Comunità parrocchiale Anno 89 n. 1 – Pasqua 2024
“Comunità Parrocchiale” Anno 89 n.1 – Pasqua 2024
“Segni di speranza”
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L’editoriale di don Massimo:”Segni di speranza”
La Pasqua è ormai vicina.
Sarà segnata da una novità: il battesimo di cinque adulti di San Donà che vogliono diventare cristiani. È un segno da non lasciar passare inosservato.
Nel giorno dell’ingresso a Palazzetto e a San Donà di Piave, al termine della celebrazione un giovane ha avvicinato il vescovo Michele manifestandogli il desiderio di diventare anche lui cristiano.
Il vescovo ha ascoltato questa sua richiesta e così è iniziato un cammino di dialogo e di crescita nella conoscenza di Gesù, della storia della salvezza narrata nella Bibbia, dei sacramenti, della chiesa. Altri giovani e adulti hanno espresso lo stesso desiderio.
Così è nato un piccolo gruppo di catecumeni motivati dalla volontà di incontrare il Signore e di far parte della Chiesa.
Ora Alteko, Antonio, Eliona, Maurizio e Mirella sono pronti al grande passo che avverrà in Cattedrale a Treviso durante la veglia pasquale, sabato 31 marzo notte.
Oltre ai ragazzi di seconda media, anche due adulti della nostra parrocchia si stanno preparando a ricevere lo Spirito Santo nel sacramento della Confermazione.
E poi anche un gruppetto di bambini delle elementari si sta preparando al Battesimo, visto che hanno iniziato a frequentare con gioia ed entusiasmo il catechismo ma non hanno ancora ricevuto questo grande dono. Ognuno di loro ha una storia particolare, in ciascuno di loro si sta manifestando l’opera del Signore che passa attraverso le loro famiglie, gli affetti più cari, gli amici e la testimonianza della comunità cristiana.
Da poco sono stato interpellato da un’altra persona adulta, proveniente dall’estremo oriente: anche lei desidera diventare cristiana. Queste vicende mi riempiono di gioia, perché, nonostante tutto, il Signore Gesù continua ad attirare a sé tante altre persone.
Questi segni suscitano speranza perché la nostra parrocchia, pur con i limiti che conosciamo, è capace di risvegliare il desiderio della vita nuova e ora è chiamata ad accogliere queste persone come fratelli e sorelle nella fede.
Una parrocchia diventa missionaria quando non mette al centro il tentativo di conservare e autopreservare l’esistente vicende esistenziali, ritenendo come prioritario l’annuncio del Vangelo.
Le persone di fatto hanno già una vita piena, non chiedono che sia riempita ulteriormente di altri impegni: cercano invece un aiuto perché la loro vita abbia senso. È la bellezza che il Vangelo offre a tutti coloro che lo accolgono. Quando questo accade, come per questi amici che presto diventeranno cristiani, allora si respira la gioia della missione qui tra noi, in modo semplice e fraterno.
Quale figura di comunità cristiana può creare le condizioni per l’avvio – o la ripresa – del cammino di fede?
Cosa può aiutare anche altri a mettersi in ricerca del Signore nella propria vita?
Basta mettersi ascolto di questi catecumeni. Chiedono comunità fraterne, dove la riscoperta della Parola di Dio diventa il primo passo per una liturgia più partecipata. Desiderano una comunità che vive il servizio reciproco, la cura le relazioni tra persone e così manifesta la presenza di Dio tra noi nel quotidiano.
Siamo una comunità pronta e disponibile ad accompagnare i cercatori di Dio, le persone che cercano un significato per la loro vita? Perché secondo la tradizione nei primi secoli cristiani era la chiesa intera che si preparava al battesimo assieme ai catecumeni. Il rischio della delega ad alcuni “esperti” è sempre presente.
Siamo grati a coloro che si sono impegnati in questo servizio di accompagnamento promosso dalla Collaborazione pastorale cittadina, ma possiamo attrezzarci tutti nel meraviglioso compito di evangelizzare dentro la vita ordinaria. Innanzitutto mettendoci in ascolto dei segni che Dio già ha posto nel cuore e nella vita delle persone che incontriamo.
A noi basta saperli riconoscere, senza pensarci come protagonisti, ma restando collaboratori dell’opera che lo Spirito Santo sta portando avanti nella storia di ciascuno.
Mentre ci prepariamo ad accogliere con gioia questi nuovi fratelli e sorelle, chiediamo la grazia di diventare una comunità sempre più dinamica e feconda, una parrocchia che condivide il tesoro del Vangelo con tutti e così genera alla fede altri figli di Dio. Cercando insieme altri segni di speranza, auguro a tutti una buona Pasqua nella luce di Cristo Risorto.
don Massimo