Mons. Tomasi: dispiacere non poter celebrare l’eucaristia comunitaria, “ma ci fidiamo di chi sta operando per il bene pubblico”
“Al momento pare che non potremo tornare a celebrare l’Eucaristia comunitaria nelle nostre chiese anche durante la prossima settimana. Accogliamo con dispiacere le prime notizie, in attesa del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con i dettagli dei provvedimenti”: è il commento del vescovo di Treviso, Michele Tomasi, nel pomeriggio di oggi, sabato 29 febbraio. Si protraggono, quindi, le indicazioni stabilite dal Vescovo per le celebrazioni nelle nostre chiese e per le attività pastorali delle parrocchie. In tal modo la diocesi di Treviso, insieme alle altre diocesi del Veneto, aveva deciso la settimana scorsa di accogliere responsabilmente, con senso civico, l’ordinanza ministeriale di domenica 23 febbraio, al fine di contribuire a contenere la diffusione del virus.
“Ci fidiamo di quanti stanno operando per il bene pubblico e la salute di tutti, in particolare delle persone più fragili e a rischio” sottolinea il vescovo di Treviso, che nei giorni scorsi, nel suo Messaggio per l’inizio della Quaresima, aveva invitato a vivere con serenità e fiducia questo momento, pur nella mancanza di queste “dimensioni fondamentali della nostra vita di discepoli di Cristo”.
“Come Vescovi del Triveneto, proprio nei giorni scorsi, abbiamo scelto di rinviare i nostri Esercizi Spirituali previsti dal 2 al 6 marzo, nel nostro centro di spiritualità di Crespano del Grappa. Una vicinanza alle nostre comunità” sottolinea mons. Tomasi.
“Questa forzata rinuncia ci faccia scoprire quanto sia importante l’incontro dell’assemblea dei cristiani e ci spinga in futuro a ritrovarci con gioia e gratitudine, magari – speriamo – in occasione della seconda domenica di Quaresima, il prossimo 8 marzo. I sacerdoti che celebreranno senza l’assemblea lo faranno per tutti e tutti potranno partecipare con la preghiera e nello spirito alla celebrazione del sacrificio di Cristo: il Signore risorto è vivo ed è presente tra noi – aggiunge il vescovo Michele -. Prendiamoci del tempo per l’ascolto della Parola di Dio e per la preghiera, cerchiamo con fiducia la relazione con il Signore, affidiamo perseveranti a lui le necessità nostre e del mondo intero. Facciamo in modo che la nostra vita diventi un culto gradito a Dio: possiamo santificare la domenica, giorno del Signore, con gesti di carità a favore dei poveri, segno della presenza del Risorto tra di noi. Questi gesti possono aiutare ad assolvere il precetto festivo, da cui i fedeli sono esonerati, data la situazione”.
“Vi accompagno tutti con la mia preghiera – conclude -, e con voi mi affido al Signore nostro Dio, amante della vita. La comunione tra noi che il Signore ci dona sia forte e ci sostenga”.