Duomo di San Donà
21 Ottobre 2025

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S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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Omelie

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22 Settembre 2025Le foto e i video della S. Messa celebrata dal Vescovo Michele per la festa di S. Maria delle Grazie, ricordata come Madonna del colera, la processione e benedizione alla città. Clicca sulla foto per aprire la cartella Ascolta gli audio: Saluto iniziale  –  Saluto del Sindaco  –  Omelia del Vescovo Michele  –  Saluto finale e benedizione alla città del vescovo Da Diocesitv.it: San Donà: duemila persone per i 100 anni del duomo nella festa della Madonna del colera. Il Vescovo: “Questa città sia testimone di pace, scuola di concordia, laboratorio di bene comune”  Moltissimi fedeli – almeno duemila persone – hanno partecipato oggi pomeriggio alle celebrazioni per la festa della “Madonna del colera”, che ha coinciso, quest’anno, con i 100 anni di consacrazione del duomo cittadino che, per l’occasione, dal 15 al 24 settembre, è “chiesa giubilare”. A presiedere la celebrazione eucaristica e la processione con la statua della Madonna il vescovo, mons. Michele Tomasi. Numerosi i sacerdoti che hanno concelebrato con il Vescovo e con il parroco, don Massimo Gallina. La speranza, la pace, la coesione sociale, la fraternità, la promozione dell’umano, la valorizzazione dei giovani sono tra i temi sviluppati dal vescovo Tomasi nella sua omelia e, al termine della processione, nel saluto alla città, alla presenza delle autorità. Meditando sul brano del Vangelo, il Vescovo ha ricordato che “nella maternità di Maria, la Chiesa riceve il dono immenso della vicinanza di un amore fiducioso, tenace, incondizionato. Maria, affidata alle cure del discepolo amato (e di ogni discepolo che ama sinceramente Gesù), è proprio lei a prendersi cura di noi, tutti, suoi figli, Lei che diventa per noi dispensatrice di grazie”, “Santa Maria delle grazie”, appunto, il titolo del duomo di San Donà. “Viviamo in tempi difficili e bui, tanta cattiveria si scatena intorno a noi ed avvelena (a volte goccia a goccia, a volte come un fiume in piena) le nostre menti e i nostri cuori. Inimicizie, lotte senza pietà, guerre condotte senza umanità – la riflessione di mons. Tomasi -. Popoli interi, bambini, deboli e fragili colpiti ed uccisi, torti crudeli e reciproci che crescono in spirali di violenza apparentemente senza fine, tutto questo ci accompagna quotidianamente, e ci lascia attoniti, afflitti dal senso dell’impotenza, ipnotizzati quasi dalla forza del male, bloccati dalla “globalizzazione dell’impotenza”, come ha detto recentemente papa Leone XIV”. Come non perdere la speranza, in questa situazione? “Se rimaniamo con Maria e con Giovanni sotto la Croce, se viviamo quell’immenso dolore senza scappare, senza fuggire altrove, se restiamo assieme al dolore del mondo – ha sottolineato il Vescovo -, proprio qui riusciremo a ricevere il dono del Risorto, la speranza contro ogni speranza che ci salva e ci rinnova, che sazia la nostra fame di giustizia e la sete di felicità e di bene. Coglieremo, svelata, la menzogna del male, e crederemo, come ancora ci insegna papa Leone, che “la storia è devastata dai prepotenti, ma è salvata dagli umili, dai giusti, dai martiri, nei quali il bene risplende e l’autentica umanità resiste e si rinnova”. Uniamoci al dono di Cristo, fratelli e sorelle. Seguiamo con fiducia l’esempio di Maria, la Donna umile e forte, e facciamoci aiutare da Lei, proteggere da Lei, accompagnare da Lei. Potremo saziare la nostra sete, ma soprattutto diventeremo “una fonte di acqua fresca per gli altri” (DN, 173). E ricordando la devastazione della Prima guerra mondiale nelle terre lungo il Piave, il vescovo si è augurato “che il grande fiume continui a ricordarci la promessa della benedizione e della vita. E che le nostre chiese continuino ad essere luoghi di invocazione e di supplica, di preghiera di intercessione e di lode. Che le nostre celebrazioni eucaristiche siano scuola della Parola, in cui ci lasciamo plasmare e trasformare dalla forza viva del Vangelo; siano mensa di fraternità da cui nessuno si senta escluso, e incontro con il Cristo vivo e presente tra noi, che si fa vero cibo, vera bevanda”. “Continuiamo a pregare per la pace, la concordia, la comunione. Preghiamo per la rinuncia – nostra e di tutti – a ogni strumento di violenza e di inimicizia, e continuiamo a confermarci gli uni gli altri nella certezza che Dio vuole che ogni persona sia salva. Cerchiamo insieme la verità della nostra esistenza, cerchiamo con perseveranza tutto ciò che ci rende sempre più umani. Il Signore Gesù, fondamento, principio e modello di ogni umanità, ci accompagna e ci guida su questo cammino”. Una