Finestra biblica: il Vangelo di Luca

4. Il Discorso della carità

Luca trascrive nel cap. 6 del suo vangelo un solenne discorso, chiamato Discorso della pianura a motivo del luogo pianeggiante dal quale il Signore parla (nel vangelo di Matteo, per lo stesso motivo geografico, è noto come il Discorso della montagna). Si potrebbe tuttavia rinominarlo Discorso della carità perché è incentrato sull’amore e su un modo nuovo di vivere le relazioni.

La prima parte proclama quattro «beatitudini», bilanciate da quattro «guai» (6,20-26). Rispetto alla versione di Matteo, il messaggio è più concreto, probabilmente perché Luca si rivolge a una comunità gravata da un errato rapporto con il denaro e da forti disuguaglianze sociali. Al centro (6,27-38) Gesù pone alcuni insegnamenti sull’amore ai nemici, riassunti nella regola d’oro: «come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro»; invita a essere «misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso». All’uomo scegliere la sua misura: «con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio»: se non giudicate, non sarete giudicati; se non condannate, non sarete condannati; se perdonate, sarete perdonati; se date, vi sarà dato.

Le parole del Signore servono a dare luce agli «occhi», e chi le medita sarà in grado di farsi guida di altri (6,39-42). Il bene nasce nel cuore di chi accoglie i suoi insegnamenti: «L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda» (6,45).

Da ultimo, la necessità dell’azione concreta: «Perché mi invocate: Signore, Signore! E non fate quello che vi dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia» (6,46-48).