In preghiera verso Aquileia 2
Ascoltare non è semplicemente sentire e nemmeno solo capire o comprendere. Ascoltare presuppone tutto ciò ma richiede anche e innanzitutto accoglienza e affidamento. Per quale altro motivo l’uomo ascolta se non per mantenere sempre aperta e nuova una relazione di vita affidandosi a colui che parla? L’uomo può continuare a vivere solo a fronte di tale affidamento. A meno di tanto per l’uomo non ci può essere né futuro personale né comunitario.
Per il cristiano l’ascolto avviene nella relazione battesimale con Cristo e si dilata nella Chiesa che è il suo Corpo. Espressione compiuta di questo mistero di comunione è la celebrazione eucaristica. In essa il cristiano viene abilitato a ricevere e a donare la vita in Cristo. A partire da questa celebrazione, sempre comunitaria, si impara anche il linguaggio della preghiera personale. Quando i nostri vescovi ci chiedono di ascoltare lo Spirito che parla alle Chiese nella coscienza dei suoi fedeli, essi ci chiedono un discernimento che si attua anzitutto partecipando del mistero dell’incarnazione e redenzione di Cristo. La “domenica” ci abilita a vivere la settimana come tempo di salvezza, di novità e di futuro. Da essa derivano quegli stili di vita – di cui l’ascolto è quello decisivo – che poi potranno tradursi in prassi testimoniale e in indicazioni pastorali per il prossimo Convegno di Aquileia.
Don Franco Gismano, direttore Centro pastorale della diocesi di Gorizia
O Spirito Santo,
sorgente di unità e fuoco di carità,
imploriamo la tua guida divina
per il buon esito del 2° Convegno di Aquileia.
Tu che hai ispirato la prima evangelizzazione del Nordest,
assisti ora le nostre Chiese diocesane
impegnate in una rinnovata evangelizzazione.
Fa’ che siamo disponibili al tuo ascolto,
apri nuove vie all’annuncio del Vangelo,
aiuta a fiorire ciò che germoglia,
ravviva la nostra speranza,
rendici testimoni coraggiosi e gioiosi
di Gesù Salvatore.
Vergine Maria,
Santi nostri protettori,
intercedete per noi.
Amen