riflessione continuata, poi, nel saluto alla città di San Donà, prima delle benedizione che è seguita alla processione con la statua della Vergine, venerata come donatrice di Grazie e, in particolare, per la grazia della liberazione della città dal colera nel 1855. “Non stiamo vivendo un momento di folklore, stiamo piuttosto ricordando quanto del nostro passato ci ha posto di fronte a sfide spesso immani e dolorose, e torniamo a rivolgere lo sguardo a quanto ci ha aiutato, sostenuto, resi coesi nell’affrontare le prove. Stiamo rinnovando le ragioni della coesione, che deve essere certamente plurale e pluralista, aperta al contributo di tanti, di tutti, non certamente appannaggio soltanto della comunità cristiana. Ma insieme stiamo affermando che ci sono ragioni buone per vivere insieme, motivi ed ispirazioni che continuino a farci incontrare e a far convergere i nostri sforzi, le nostre menti e le nostre risorse per la costruzione di una città che tuteli, accolga e promuova l’umano in tutte le sue forze”. “Una città accogliente e aperta – il ritratto delineato dal Vescovo -, che continui a misurare il suo passo sui piccoli e sui fragili, che accolga e si prenda cura degli ammalati, degli anziani soli, che non si scordi delle fatiche dei profughi e di chi deve fuggire da tragedie epocali. Luogo di vita buona per le persone con diverse abilità, fratelli e sorelle che tanto amore hanno da donare e donano, a tanti spesso distratti da mille preoccupazioni ed affanni. Una città a misura delle giovani generazioni, dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze, protagonisti di un presente che soltanto se accolto senza pregiudizi, accompagnato con fedeltà adulta, capito senza scorciatoie, potrà essere generativo di vita e di speranza anche per il futuro”, ha ricordato mons. Tomasi, che ha citato il recente Giubileo dei giovani: “Abbiamo molto da imparare e molto da ricevere dai giovani, e insieme abbiamo la responsabilità di prenderli sul serio, di valorizzarli, di lasciare loro spazio e risorse per poter vivere orizzonti ampi ed infiniti, senza rinchiudere le nostre e le loro speranze in spazi e prospettive troppo limitati e ristretti. In occasione di queste stesse celebrazioni nel 1944, dopo le incursioni aeree e i bombardamenti patiti durante la seconda guerra mondiale, così si ebbe a dire: “Questa festa del 24 Settembre sarà celebrata per sempre dal popolo di S. Donà di Piave, come la festa della pace e della salvezza della Patria. Con questo nome, più che con quello del Colera, noi la tramanderemo ai nostri nepoti (…)”. Possiamo – e dobbiamo certo – mantenere il nome tradizionale, ma la storia che viviamo e il sentimento di umanità ci chiedono di non dimenticare questa nuova prospettiva: festa della pace, salvezza della patria e – aggiungo – impegno di fraternità universale. San Donà – ha concluso il Vescovo – ricorda nella sua carne viva la brutalità e l’orrore della guerra. Si faccia sempre più testimone di pace, sia scuola di concordia, laboratorio di collaborazione creativa per il bene comune. Ciascuno e tutti per la propria parte, con la propria responsabilità”. [...]
21 Settembre 2025Cartella delle foto delle celebrazioni [...]
21 Settembre 2025Vedi le foto dell’inaugurazione della mostra fotografica del centenario del Duomo o in Facebook qui sotto [...]
20 Settembre 2025Ascolta gli audio: Saluto iniziale  –  Omelia di don Massimo Gallina  –  Saluto del Sindaco  –  Saluto finale Vedi la Raccolta di foto e video della S. Messa nel Centenario della dedicazione o qui sotto l’album di foto in Facebook [...]
6 Gennaio 2025Don Giuseppe Danieli, già parroco nelle parrocchie di Passarella, Caposile e Santa Maria di Piave, ha presieduto la Messa vespertina dell’Epifania nel nostro Duomo. Al mattino nella Cattedrale di Treviso ha ricevuto dal Vescovo Michele il mandato missionario per la diocesi di Roraima (Brasile), nella parrocchia dove per un anno – sino alla morte improvvisa – ha operato pastoralmente don Edy Savietto. Nell’omelia don Giuseppe ha preso spunto anche da alcuni scritti di p. Sergio Sorgon, che viene ricordato ogni anno in questa Eucarestia, da quando – il 7 gennaio 1985 – fu ucciso in Madagascar. Questa memoria a 40 anni dalla morte si aggiunge alla Messa solenne celebrata ieri a Fiorentina presieduta dal Vescovo Michele Tomasi. Si è inoltre pregato per don Giuseppe, che fra una settimana partirà per questa sua nuova esperienza di sacerdote “fidei donum” in Brasile. saluto del parroco don Massimo omelia di don Giuseppe Danieli ringraziamento don Massimo Link al sito diocesano: nella S. Messa dell’Epifania in cattedrale a Treviso con la festa dei popoli il Vescovo ha conferito il mandato missionario a don Giuseppe Danieli, in partenza come “fidei donum” per la diocesi di Roraima, in Brasile [...]
