La messa dei popoli

Domenica 10 gennaio. Mancavano i simpatici tamburi dei nigeriani con i loro canti festosi (erano stati a Treviso qualche giorno prima per la festa dell’Epifania). Ma ha svolto brillantemente il suo servizio il coro dei romeni, accompagnati da due sacerdoti concelebranti don Giovanni di rito latino e don Catalin di rito greco-bizantino.
Alla preghiera dei fedeli sono intervenute sette persone di varie nazionalità (un giovane catecumeno afgano, una signora albanese, una rumena, l’ucraino Stefano, il presidente dell’associazione dei nigeriani, e due catechiste qui residenti da anni, la brasiliana Auxiliadora e l’argentina Maria). Ha aggiunto la sua preghiera anche il presidente dello sportello migranti, Antonio Sforzin.
Don Gino ha ricordato nell’omelia che il nostro battesimo è il fondamento della nostra dignità di figli di Dio e quindi della nostra fraternità universale. Ha ricordato poi che nel nostro territorio, da tempo, ci sono 4 luoghi di preghiera per diverse nazionalità: a Noventa per i nigeriani, all‘Istituto S. Luigi per i rumeni di rito greco, a Casa Saretta per i rumeni di rito latino, in oratorio per gli ucraini di rito bizantino. Non va dimenticato il Piccolo Rifugio, dove si riuniscono i rumeni ortodossi.
Anche quest’anno è stata una bella esperienza di fede e di fraternità.