Il ricordo dei nostri cari defunti.
Il valore della visita al cimitero, dei fiori sulle tombe …
Fonte: Comunità Parrocchiale Pio X
“Abbiamo timore davanti alla morte perché abbiamo paura del nulla, di questo partire verso qualcosa che non conosciamo che ci è ignoto. Inoltre, noi sentiamo che l’amore richiama e chiede eternità e non è possibile accettare che esso venga distrutto dalla morte in un solo momento. Solamente chi può riconoscere una grande speranza nella morte, può anche vivere una vita a partire dalla speranza, che ha nella vita eterna il suo senso più autentico”.
La commemorazione dei defunti, che vivremo nei primi giorni di novembre e la visita al cimitero, hanno un grande valore.
La parola cimitero deriva del greco e significa “luogo di riposo“, “dormitorio”. Il posto della sepoltura per i cristiani non è infatti l’ultima dimora, ma un luogo provvisorio, in attesa della risurrezione finale.
Fin dall’inizio i cristiani hanno voluto esprimere come il legame con i propri cari defunti vada oltre la morte costruendo cimiteri per i battezzati e di solito attorno alle chiese; manifestando così la loro comunione con i vivi che celebravano le lodi del Signore. Solo nel secolo XIX le leggi civili imposero di portare i cimiteri fuori dei centri abitati.
Come ci dobbiamo comportare noi cristiani verso i nostri defunti?
Dobbiamo avere grande rispetto per il corpo del defunto, che è stato tempio dello Spirito Santo. Anche la cura della tomba, abbellita con fiori e luci, è il segno dell’affetto che ci tiene legati, della comunione nella fede che la morte non può distruggere. Per questo la visita al cimitero conserva un grande valore. Certamente bisogna evitare l’ostentazione e l’esagerazione; in alcuni casi più che l’affetto per i propri cari, sembra emergere la vanità dei vivi.
In positivo, come cristiani dobbiamo ricordare che la comunione con i nostri defunti si manifesta soprattutto nella celebrazione eucaristica che unisce la Chiesa terrena all’assemblea dei santi nel cielo, e in generale nella preghiera. Come sottolinea questo testo: “la nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore. Per commemorare i nostri defunti, poi, cioè per ricordarli veramente, non dobbiamo trascurare le opere di bene. Possiamo farle in loro memoria; possiamo tener viva la loro presenza imitando le virtù, gli esempi, i valori che quasi sempre ci hanno lasciato.
I santi sono coloro che ci hanno preceduto nel cammino della fede, lasciandoci una testimonianza sempre attuale. Ma tra di essi ci sono molte persone che, pur non essendo state elevate agli onori degli altari, hanno lasciato dietro di sé una scia di bene, di amore, di perseveranza, di dedizione che noi siamo invitati a seguire.