18 Marzo 2025

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S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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Spiritualità

Pasqua e crisi economica

Che collegamento ci può essere tra la grande festa di Pasqua e la crisi economica che stiamo sopportando? A prima vista in due fatti appaiono molto estranei.

La crisi morde il presente

La Pasqua è un evento religioso che ha le sue radici in un lontano passato, reso contemporaneo dalla celebrazione liturgica, la crisi invece ci raggiunge nel presente e morde sempre più aspramente le nostre giornate. La Pasqua è un rito religioso, spirituale, soprannaturale, che riguarda la fede e la vita morale, la crisi invece è una serie di meccanismi economici che condiziona il nel nostro tenore di vita, fa perdere il posto di lavoro, riduce i beni materiali che occorrono per vivere, impegna in una lotta quotidiana dentro e fuori casa e soprattutto al mercato.
Sono due mondi molto lontani e indifferenti: altro è la preghiera, il sacramento, la pratica penitenziale, il pellegrinaggio… e l’altro è aver perso il lavoro, diventare cassintegrato, non avere più i soldi sufficienti per pagare l’affitto e le bollette…
Eppure, a ben riflettere, si può trovare qualche punto di contatto.
La crisi può diventare un’opportunità
La Pasqua, nella sua dinamica di passaggio dalla schiavitù alla libertà, dal peccato alla virtù, dalla morte alla vita… può illuminare anche la dinamica della crisi. E c’è più di qualcuno, anche non tanto credente, che parla di crisi come di una opportunità di cui approfittare per introdurre qualcosa di veramente nuovo nella vita sociale, individuale e familiare, attuando una specie di svolta culturale. La crisi potrebbe assumere una “valenza pasquale” se viene interpretata non tanto come una disgrazia del destino o come la maledizione procurata dai banditi della finanza internazionale. La crisi può diventare occasione per ripensare il nostro modo di vivere e di usare dei beni, ripensare la nostra allegra gestione dell’abbondanza e la nostra incontrollata corsa al consumo superfluo e sprecone. Potrebbe realizzarsi quello che altre volte abbiamo sperimentato anche nella nostra vita, che cioè non tutto il male viene per nuocere.

La Pasqua offre luce per un significato

La Pasqua infatti chiede conversione, cioè cambiamento nei pensieri e nello stile di vita, per rimetterci in linea con il Vangelo. La Pasqua ci fa entrare nel movimento salvifico della vita di Cristo, che attraverso la passione della morte attua il passaggio alla vittoria della risurrezione, in una vita nuova e piena di amore. Non sembri allora un’operazione artificiosa quella cheapplica questo invito morale a seguire il Cristo pasquale (morto e risorto) mentre attraversiamo la ristrettezza economica: potremmo riscoprire da una parte la virtù della sobrietà (consumo critico, presa di distanza dai beni superflui, risparmio finalizzato…) e dall’altra quella della condivisione e della solidarietà (lotta ai falsi bisogni, sostegno alle opere di volontariato, educazione sociale e politica, promozione della giustizia per tutti, soprattutto per i deboli).

L’augurio di quest’anno

Non sempre è sbagliato fare di necessità virtù: a volte si sperimenta che quello che non si riesce a fare per scelta si è costretti a farlo per necessità, rendendo vera la saggezza del proverbio che dice: “fare di necessità virtù”. Questo allora potrebbe essere uno dei significati concreti dell’augurio di buona Pasqua quest’anno: realizzare un piccolo “passaggio dalla schiavitù alla libertà”, magari controllando gli sprechi e l’acquisto di cose superflue; realizzare un piccolo “passaggio dall’egoismo alla solidarietà”, magari destinando una cifra al sostegno delle famiglie senza lavoro o in cassa integrazione.
Buona Pasqua, nonostante la crisi!

d.Gino

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