21 Aprile 2025

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S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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Approfondimenti

Vivere da cristiani nella città è una vocazione

Abbiamo raccolto alcune riflessioni di cristiani e cristiane che vivono nella nostra comunità, come documentazione della grande avventura che in quanto “figli nel Figlio” già viviamo sulla terra, in attesa di raggiungere quello che ancora ci manca per raggiungere la “gloria”.

Vivere da cristiani nella città è una vocazione.

Il Cristiano, come tutte le donne e gli uomini del mondo, vive nel luogo e nel tempo in cui il Padre lo ha collocato. Questo luogo (per noi si chiama San Donà) e questo tempo (il 2011) costituiscono il “qui e ora” ove cercare di costruire la città dell’uomo, se­condo i principi della giustizia, della pace, dell’atten­zione agli ultimi. In altri termini, si tratta di indivi­duare e costruire le condizioni che consentono a ogni persona di realizzarsi pienamente potendo soddisfa­re l’esigenza di bello, bene, vero, giusto che ognuno porta in sé.

Occuparsi dell’uomo che vive nella città, dei suoi pro­blemi, sforzarsi di trovare insieme agli altri possibili soluzioni. questo è il compito e lo scopo della Po­litica. Purtroppo di questi tempi ci viene spontaneo pensare alla politica come ad una “cosa sporca”, dalla quale è meglio stare lontani. Se ormai quest’opinione è diventata tanto comune, è proprio perché troppe persone (e troppi cristiani) si sono tenuti lontani dal­la Politica e, soprattutto, ne hanno scordato la vera finalità. Spesso si sente ricordare la celebre afferma­zione di Gesù “date a Dio… date a Cesare…”: con ciò non si afferma solo il principio di laicità ma si ricorda anche che è compito di ciascun cristiano dare il pro­prio contributo per la costruzione della città e per il raggiungimento del bene comune, intendendo con ciò “il bene di tutti gli uomini e di tutto l’uomo”. Per ri­dare alla Politica la dignità che le spetta, è necessario che ciascuno si interroghi sul contributo che gli viene chiesto di portare alla città.

Anche per la dimensione “civile” del cristiano, quindi, è possibile parlare di “vocazione”; a ognuno di noi il compito di scoprirne tempi e modi. Diverse sono le forme dell’impegno politico, non a tutti è chiesto di vivere esperienze di rappresentanza all’interno di partiti o istituzioni. Tenere occhi e orecchi aperti su ciò che accade, farsi un’idea confrontandosi con gli altri, ascoltare e dare risposta ai bisogni di chi spes­so non ha voce per esprimerli, vigilare sui comporta­menti di chi abbiamo scelto con il voto. già queste sono occasioni di partecipazione politica. Si tratta di una comune “chiamata” che Dio fa a ciascuno per costruire una comunità di pace e giustizia sin da que­sta vita, coinvolgendo in questo percorso tutti coloro, credenti e non, che il Signore ci ha messo accanto. A.C.

 

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