La scuola sociale è partita: “Gioia e speranza”

Il primo incontro è stato un vero successo: la numerosa presenza dei partecipanti nella nuova sala conferenze dell’Oratorio, è stata una conferma della bontà dell’iniziativa e un spinta di incoraggiamento per  proseguire con il programma. Già la preventiva approvazione dei preti del vicariato, ai quali è stato presentato il progetto,  ha fatto capire ai promotori (Acli e altre organizzazioni) che interpretavano i desideri  di quella parte della popolazione che è sensibile ai problemi sociali e priva da dieci anni di una fonte formativa,  aspetta concreti aiuti teorici e pratici, per agire con più consapevolezza ed efficacia da cristiani nel socio-politico del territorio. Alla fine del primo incontro la lista  degli iscritti  si è allungata, assicurando la continuità prevista. E’ da sottolineare la novità  che attribuisce maggior  valore alla scuola. Per la prima volta essa è frutto di iniziativa autonoma di aggregazioni laicali. Anche il nome adottato (gioia e speranza = gaudium et spes) rimanda esplicitamente all’effetto rinnovatore del Concilio Vaticano II, che è giunto anche fino a noi e ha toccato soprattutto i laici.