23 Aprile 2025

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S. Maria delle Grazie – Diocesi di Treviso

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MissioneStoria e Persone

Enzo e Anna Facci con il CUAMM in Africa

Il dottor Enzo Facci, 64 anni, originario di San Donà di Piave, ex-primario di Chirurgia a Rovigo, ora in pensione, è partito lo scorso mercoledì 16 dicembre, alla volta di Wolisso, in Etiopia. Forte  della sua esperienza maturata in tanti anni di professione medica, è stato infatti primario di Chirurgia a Trecenta, prima (dal 2009 al 2017) e a Rovigo poi (dal 2017 al 2020), va a dirigere un ospedale di circa 200 posti letto, che serve una popolazione di oltre 1.200.000 persone.
Persona molto stimata per la sua professionalità e competenza, ha deciso di mettersi al servizio dei più poveri. Una partenza inizialmente prevista a marzo ma poi rimandata, così come la pensione, a causa della prima ondata di Covid19. Insieme a lui, la moglie Anna, che condivide la sua scelta, per un anno e forse anche di più.
“Ho conosciuto Medici con l’Africa Cuamm negli anni dell’Università, ma mi sono davvero avvicinato a questa Ong dopo la laurea – racconta Enzo Facci -. Nel 1984 ho prestato servizio civile a North Kinangop in Kenya (27 mesi), poi sono stato in Tanzania a Ikonda per due anni tra il 1990 e il 1992. Ora che sono in pensione, il tempo è maturo per tornare”. E prosegue: “Ci ho pensato molto, la mia vita è stata una benedizione continua. Non mi aspettavo di raggiungere i traguardi umani e professionali che ho ottenuto. Sono stato costantemente inondato di Grazia. Quando sei fortunato, devi restituire e condividere. Non mi sembra possibile tenere tutto per me. Poi c’è il tema della trasmissione della professione: a una certa età puoi trasmettere quello che hai imparato, quello che altri hanno insegnato a te e che tu puoi a tua volta trasmettere. Anche questa è una forma di condivisione che sento forte”.
L’Etiopia è stata di recente sotto i riflettori per la situazione, ancora non risolta, di forte instabilità e per la guerra scoppiata nel nord, nella regione del Tigray, che mira all’indipendenza dal governo.
Migliaia le persone che hanno perso la vita, per motivi etnici, e che sono dovute fuggire in Sudan.  L’ospedale di Wolisso si trova nella regione del South Omo, lontano dagli scontri, anche se la stabilità, in tutto il paese, rimane un nodo critico. Ma Enzo Facci non è preoccupato e sottolinea: “L’entusiasmo con cui parto è quello di sempre, perché ci ho sempre pensato. È il desiderio di quando eri ragazzo di cui ti riappropri. Mi aspetto di fare un po’ di bene. Di dare una mano. Incontrerò popoli nuovi che devo imparare a capire. Saranno essenziali, come bagaglio, ascolto, e tanta umiltà per entrare nel loro mondo”. Lo abbiamo sentito nella concitazione dei giorni precedenti alla partenza e poi a pochi giorni dal suo arrivo a Wolisso in terra d’Africa. Gli abbiamo chiesto com’è partire per un’esperienza di volontariato in coppia, visto che con lui c’è anche la moglie, e la situazione che ha trovato in Etiopia. Nonostante la connessione ad internet funzioni a singhiozzo, è riuscito a mandarci qualche riga di risposta.
“Noi siamo partiti per l’Africa sempre insieme – ci dice – perché pensiamo che una testimonianza di coppia abbia un valore aggiunto rispetto alla classica figura del missionario che parte solo e sta via per sempre. La coppia che parte può avere un significato aggiunto… parte una famiglia che cammina insieme ad altre famiglie di mondi diversi, razze diverse…”. “Dirti qualcosa sulla situazione che ho trovato è un po’ prematuro – continua il dr. Facci – la prima impressione è di un lavoro immane che mi attende ma siamo fiduciosi perché come diceva don Luigi, il primo e storico direttore del Cuamm:  ‘Il disegno di Dio si può vedere anche attraverso le difficoltà che incontri nel cammino’.”
Ci siamo salutati facendoci gli auguri di Buon Natale e di un buon tempo di volontariato, con l’intenzione di risentirci ancora, nei prossimi mesi, per mantenere aggiornato il suo raccolto di missione dalla terra africana.
Renzo Rossetto
Medici con l’Africa CUAMM
  • Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 4.700 operatori sia europei che africani; appoggia 23 ospedali, 123 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi, malaria e formazione), 3 scuole per infermieri (in Sud Sudan, Uganda ed Etiopia) e 1 università in Mozambico.
L’intervento del Cuamm in Etiopia
  • L’intervento di Medici con l’Africa Cuamm in Etiopia comincia nel 1980. Focus principale è il supporto all’ospedale di Wolisso con l’invio di personale medico, la formazione, l’equipaggiamento e la fornitura di beni di consumo, per garantire la continuità dei servizi essenziali, soprattutto quelli rivolti a mamme e bambini. In questa zona il Cuamm supporta anche 20 centri di salute e 1 scuola per ostetriche, per un bacino di utenza di oltre 1 milione di persone. Nel 2014 viene avviato un intervento in alcuni distretti del South Omo, area remota e poco servita, con attività volte a rafforzare il sistema sanitario e a migliorare la salute materno-infantile nell’ospedale di Turmi HC e negli 8 centri di salute di riferimento. Ultimo fronte aperto, nel corso del 2017, è quello nella regione di Gambella, al confine con il Sud Sudan, dove il Cuamm opera sia in un ospedale regionale, e nei 7 centri di salute periferici a esso collegati, sia nell’assistenza alle popolazioni rifugiate presso il Campo di Nguenyyiel.

 

Per chi desidera altre notizie, veda articolo Vita del Popolo

 

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