3 Ottobre 2024don Massimo Gallina introduce la serata biblica Ascolta l'audio di tutta la Serata biblica missionaria: preghiera, meditazione del vescovo Paolo Bizzeti, saluti di don Gianfranco Pegoraro (durata 1 ora e 20 min.) Lettura dagli Atti degli Apostoli (Atti 7,54-8,4; 9,1-22; 13,1-4) All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì. Saulo approvava la sua uccisione. In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria. Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere. Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola. Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda. C'era a Damasco un discepolo di nome Anania. Il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco, sta pregando e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. C'erano nella Chiesa di Antiochia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. La meditazione di mons. Paolo Bizzeti mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico in Anatolia mons. Paolo Bizzeti Estratto: ascolta la meditazione del vescovo Paolo Bizzeti su “La conversione di San Paolo e la svolta missionaria della Chiesa ieri e oggi”.  (durata 48 min.) I saluti don Gianfranco Pegoraro, direttore del Centro Missionario Diocesano mons. Paolo Bizzeti Estratto: ascolta i saluti finali di don Gianfranco Pegoraro, direttore del Centro Missionario Diocesano e del vescovo Bizzeti. (durata 6 min.) Prossime lectio in Duomo martedì 5 novembre - 3 dicembre 2024 martedì 4 febbraio - 11 marzo - 6 maggio 2025 [...]
23 Settembre 2024Guarda le foto nella festa per la Madonna del colera 2024 Ascolta il saluto iniziale alla S. Messa celebrata dal vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto Ascolta l’omelia del vescovo Giuliano Brugnotto Ascolta il saluto e la benedizione alla città del vescovo Giuliano Brugnotto Video dei saluti e benedizione del vescovo di Vicenza al termine della processione Altri momenti della giornata: Video della benedizione di Piazza Trevisan   [...]
27 Dicembre 2023La veglia nella notte di Natale 2023 è iniziata alle 22.30 accompagnata da preghiere, canti e l’arrivo della Luce di Betlemme sull’altare, mentre don Massimo ha posto la statua del Gesù bambino ai piedi dell’altare. La S. Messa nella notte è iniziata alle 23.00, celebrata da don Massimo e don Fabio Francisco Sànchez. A conclusione della messa don Massimo, accompagnato dai chierichetti e i bambini presenti, ha posto la piccola statua di Gesù bambino nella mangiatoia del grande presepe preparato nella cappella di S. Giuseppe. A mezzanotte la festa è continuata sotto il campanile con gli auguri e un momento conviviale per tutti: vin brulé, cioccolata, tè e pandoro. Vedi alcune foto [...]
19 Novembre 2023La comunità in festa per Bepi Arvotti alla S. messa delle 9.30 La festa per i 90 anni di Bepi Arvotti, fratello salesiano Domenica 19 novembre 9.30 S. messa in Duomo: Ascolta l'omelia della messa Ascolta i saluti e messaggi inviati a Bepi Le foto della messa 10.30 Spostamento all'Oratorio don Bosco e festa   Bepi Arvotti ringrazia tutti per la festa in occasione dei suoi 90 anni https://youtu.be/2LQIvN7_rx8 [...]
25 Settembre 2023Link alle foto della festa della Madonna del colera 2023 [...]
24 Settembre 2023AUDIO: omelia del vescovo emerito alla S. Messa  AUDIO: saluto e benedizione alla città alla fine della processione [...]
24 Settembre 2023Clicca sulla foto per vedere l’album [...]
25 Giugno 2023Audio di alcuni momenti della S. Messa Saluto di benvenuto  Omelia Consegna del regalo da parte della comunità parrocchiale Ringraziamento di padre Piero Graziani Clicca sulla foto per uno slideshow [...]
9 Aprile 2023    Audio omelia del Giovedì Santo      Audio omelia del Venerdì Santo   Audio Omelia della veglia Pasquale   [...]
