90 anni fa il Rettor Maggiore dei Salesiani incontrò mons. Saretta

Oratorio di San Donà di PiaveNel Bollettino Salesiano del luglio 1927, in un articolo scritto in occasione della posa della prima pietra dell’Oratorio (15 maggio 1927) si ricordavano gli antefatti che hanno preceduto la venuta dei Salesiani a San Donà di Piave (24 settembre 1928).
Di seguito si riporta il testo in questione, in cui si narra dello storico incontro del 1 giugno 1926 tra il beato Filippo Rinaldi, Rettore Maggiore dei Salesiani (e terzo successore di don Bosco), e mons. Luigi Saretta, che tanto si era prodigato per la venuta dei religiosi a San Donà di Piave.

Il desiderio che S. Donà avesse il suo Oratorio per l’educazione della gioventù maschile sarà presto un fatto compiuto. L’idea lanciata dallo zelantissimo Arciprete, accolta in modo particolare dai padri di famiglia, s’è impadronita dell’ambiente;

tutti ne parlano come di cosa compiuta, perché per un’idea abbracciata il sacrificio è sempre facile.

Del resto, se è vero che tutte le opere buone devono avere la loro prova, anche questa l’ha subita.
Maria Ausiliatrice, sotto la cui protezione l’opera è stata posta, ha saputo dissipare tutti gli ostacoli. Mons. Saretta subito dopo la guerra vagheggiava questo Istituto ed aveva tentato accordi coll’Ispettore Salesiano del Veneto, il quale, lodando con belle parole la proposta, per le difficoltà del momento, credette rimandare l’attuazione dell’opera a un tempo migliore.

Altri tentativi in altre circostanze non approdarono, sicché Monsignore ricorse alla Madonna dei Salesiani ed invitò il popolo ad onorare la Madonna SS. per un mese di seguito, per strappare alla Madre quello che i figli ancora non avevano potuto concedere.
E precisamente il 1° giugno 1926, appena terminato il mese in onore di Maria Ausiliatrice, Mons. Saretta riceveva la visita del Rev.mo Don Filippo Rinaldi, Superiore Generale, accompagnato dall’Economo generale e dall’Ispettore del Veneto: venivano a vedere la cittadina risorta e accoglievano la domanda di aprire a S. Donà un Oratorio per la gioventù: la Madonna aveva vinto!

Un’opera che sorge sotto la protezione della Vergine, non può fallire. Fu studiato ed elaborato il progetto dall’Ufficio tecnico dei Salesiani di Torino – un progetto grandioso che deve rispondere al programma educativo di Don Bosco – e finalmente, preceduta da una settimana di predicazione tenuta da Salesiani e da Mons. Luigi Olivares, Vescovo di Nepi Sutri, si è svolta Domenica 15 maggio (1927) la simpatica cerimonia della posa della prima pietra dell’Oratorio «Don Bosco»…” (B.S. luglio 1927, pagg. 219-220)

A cura di Marco Franzoi