“Quali mariti e mogli uccidere?” E’ stato un massacro: “uccisi” diciassette mogli e ventitré mariti
Anche quest’anno un centinaio di coppie, circa duecento persone, hanno partecipato all’incontro di formazione per coppie di sposi organizzato dalla Segreteria di Pastorale Familiare del vicariato di San Donà di Piave e che si è tenuto sabato 30 gennaio e domenica 31 gennario presso l’Oratorio di Mussetta di Piave.
Anche quest’anno i relatori sono stati Mariateresa Zattoni e Gilberto Gillini, sposati e genitori di cinque figli, psicoterapeuti di fama nazionale che svolgono attività di counseling pedagogico collaborando con numerose Diocesi, docenti presso il Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per studi su matrimonio e famiglia, autori di numerose pubblicazione e che, quindi, con la loro esperienza, hanno dato sicuramente un valore aggiunto all’iniziativa.
La cronaca
La proposta è iniziata con la partecipazione alla messa della comunità parrocchiale, dove i relatori hanno proposto l’omelia, incentrata sull’amore verso i pastori.
Dopo una frugale cena condivisa, l’incontro ha visto una introduzione da parte dei relatori, che hanno brevemente presentato il tema e dato le istruzioni per i successivi lavori di gruppo.
Domenica mattina, i partecipanti si sono riuniti per quello che i relatori hanno chiamato “momento di insegnamento comunitario reciproco”: sono stati infatti presentati i lavori di gruppo, commentati dai coniugi Zattoni, che, dopo un break, hanno poi proposto una relazione conclusiva. Da segnalare, alla fine dell’incontro, oltre alla presenza del vicario foraneo Don Gino Perin, il commovente intervento del quasi centenario parroco di Caposile, Don Armando Durighetto, che ha allietato l’assemblea con la sua simpatia e impartito la benedizione finale.
Il tema
Il titolo dell’incontro era di grande effetto e avrà sicuramente colpito, incuriosito e probabilmente attirato più di qualche titubante partecipante. “Quali mariti e mogli uccidere?: suggestioni per la lettura di Tobia e Sara”. Il tema dunque prendeva spunto da un libro scritto dai due relatori, che hanno tentato una rilettura del Libro biblico di Tobia con un’ottica familiare.
Sabato sera, il punto di partenza è stato proprio il racconto della storia di Tobia e sua moglie Sara: l’obiettivo anche dei successivi lavori di gruppo era identificare quei mariti e mogli “virtuali”, che allontanando il rapporto con la reale figura del partner, finiscono per essere dannosi e tossici per la sana relazione di coppia.
Nei lavori comunitari della domenica mattina sono stati “uccisi” ben diciassette mogli e ventitre mariti: alcuni ovviamente si ripetevano tra i gruppi.
I più gettonati? La moglie che va d’accordo con la suocera e la famiglia di origine del marito, la moglie educata, che affronta un problema alla volta senza urlare e senza aggiungere sempre nuovi argomenti di “discussione”, la moglie che ti da sempre ragione, la moglie razionale che dopo un litigio sa fare la pace senza fare la lista degli errori e delle cose che non vanno bene…
Tra i mariti: il marito che capisce tutto al volo, che intuisce ciò che vuole la moglie senza doverlo chiedere, il marito che fa tutto come farebbe la moglie senza doverglielo spiegare ogni volta, il marito bravissimo nel fai da te, che aiuta e tiene in ordine la casa e sa dove sono le cose, il marito genitore perfetto come vorrebbe la moglie, il marito che non ti critica mai, che asseconda i desideri e non ha niente da ridire, il marito puntuale, attento, che rientra presto da lavoro e avvisa quando è in ritardo…
Insomma, che dire, è stato un massacro!!
Nella relazione conclusiva, i relatori si sono soffermati sulla notte sacra di Tobia e Sara, e su cosa li ha costituiti come coppia e impedito al demone Asmodeo di uccidere Tobia, l’ottavo marito di Sara. Con l’aiuto di Dio (che nel matrimonio crede e investe nel legame tra marito e moglie) con i consigli dell’angelo Raffaele (ogni coppia può contare su un proprio angelo custode), con la preghiera, la coppia crea una nuova matematica.
Non una matematica imperialista, dove uno più uno fa uno, e prevale una logica egoistica dell’io sul noi. Non una matematica separatista, che discende dalla prima e dove uno più uno fa “tristemente” due, dove la coppia sopravvive, ma con grande tristezza e nell’infelicità.
Ma un matematica fiduciale, dove uno più uno fa tre, e i frutti della coppia vanno al di là della semplice unione di due persone, dove è il legame che li unisce il “qualcosa” in più che finisce per espandere il bene a cerchi concentrici e la coppia può arrivare a guarire il mondo.
I commenti
I commenti di corridoio, raccolti a caldo tra le coppie presenti alla fine dell’incontro, erano esclusivamente positivi. Condiviso l’apprezzamento per la capacità e l’esperienza dei relatori, facili da ascoltare, mai pesanti, che hanno sempre saputo ravvivare i loro interventi con casi concreti frutto del loro lavoro.
Molto apprezzati anche i lavori di gruppo, non fini a se stessi, ma davvero una modalità sentita da più partecipanti come un’occasione per non essere solo un ricevente di conoscenze e informazioni, ma attore di una autoformazione condivisa con le altre coppie.
Grande soddisfazione viene espressa anche da Don Flavio Gobbo, responsabile della Pastorale familiare vicariale: “Siamo contenti per la buona riuscita dell’iniziativa, con una partecipazione numerosa di coppie quasi esclusivamente del nostro vicariato, a significare che c’è interesse e richiesta per iniziative qualificate come questa. Bisogna ringraziare tutta la segreteria di pastorale familiare che ha lavorato per la preparazione dell’incontro oltre che ovviamente i coniugi Gillini per essere tornati volentieri nel nostro vicariato e per la qualità della loro proposta”.
Renzo Rossetto