festa patronale
Mons. Paolo Carnio: Affidiamo a Maria le nostre famiglie e la crisi economica
Il mio arrivo a S. Donà, il 21 settembre 2013, ha coinciso con la festa della Madonna del Colera. Ho potuto perciò rendermi subito conto della devozione dei sandonatesi nei confronti della Beata Vergine delle Grazie. La partecipazione alla Messa di domenica pomeriggio e, soprattutto, alla processione è stata davvero impressionante! Mi hanno colpito le parole che mons. Luigi Saretta scriveva il 24 settembre 1928: Non è sandonatese, non appartiene all'anima di questo popolo laborioso e cattolico chi non sente e non rispetta la festa della Madonna del Colera. Un'espressione forte, ma comprensibile se pensiamo a ciò che ha dato origine a questa forte devozione mariana.
Il triduo per la festa della Madonna predicato dai laici
La terza riflessione in preparazione alla festa patronale
La Festa patronale e il culto mariano secondo il Concilio

La seconda riflessione in preparazione alla festa patronale

Quando don Gino, qualche giorno fa, mi ha chiesto di intervenire con un breve pensiero durante il triduo di preparazione alla festa di Santa Maria delle Grazie, non posso nascondere di essere rimasto sorpreso. Tra i tanti parrocchiani certo non mi sarei mai aspettato una simile proposta, tanto più con riguardo ad una figura così cara com'è la Vergine Maria.
In secondo luogo perché la figura di Maria è una tra quelle più familiari per un cristiano. Fin da piccolissimi siamo stati accompagnati dai genitori a qualche sua rappresentazione (statua, immagine, icona) ad accendere un cero, una candela, a chiedere la sua materna protezione; poi la prima preghiera che abbiamo recitato e imparato è stata l'"Ave Maria", recitata anche nel rosario. Ed ancora l'abbiamo "scoperta" come protettrice, come patrona non solo della nostra città, ma di una moltitudine di gruppi ed associazioni, non da ultima l'Azione Cattolica a cui sin da bambino orgogliosamente aderisco.
La prima riflessione in preparazione alla festa patronale

Perché onorare la “Madonna del colera”

Per lungo tempo la festa fu celebrata con il bel titolo di "S. Maria delle Grazie". E' il titolo della chiesa parrocchiale di S. Donà, che per secoli ha costituito un'unica parrocchia Verso l'anno1850, una violenta epidemia di colera imperversò nel Basso Piave, e i cristiani delle comunità parrocchiali della zona si rivolsero fiduciosi a S. Maria delle Grazie, chiedendo la grazia della liberazione dal colera, e promisero con voto di celebrare ogni anno nelle singole parrocchie, nel mese di settembre, una festa in onore della Madonna, per concludere tutte le celebrazioni con una solenne processione a S. Donà di Piave, nella festa patronale di questa parrocchia.
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