1 Marzo 2023Per la Giornata del Pensiero 2023 i tre gruppi scout di San Donà di Piave si sono ritrovati in duomo per la santa messa alle ore 9:30, ha celebrato  don Nicola Munari, direttore dell’oratorio don Bosco. Ascolta l’omelia   Messaggio della Capo Guida d’Italia e del Capo Scout d’Italia per la Giornata del Pensiero 2023 IL NOSTRO MONDO, IL NOSTRO FUTURO DI PACE L’Ambiente & la Pace Care coccinelle e cari lupetti, care guide e cari esploratori, care scolte e cari rover,   …con le maniche rimboccate, siate custodi del creato e custodi dell’umanità! La Giornata mondiale del Pensiero 2023 invita le guide e gli scout di ogni parte del mondo a costruire un futuro di pace guardando l’esempio che ci proviene dalla natura. È un impegno che inizia dentro ciascuno di voi e che coinvolge le nostre comunità. Meravigliatevi ogni giorno davanti al Creato! Quando contemplate un’alba o un cielo stellato, quando ascoltate i suoni del bosco o osservate la vita intorno a un fiume, quando scrutate le cime delle montagne o vi tuffate nel mare, in ogni momento, la natura non perde occasione per insegnarci cosa significhi rispetto della vita, armonia e convivenza delle diversità. Tanta bellezza ci è stata donata da Dio perché anche noi ne facessimo parte. Siate sempre pronti ad amare e rispettare la natura ed esserne custodi! Grazie per le tante buone azioni che realizzate e che ci aiutano a lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato. Grazie perché fate del vostro meglio nell’essere custodi, prendendovi cura gli uni degli altri e nel costruire comunità attorno a voi! Con l’offerta delle vostre braccia e la direzione dei vostri passi contribuiamo a costruire la pace che diventerà il dono più bello per tutta l’umanità. In questa giornata speciale, ogni vostro “sorriso con le maniche rimboccate” è un inno alla vita che vorremmo possa giungere alle guide e agli scout che soffrono nei tanti paesi in guerra e che non possono gioire intorno a un fuoco di bivacco! In occasione del Thinking Day, vi invitiamo a rinnovare la Promessa insieme al vostro cerchio, al branco, al reparto, al fuoco o al clan; sarà il modo per unire tutto lo scautismo del mondo in un unico abbraccio. Con l’aiuto di Dio, mantenete la vostra Promessa! Buona Giornata del Pensiero 2023! La Capo Guida d’Italia e Il Capo Scout d’Italia   [...]
7 Gennaio 2023Nella Messa vespertina dell’Epifania 2023, presieduta dal parroco don Massimo e concelebrata, oltre che da don Gino, dai carmelitani scalzi p. Marcello, p. Italo, p. Solofo e p. Antonio, come da tradizione dal 1986, si è ricordato il nostro concittadino p. Sergio Sorgon, ucciso in Madagascar il 7 gennaio 1985. In particolare, la figura di p. Sergio è stata ricordata nell’omelia dal confratello e cugino p. Marcello Sorgon che dopo un lungo periodo di missione in Madagascar e a La Reunion, da alcuni anni è a Verona. Commentando il Vangelo dell’Epifania, egli ha preso spunto per ricordare alcuni tratti della figura del missionario, fedele al Vangelo “sino all’ultima goccia”. Quest’ultime sono le parole dette dallo stesso p. Sergio nella prima Messa nella sua Fiorentina (30 luglio 1963): “Con la forza però che umilmente imploro da Cristo, affronterò, se Lui lo vorrà, e berrò fino all’ultima goccia il calice dell’amarezza, fiducioso che anche il mio sacrificio, unito a quello di Cristo, sarà più fecondo e più utile alle anime”. 38 anni fa fu proprio p. Marcello a ritrovare il corpo straziato del caro cugino ai lati della strada presso Ambatoloana: padre Sergio era di ritorno dalla capitale dove aveva salutato il confratello p. Italo Padovan in partenza per l’Italia. Il ricordo di quei momenti è apparso più vivo che mai nelle parole dell’omelia . L’esortazione finale di p. Marcello è stata quella di non dimenticare la figura di p. Sergio, fedele al Vangelo di Gesù Cristo e “martire della giustizia”. Sicuramente, infatti, si era inimicato alcuni potenti locali, predicando i soprusi contro i poveri; questo forse è stato il motivo della sua uccisione, con il tentativo dei sicari di cancellarne anche fisicamente la memoria. Invece ne è seguita una “fiorente primavera” per la Chiesa malgascia, con numerose vocazioni nel Carmelo. Il suo rimane l’esempio di un testimone della fede, che appella ogni fedele ad essere missionario del Vangelo nel proprio ambito di vita. Per chi volesse conoscere maggiormente la figura di padre Sergio Sorgon sono disponibili diverse pubblicazioni, oltre a vari articoli nel nostro sito parrocchiale. In particolare, si auspica una futura traduzione in italiano del testo della giornalista malgascia Pelamialy Felandefona, che completa quanto scritto sul carmelitano scalzo sandonatese. M.F. [...]