La comunione nei funerali: non è obbligatoria
Si va diffondendo l’idea che per onorare il defunto è giusto fare la comunione al funerale, anche se non si è spiritualmente nelle condizioni richieste.
E’una falsa abitudine che si è diffusa, male interpretando l’invito della riforma liturgica post-conciliare di fare la comunione ogni volta che si va alla messa, magari con un atto di dolore e l’impegno di andarsi a confessare al più presto. Questo si può fare, ma solo in via eccezionale e non nel caso di persone divorziate risposate o conviventi o con matrimonio solo civile.
Nel funerale si deve pregare per il defunto, ma quando non ci si sente spiritualmente preparati, non si va a prendere anche la comunione: potrebbe essere una profanazione. Infatti il precetto della chiesa ricorda che “ogni fedele, raggiunta l’età della ragione, ha l’obbligo di confessare i propri peccati gravi almeno una volta all’anno e, comunque, prima di ricevere la santa Comunione (cfr . Compendio Catechismo Chiesa Cattolica, n.305).