l’AIART presenta il programma sociale 2012-2013
Pubblichiamo la prolusione della presidente prof. Gabriella Zago.
Associazione Spettatori AIART
Provincia di Venezia
Gruppo territoriale di San Donà di Piave
Via Eraclea 40 – Tel/fax: 0421 43 247
Relazione 30.09.2012
Per COMPRENDERE il significato e l’attività dell’AIART è necessario fare riferimento alle realtà in cui viviamo, “società dell’informazione”, deriva quello che nasce innanzitutto in ambito socio–economico per descrivere la transizione che ha avuto inizio nel secolo scorso verso un nuovo tipo di società, non più basata prevalentemente sull’industrializzazione ma su una economia della conoscenza.
Per COMPRENDERE il significato e l’attività dell’AIART è necessario fare riferimento alle realtà in cui viviamo, “società dell’informazione”, deriva quello che nasce innanzitutto in ambito socio–economico per descrivere la transizione che ha avuto inizio nel secolo scorso verso un nuovo tipo di società, non più basata prevalentemente sull’industrializzazione ma su una economia della conoscenza.
“Nella società dell’informazione il sapere, inteso come capacità di riqualificazione, circolazione e diffusione delle informazioni, rappresenta un fattore sempre più rilevante e determinante rispetto a un contesto di competizione globale”.
Questa trasformazione porta con sé tutta una serie di questioni circa il potere dell’informazione e di chi effettivamente lo detiene, circa, ancora, gli obiettivi che vengono perseguiti e l’accesso all’informazione in una società della conoscenza. Si tratta di questioni che hanno anche un rilievo etico.
Il nesso tra la società dell’informazione e la nostra competenza etica è il concetto di libertà di scelta, libertà di poter decidere “si” o “no” ma anche essere consapevoli di ciò che si sta decidendo. L’esatto opposto di lasciarci trascinare.
L’esercizio della libertà, quindi, non si identifica solo nella possibilità di fare scelte ma anche nella consapevolezza di ciò che si sta scegliendo. Tale consapevolezza necessita di informazioni vere, le informazioni da sole non bastano, e avere delle informazioni vere diventa il presupposto per l’esercizio della libertà.
Caratteristica fondamentale delle informazioni che incidono sulla nostra capacità di operare scelte eticamente fondate riguardano la quantità d’informazioni e la qualità è il suo rapporto con la verità.
L’uomo moderno è travolto da un uragano informativo, qualcuno parla di “overdose cognitiva” e sindrome informativa” per cui le persone vogliono sempre di più seguire in tempo reale quanto avviene: si fa più impellente la necessità di vedere vari telegiornali, bisogna leggere vari giornali per una apparente maggiore completezza d’informazione … tutto questo non porta necessariamente a una capacità di riflessione e di comprensione dei fatti che sia qualitativamente migliore. Si è molto più coinvolti emotivamente, e la nostra agenda viene sempre più costruita sulla rilevanza di temi e argomenti che sono proposti dai media.
In quest’ottica l’opulenza informativa diventa paradossalmente indigenza informativa: il cittadino totalmente informato(figura che non può che essere astratta) è un cittadino che non ha più uno spazio per la sua coscienza individuale: è totalmente preso dal flusso informativo e la sua coscienza è così offuscata da essere resa “inoperante”.
In un mare di informazioni in cui l’individuo perde la capacità di dare un qualche ordine di importanza alle notizie che gli giungono dai più disparati mezzi di comunicazione, si afferma tutta la forza dell’ordine di importanza proposto dai media.
La gente tende a includere o escludere dalle proprie conoscenze ciò che i media includono o escludono dal proprio contenuto e tende ad assegnare a ciò che esso include, un’importanza che riflette da vicino l’enfasi attribuita dai mass-media agli eventi, ai problemi, alle persone. Gli studiosi sottolineano la crescente dipendenza cognitiva dai media i quali forniscono qualcosa di più che non solo un certo numero di notizie. Essi forniscono anche le categorie in cui i destinatari possono facilmente collocarle.
