11 Febbraio 2025

Duomo di San Donà

S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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Comunità

Ministri straordinari della comunione – Un prezioso servizio pastorale

I fedeli che solitamente  partecipano alla messa delle ore 9.30 in duomo avranno sicuramente notato che in presbiterio, verso la fine della celebrazione eucaristica, una domenica ogni tanto c’è la presenza di più ministri straordinari della comunione.
Ma chi sono i ministri straordinari  della comunione?

Sono un gruppo di laici e suore che hanno ricevuto dal vescovo il mandato di collaborare, qualora ce ne fosse bisogno, con i ministri ordinari (sacerdoti e diacono) nella distribuzione della comunione in chiesa, durante le celebrazioni eucaristiche, e a domicilio. Attualmente la nostra comunità parrocchiale ne dispone di  24 di cui 17 sono incaricati dal parroco a portare  la comunione alle persone anziane o ammalate che, impossibilitate a partecipare alla s. messa domenicale, ne hanno fatto richiesta.
 Ogni ministro, secondo la propria disponibilità, programma  il servizio nelle domeniche prestabilite:  la prima e la terza domenica di ogni mese. Solo in via eccezionale  la comunione viene portata nei giorni feriali. Infatti, se tale servizio viene svolto nel giorno del Signore e  subito dopo la celebrazione eucaristica,  diventa   prolungamento della messa,  espressione di comunione  con la comunità cristiana che presta attenzione verso le sue membra  più deboli e ammalate. 
Noi tutti, in quanto cristiani, sappiamo che  l’eucaristia è il sacramento più grande   che la Chiesa ha ricevuto da Cristo, suo Signore,  il “ dono per eccellenza”, perchè dono di Lui stesso e della sua opera di salvezza.
Nell’eucaristia Gesù realizza la promessa:” Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” ( cfr. Mt28,20).  Il credente nel cibarsi dell’eucaristia diventa un  tutt’uno con Gesù: è alimentato, sorretto dal vincolo di un’amicizia che strappa da ogni solitudine, è  incoraggiato a vivere la propria vita come offerta e abbandono alla volontà del Padre.
Da qui la preziosità  di un  servizio  che  porta  Cristo  presente nel pane consacrato  a quanti   conservano  nel loro cuore il desiderio di riceverlo.
 Noi, indegnamente chiamati  a svolgere questo  ministero, cerchiamo di viverlo con  spirito di fede  e grande riconoscenza al Signore aiutati anche dalla testimonianza dei nostri stessi destinatari.
Penso, in questo momento, ad alcune persone anziane che, fin dalle prime ore del mattino, si preparano con la preghiera  al tanto atteso incontro. Gesù Eucaristia è  per loro di grande aiuto  e sostegno nel portare, giorno dopo  giorno, il peso della loro sofferenza.
Vedo quella donna molto avanti con gli anni e che, entrando nella sua casa, trovo   assopita, ma appena si accorge della mia presenza, le si illuminano gli occhi, il suo volto diventa radioso per la gioia di ricevere il Corpo del Signore.
E’ sempre per me motivo di stupore il constatare  che persone diventate, per malattia o anzianità, incapaci di formulare parole, seguono il rito della comunione dicendo le  preghiere tradizionali che senz’altro  hanno recitato spesso nella loro vita.
Apprezzo molto la testimonianza dei famigliari che,  per alcuni minuti, lasciano le loro attività per unirsi alla preghiera comune. In particolare ammiro il comportamento di alcune badanti ortodosse che seguono il rito della comunione inginocchiate sul pavimento, in atteggiamento di profonda adorazione.
Le persone che ricevono mensilmente la comunione a domicilio sono circa 120, ma tante  altre   non ne hanno fatto ancora  richiesta o per mancanza di informazione o per timore di disturbare o per altri motivi che non conosciamo.
Il poter ricevere mensilmente la comunione a domicilio è  una proposta da fare e da incoraggiare se crediamo a quanto ci dice il Signore Gesù: “Io sono il pane della vita…Se qualcuno mangia di questo pane, vivrà in eterno” (Gv. 6, 48-50).  E’ la promessa di quella vita che realizza la pienezza di rapporto con il proprio destino, e quindi la riempie di gusto e significato. 

sr Reginalda