13 Dicembre 2024

Parrocchia Duomo di San Donà

Santa Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

Contenuti del sito

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Pastorale

Consiglio pastorale del 15 marzo 2010 – ordine del giorno

Ordine del giorno

– Preghiera
Accoglienza della vita ricordando l’esempio del medico Pietro Perin:

Quale l’atteggiamento cristiano per affrontare la malattia?
Di fronte alla sofferenza, come il Vangelo mi aiuta? come portare la Parola in queste esperienze? Gli spazi del volontariato.

(È previsto l’intervento di due operatori del settore che ci aiuteranno ad approfondire l’argomento cui seguirà il confronto).

– Varie ed eventuali.


Riportiamo alcuni numeri dell’insegnamento della Chiesa Cattolica riguardo all’argomento:

(1503) La compassione di Cristo verso i malati e le sue numerose guarigioni di infermi di ogni genere sono un chiaro segno del fatto che Dio ha visitato il suo popolo e che il Regno di Dio è vicino. Gesù non ha soltanto il potere di guarire, ma anche di perdonare i peccati: è venuto a guarire l’uomo tutto intero, anima e corpo; è il medico di cui i malati hanno bisogno. La sua compassione verso tutti coloro che soffrono si spinge così lontano che egli si identifica con loro: «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36).

Il suo amore di predilezione per gli infermi non ha cessato, lungo i secoli, di rendere i cristiani particolarmente premurosi verso tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Esso sta all’origine degli instancabili sforzi per alleviare le loro pene.

(1504) Spesso Gesù chiede ai malati di credere. Si serve di segni per guarire: saliva e imposizione delle mani, fango e abluzione. I malati cercano di toccarlo «perché da lui usciva una forza che sanava tutti» (Lc 6,19). Così, nei sacramenti, Cristo continua a «toccarci» per guarirci.

(1505) Commosso da tante sofferenze, Cristo non soltanto si lascia toccare dai malati, ma fa sue le loro miserie: «Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie» (Mt 8,17). Non ha guarito però tutti i malati. Le sue guarigioni erano segni della venuta del regno di Dio. Annunciavano una guarigione più radicale: la vittoria sul peccato e sulla morte attraverso la sua pasqua. Sulla croce, Cristo ha preso su di sé tutto il peso del male e ha tolto il «peccato del mondo» (Gv 1,29), di cui la malattia non è che una conseguenza. Con la sua passione e la sua morte sulla croce, Cristo ha dato un senso nuovo alla sofferenza: essa può ormai configurarci a lui e unirci alla sua passione redentrice.