La nuova Villa Letizia: per educare ancora meglio
Adesso che la radicale ristrutturazione è completata, si può visitare la ‘nuova’ Casa Alpina di Valle di Cadore, si può entrare nella stanze da letto dotate di bagno e doccia, passare da un piano all’altro accompagnati dalla varietà dei colori delle pareti, uscire ad ammirare le spaziose terrazze del primo piano, poi scendere al pianterreno per vedere la nuova cucina e quindi, sotto, la grande sala polifunzionale ricavata nel seminterrato. Anche se lo si fa velocemente, non si può evitare di sentirsi affiorare una domanda: ma per quale scopo è stata rimessa tuta a nuovo questa casa? Una bella e confortevole casa alpina per soggiorni di grandi e piccini, potrebbe diventare una discreta fonte di reddito!…
E’ evidente che se questa fosse diventata oggi la finalità di Villa Letizia, si dovrebbe denunciare una grave deviazione dal nobile fine che ha guidato l’attività della parrocchia da ormai cin-quant’anni.
E’ purtroppo vero che in questi decenni sono intervenuti grandi cambiamenti sociali ed economici, che hanno avuto forti contraccolpi anche a livello religioso, come il rapido allontanamento della maggioranza della popolazione dalla pratica religiosa tradizionale. Si potrebbe pensare che con una moderna struttura alpina in ambiente turistico, la parrocchia, nel mentre offre occasioni per continuare a proporre il messaggio evangelico, subisca anche la tentazione di ricuperare risorse economiche, mai sufficienti per la sua gestione.
Ma lo scopo di Villa Letizia conduce altrove, o meglio riporta là dove è sempre stato: la mis-sione educativa e formativa della parrocchia. Villa Letizia riapre esclusivamente come centro di educazione e formazione umana e cristiana delle varie componenti del popolo di Dio. E’ stata una direttiva affermata con chiarezza il giorno della riapertura della casa, alla fine di giugno 2007.
In questo sentiamo di trovarci in accordo con le indicazioni che il papa ha di recente riproposto al convegno annuale della diocesi di Roma (11.06.07): “Educare è il compito fondamentale della chiesa… Oggi ogni opera educativa sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò di una grande emergenza educativa, della crescente difficoltà di trasmettere alle nuove generazioni i valori base dell’esistenza e di un retto comportamento… In un mondo in cui l’isolamento e la solitudine sono una condizione sempre più diffusa, diventa decisivo l’accompagnamento personale, che dà a chi cresce la certezza di essere amato, compreso e accolto”.
(dal foglietto parrocchiale Anno 72. N° 2. Settembre 2007)
don Gino