In questo contesto si comprende il senso di un’associazione come l’AIART, nata nel 1953 con l’intento di porsi come soggetto attivo della comunicazione,critico nei confronti del sistema radio-televisivo.
Nasce per iniziativa dell’Azione Cattolica e di altre Associazioni di ispirazione cristiana. È un’associazione di volontariato culturale che promuove prioritariamente una azione formativa ed educativa all’uso responsabile e critico dei media. A questo scopo coordina progetti, idee, sperimentazioni finalizzate alla tutela degli interessi spirituali, morali, culturali degli utenti dei media.
Ha come obiettivi prioritari quelli di:
– Presentare le esigenze degli utenti agli organi dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, agli organismi operanti nei settori radiofonico, televisivo, cinematografico.
– Contribuire allo sviluppo dei valori di libertà e giustizia, all’affermazione della dignità della personae dei diritti della famiglia.
– Sviluppare il rapporto tra associazioni e mondo della comunicazione di massa.
– Promuovere la ricerca e l’informazione relativa ai problemi del settore.
Promuove -a livello nazionale- la costituzione di un comitato di rappresentanza degli utenti, nel 1993 sottoscrive con altre Associazioni il codice di regolamentazione “TV e minori” per la tutela dei minori con il quale le TV private si sono impegnate a rispettare fasce orarie di spettacoli pomeridiani “puliti” dalle ore 16 alle 19,30 di ogni giorno.
L’AIART è rappresentata nel Consiglio Nazionale degli Utenti, ha partecipato al gruppo di lavoro, insediato presso il Ministero delle Comunicazioni per la definizione del nuovo “Codice di autoregolamentazione sulla tutela dei minori in TV” sottoscritto nel 2002 dalle emittenti nazionali pubbliche e private.
Fa parte del comitato TV e minori.
Dal 2008 va parte dell’EAVI, un organismo europeo che fa riferimento a 27 associazioni comunitarie che ha l’obiettivo di rappresentare e promuovere gli interessi dei tele consumatori di media audiovisivi a livello europeo.
A San Donà di Piave l’AIART nasce nel 1977 e rivolge la sua attenzione alla formazione dei soci attraverso corsi e incontri finalizzati all’educazione alla lettura critica dell’immagina in movimento aperti anche ad insegnanti e genitori, costituisce gruppi d’ascolto, importanti per l’autoformazione e per l’analisi critica delle produzioni radiotelevisive. Sviluppa interventi nelle scuole materne, elementari e medie per sensibilizzare genitori e insegnanti ad un uso consapevole dei mezzi di comunicazione.
Si impegna in attività di sondaggio per una valutazione qualitativa (dei contenuti dei messaggi televisivi) e quantitativa (dei tempi di fruizione del mezzo televisivo) rispetto al rapporto TV/telespettatore. La finalità è quella di conoscere quali sono le abitudini televisive nel territorio locale e promuovere maggiore consapevolezza sull’impiego del tempo libero, sull’importanza dell’elaborazione critica dei messaggi, sulla necessità di andare oltre l’immagine per chiederci quali sono le intenzioni comunicative di chi sta oltre il video.
Organizza conferenze pubbliche, convegni, incontri con genitori ed insegnanti per avviare un dialogo costruttivo con le Agenzie educative del territorio sul tema dell’uso dei mezzi di comunicazione, problema che negli anni si è fatto sempre più urgente.
Il progresso delle tecnologie nell’ambito della comunicazione richiede di dare risposte di formazione di nuove competenze, essere presenti con iniziative di stimolo per promuovere riflessione, capacità di discernimento e orientamento nel mondo della comunicazione globalizzata.
I progetti, rivolti a tutti gli ordini di scuola e allargati anche in altri ambiti di formazione, come ad esempio l’Università della Terza Età e altre associazioni con interessi di formazione e di educazione, sono studiati in modo da poter essere realizzati attraverso percorsi educativo-didattici mirati, anche sviluppati su più anni; scuola – famiglia – televisione e nuovi media sono i cardini dei progetti realizzati, divulgati nel territorio della provincia di Venezia e di Treviso, sostenuti da corsi di formazione per i soci, gli insegnanti e i genitori .