall’individuazione della stabilità di coppia come fattore critico per accogliere la vita. Per questo è importante mantenere coinvolte nella comunità parrocchiale le giovani coppie, in modo che abbiano un riferimento e pure un ambito di servizio.
Franca Roma si domanda quanto sia trattata nei gruppi l’educazione alla affettività, il tema dell’accoglienza alla vita.
Ivano ricorda che già si sta lavorando su questo fronte. Esiste un Coordinamento di Pastorale Giovanile Vicariale (di cui fanno parte lui e don Davide Menegon) che sta svolgendo un lavoro di rete con le associazioni e giovani sulla dimensione affettiva. Saranno così consegnati ai giovani degli strumenti per orientare le proprie scelte. Dopo il primo incontro si vedrà come programmare un cammino continuativo su tale tema.
Don Gino pone la domanda su come coinvolgere, in questo processo formativo, la maggioranza dei giovani (sono 4000 nella “cittadella dello studio”) e quindi non solo gli appartenenti ai nostri gruppi. Di fatto, nell’esperienza dei corsi di preparazione al matrimonio, i fidanzati manifestano una buona predisposizione e l’utilità del confronto su tali da temi. Il problema resta nel coinvolgimento della fascia dei più giovani, gli adolescenti.
Don Davide Menegon ricorda che chi arriva al CAV già vuole tenere il figlio; ma tutti quelli che praticano l’aborto, come sono seguiti? Si ha appunto la “privatizzazione” del gesto abortivo. Infatti il difetto di rete familiare è uno dei fattori che più influenza negativamente l’accoglienza alla vita. Sono molto pochi i giovani che accedono al quadro di valori che offriamo.
Domenico Rizzo, in merito a quanto propone la scuola circa questi temi (per es. educazione alla sessualità, conoscenza di sé ecc.), ricorda che alcune scuole hanno avviato un progetto di educazione sessuale tenuto da psicologi che spiegano nel dettaglio la sessualità, dal punto di vista “tecnico” e scientifico; tuttavia manca l’educazione all’affettività, l’aspetto educativo dei valori.
Stefano Bincoletto afferma che nell’ambito dell’AGESCI, vista la sua importanza, si sta programmando di affrontare il tema dell’educazione all’affettività.
Marina Ascione afferma come questa tematica dell’affettività sia stata trattata dai gruppi giovanili dell’Azione Cattolica alcuni anni fa, anche se i giovani trovano difficoltà poi a non lasciarsi influenzare dai giudizi della compagnia.
Ginetto Bianco ribadisce l’importanza di proporre i valori cristiani con coraggio, tramite testimonianze.

 

Don Gino sottolinea che, oltre all’aspetto biologico e psicologico, come comunità pastorale bisogna indirizzare all’aspetto vocazionale, ossia nell’ambito dell’annuncio cristiano, valoriale. Bisogna cioè fare un passo indietro, riproponendo i valori che stanno alla base di questi temi. Per esempio al catechismo il Sacramento del Matrimonio non è molto trattato, approfondito come grazia, dono.
Infine viene lanciata la proposta di affrontare un ulteriore tema, sempre sull’ispirazione della figura del dott. Perin, che è quello della malattia, cioè delle cose che rendono triste e dolorosa la vita. Alla fine di questo percorso che si sta seguendo si potrà produrre come CPP una sintesi su quanto trattato in questi mesi, da proporre a tutta la comunità.

L’incontro conclude alle 22.50 con un momento conviviale.

Risultano assenti: Andrea Cereser, Laura Cocco, Francesca Boem, Francesco Facci, Paolo Facci, don Alberto Maschio, Luigi Trevisiol, Daniel Saboanu.

La segreteria

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